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29 Marzo 2024
17:30

È morto Daniel Kahneman: chi era e cosa ha scoperto lo psicologo premio Nobel per l’economia

Si è spento lo scorso 27 marzo a 90 anni Daniel Kahneman, psicologo premiato con il Nobel per l'economia nel 2002Ecco chi era il professore che ha trasformato l'economia scoprendo come le decisioni sotto incertezza non siano razionali.

A cura di Joel Baldo
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È morto Daniel Kahneman: chi era e cosa ha scoperto lo psicologo premio Nobel per l’economia
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Daniel Kahneman. Credits: Wikimedia Commons

Il 27 marzo scorso si è spento all’età di 90 anni, Daniel Kahneman, lo psicologo israeliano che ricevette il premio Nobel per l'economia nel 2002, considerato uno dei “padri” dell'economia comportamentale grazie alle sue scoperte riguardanti la presa di decisione in condizioni di incertezza. Nonostante la sua formazione come psicologo, ha saputo integrare la psicologia con l'economia mettendo in luce come le decisioni umane si discostino spesso dalla razionalità pura, mettendo in luce come queste siano piuttosto influenzate da sistematici bias cognitivi. Ripercorriamo alcune delle principali scoperte e intuizioni di Kahneman, evidenziando come il suo lavoro abbia non solo ampliato i confini della disciplina economica, ma anche fornito strumenti cruciali per comprendere i meccanismi sottostanti alle decisioni finanziarie, politiche e personali.

La vita e la carriera

Nato a Tel Aviv nel 1934 e cresciuto a Parigi, Daniel Kahneman è stato uno psicologo di fama mondiale. Laureato in psicologia e matematica all'Università Ebraica di Gerusalemme, Kahneman ha trascorso gran parte della sua carriera accademica negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1958 e insegnò in prestigiose università come la Princeton University.

La sua collaborazione con Amos Tversky, iniziata nel 1968, ha contribuito alla nascita dell'economia comportamentale, sfidando le tradizionali teorie economiche con profonde intuizioni sulla natura delle decisioni umane. Per i suoi rivoluzionari contributi, Kahneman ha ricevuto il Premio Nobel per l'economia nel 2002, un riconoscimento insolito per uno psicologo. La sua opera più influente, Pensieri lenti e veloci, pubblicata nel 2011, sintetizza decenni di ricerca sull'intuizione e la razionalità, rendendolo uno degli autori più citati e influenti nel campo della psicologia e oltre.

La scoperta più importante: la Teoria della Prospettiva

Il contributo più significativo di Kahneman, sviluppato insieme a Amos Tversky, è la Teoria della Prospettiva (Prospect Theory). Questa teoria, che sfida l'ipotesi di razionalità del cosiddetto “Homo oeconomicus”, suggerisce che le persone valutano le perdite e i guadagni in modo diverso, ponendo maggiore peso sulle prime rispetto ai secondi, laddove la teoria classica guardava all’individuo come ad un agente completamente razionale nelle scelte economiche, attento valutatore di costi e benefici.

La Teoria della Prospettiva ha introdotto concetti come l'avversione alla perdita e l’ancoraggio, dimostrando come la presentazione delle opzioni possa influenzare significativamente le scelte, e che la maggior parte delle volte non è il calcolo costi/benefici a guidare le scelte che facciamo. Immergiamoci in un esempio: immaginiamo che a un gruppo di persone venga chiesto di stimare in quanti giorni fu completata la costruzione delle piramidi d’Egitto, ma prima che diano la loro risposta, a metà del gruppo viene detto che la costruzione ha impiegato più di 200 anni, mentre all'altra metà viene detto che ha impiegato più di 2000 anni.

Nonostante queste informazioni iniziali siano vaghe e non direttamente utili per formulare una risposta accurata, si scopre che il gruppo a cui è stato suggerito il numero "2000" tende a fornire stime significativamente più alte rispetto al gruppo a cui è stato suggerito il numero "200". Questo accade perché entrambi i numeri servono come punti di ancoraggio e influenzano il processo di stima.

Borse di guadagno e perdita su una bilancia di base su una lavagna

Sistemi di pensiero: il Sistema lento e il Sistema veloce

Nel suo bestseller del 2011 Pensieri lenti e veloci, Kahneman descrive due modalità fondamentali attraverso le quali operiamo scelte: il Sistema 1, rapido, intuitivo ed emotivo, e il Sistema 2, più lento, riflessivo e logico. Mentre il Sistema 1 può portare a giudizi precipitosi ed errori, ma ci rende capaci di scelte repentine, il Sistema 2 richiede uno sforzo cognitivo maggiore, per valutare le questioni da vari punti di vista e soppesarne pro e contro. Facciamo anche qui un esempio per capire meglio.

Immaginiamo di essere al supermercato di fronte a due banchi di frutta. Al primo banco, vediamo una mela rossa perfettamente lucida, che cattura subito la nostra attenzione. Senza pensarci su, la prendiamo, guidati da una sensazione istintiva che ci dice che è una buona scelta. Questo è un esempio di Sistema 1 in azione: è veloce, basato sull'intuizione e sulle impressioni immediate. Non abbiamo riflettuto consapevolmente sulla scelta, ma abbiamo lasciato che una valutazione automatica e superficiale guidasse la nostra decisione.

Dopo aver preso la mela, però, notiamo un cartello che indica che le mele di un altro banco sono di una varietà biologica, localmente prodotta e fresca di raccolta, ma non sono lucide e perfette come la prima mela che abbiamo scelto. Ora, ci fermiamo a considerare quale mela sia realmente la migliore opzione. Pensiamo ai benefici per la salute del mangiare cibo biologico, all'impatto ambientale del consumo di prodotti locali, e al sapore che potrebbe avere una mela fresca rispetto a una che è stata trattata per apparire esteticamente perfetta. Dopo aver ponderato queste informazioni, decidiamo di mettere giù la mela lucida e di scegliere una delle mele biologiche, nonostante il loro aspetto meno invitante. Questo processo di riflessione e valutazione consapevole è un esempio del Sistema 2 in azione: richiede uno sforzo cognitivo maggiore, coinvolge il ragionamento critico e la valutazione di varie opzioni, permettendoci di prendere una decisione più informata.

Il giovane caucasico fa scegliere tra due beni simili

Il contributo di Kahneman all’economia

Kahneman ha anche esplorato il concetto di euristiche, ovvero scorciatoie mentali che le persone usano per semplificare la presa di decisioni. Sebbene utili, queste euristiche possono portare a bias sistematici e all’eccessiva fiducia verso scelte irrazionali. Il suo lavoro su queste distorsioni cognitive ha aperto nuove strade nella comprensione di come le persone operano in situazioni di incertezza, dimostrando, ad esempio, come una perdita economica sia molto più impattante nella nostra psiche di quanto non lo sia un guadagno di pari entità.

Porre al centro della disciplina economica la rilevanza delle scelte istintive ha significato rivoluzionare il modo di concepire e studiare i mercati finanziari, la gestione dei soldi, il marketing e il mondo della pubblicità. Un esempio chiaro dell’impatto dell’ancoraggio in economia è la determinazione dei prezzi delle merci, e la loro locazione rispetto ad altre merci, più o meno costose. Fissando un "prezzo-ancoraggio" molto elevato tramite una prima esposizione ad un prodotto molto costoso, l'acquirente è genericamente propenso a spendere meno di quel prezzo al quale è stato esposto, ma consistentemente di più di quanto preventivato prima dell’esposizione.

Il reale contributo di Daniel Kahneman non è rintracciabile in una sola teoria psicologica o economica che sia, ma il suo principale valore sta proprio nell’aver aperto una porta verso un vastissimo campo sino ad allora inesplorato, incrociando due discipline che non riuscivano a parlarsi. Le sue intuizioni continuano a influenzare non solo gli accademici ma anche i policy maker, gli economisti e il pubblico generale, offrendo strumenti preziosi per navigare la complessità delle decisioni umane.

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