L'estate è ufficialmente iniziata il 20 giugno ma il suo arrivo sta tardando soprattutto nel Nord Italia: l'ondata di maltempo che sta continuando ad abbattersi sul Centro-Nord Italia è provocato da una “goccia fredda”, un vortice ciclonico che si è formato nel Tirreno settentrionale e sta attraversando l'Italia centro-settentrionale. Da giorni si registrano temperature in forte discesa, forti temporali in Emilia e in Romagna (con precipitazioni fino a 150 millimetri, esondazioni, allagamenti e frane) ma anche un livello record del lago di Garda (145 centimetri, mai così alto dal 1977 quando si sono raggiunti 146 centimetri), nevicate sulle Alpi (come i 40 centimetri caduti nel passo dello Stelvio), trombe d'aria e tornado in provincia di Rovigo.
Cos'è il fenomeno della "goccia fredda" in meteorologia
La causa di questo maltempo va ricercata in una cosiddetta “goccia fredda” (in inglese cut off), un fenomeno meteorologico frequente nell'area mediterranea soprattutto nei mesi più caldi, in cui una sacca di aria fredda larga qualche centinaio di chilometri si stacca in quota da un'area a bassa pressione più vasta. È chiaro il paragone con una goccia, che si forma proprio quando una piccola quantità d'acqua si separa da una massa di liquido più grande. Qui a isolarsi però non è acqua, ma una “bolla” di aria fredda a bassa pressione.
La goccia fredda che sta attraversando – molto lentamente – l'Italia centro-settentrionale ha avuto origine da un'area di bassa pressione contenente aria polare che si estendeva dall'Irlanda. Una volta formatosi, la “goccia fredda” ha cominciato a stazionare sopra la Corsica già da domenica 23 giugno (come potete vedere dall'immagine di copertina di questo articolo) portando un abbassamento delle temperature e maltempo. Questo mentre il resto dell'Europa (compresa l'Italia meridionale, dove si superano i 30 °C) era immerso nell'anticiclone africano, caratterizzato al contrario da alta pressione e temperature elevate!
Cosa succede al Nord Italia e quanto durerà la "goccia fredda" irlandese
Il ciclone depressionario ha quindi cominciato a spostarsi verso l'Italia continentale, dove si sono scatenati i temporali con maggiori precipitazioni. I cut off tendono di per sé a produrre attività temporalesca soprattutto nei mesi estivi, per via delle turbolenze e dei moti verticali che si creano internamente alla bolla, determinati dall'aria più fredda che tende a sovrastare quella più calda più vicina al suolo. La situazione si è complicata quando la goccia fredda ha incontrato il “muro” degli Appennini. A questo va aggiunta l'interazione di masse d'aria a temperatura diversa ai bordi della “goccia”, che ha prodotto piccoli sistemi di onde che hanno causato trombe d'aria e tornado nel rodigino.
Per sua natura, le “gocce fredde” sono estremamente imprevedibili, il che rende più difficile stabilire strategie di prevenzione e intervento. Sono inoltre tendenzialmente lente, quindi hanno tutto il tempo per scaricare la loro energia tramite l'attività temporalesca. Premesso questo, le previsioni – da prendere quindi con la dovuta cautela – dicono che a partire da domani il ciclone comincerà a spostarsi verso i Balcani, portando quindi il maltempo nella costa adriatica veneta per poi tornare al bel tempo da giovedì 27 giugno. Dopodiché, è da escludere nell'Italia del Nord un ritorno dell'alta pressione stabile nelle prossime settimane: in pratica, il solleone al Nord tornerà probabilmente da metà luglio.