Nella giornata di venerdì 12 luglio, il Nord Italia è stato colpito da un forte nubifragio accompagnato da violenti grandinate, con chicchi che hanno raggiunto dimensioni superiori ai 5 cm di diametro. A Milano, alcune persone sono rimaste ferite e la circolazione della metropolitana M2 è stata interrotta per qualche ora a causa dei guasti dovuti al maltempo. A Como è esondato il Lario, mentre tra Treviso e Belluno due frane hanno bloccato la circolazione lungo la statale.
Al contrario, il Sud Italia è investito da un'ondata di calore estrema, con punte attorno ai 40 °C. Insomma, l'Italia è fortemente spaccata in due.
Certo, non è una novità che nel periodo estivo vi siano ondate di calore o si verifichino forti temporali e grandinate, tipiche di questa stagione. Quello che allarma è la violenza estrema di questi eventi e l'imprevedibilità di un clima alterato, che ogni anno registra episodi più intensi, provocando ingenti danni. La causa può essere ricercata nell'espansione delle celle di Hadley verso nord.
Vediamo insieme in quest'articolo com'è possibile che la grandine raggiunga dimensioni così consistenti, perché ogni anno accade proprio a luglio/agosto e come mai l'Italia è divisa tra due climi opposti ed estremi.
La grandine al Nord con chicchi di grandi dimensioni
Puntuale come un orologio, il 12 luglio nel Nord Italia è arrivata una grandinata che sembra ricalcare quella avvenuta il 19 luglio dell'anno passato, sempre al Nord. Un temporale violento, durato qualche minuto, si era già presentato nella mattina di venerdì, portando frane e disturbi alla viabilità tra Treviso e Belluno, che aveva però subito lasciato spazio al bel tempo. L'evento si è poi ripetuto, con più violenza, nella sera della stessa giornata, portando con se anche forti grandinate.
L'anno scorso, i chicchi avevano raggiunto dimensioni da record, con un massimo registrato intorno ai 16 cm di diametro dall'European Severe Weather Database (ESWD). Anche quest'anno, la grandine ha raggiunto dimensioni intorno ai 5 cm di diametro, provocando danni a cose e persone, rimaste ferite nell'impatto.
Ma com'è possibile che la grandine raggiunga dimensioni del genere, e perché proprio in estate?
Come si forma la grandine e perché si verifica in estate
Questa "pioggia ghiacciata" si forma all'interno di specifiche nubi, dette cumulonembi. Si tratta di nubi che si sviluppano in altezza, con base intorno ai 2 km di altitudine e parte superiore che tocca tra i 10 e 20 km di altitudine. All'interno dei cumulonembi, si sviluppano correnti ascendenti (verso l'alto) e discendenti (verso il basso), e sono proprio queste correnti ad alimentare i chicchi di grandine e farli arrivare a dimensioni considerevoli superiori ai 5 cm.
Le basse temperature in cima ai cumulonembi, infatti, formano cristalli di ghiaccio che seguendo le correnti discendenti, cadono verso il basso. Se i cristalli incontrano correnti ascendenti abbastanza potenti, risalgono verso l'alto, accumulando umidità che – una volta incontrate nuovamente le basse temperature in altitudine – si ghiacciano nuovamente aumentando la dimensione dei chicchi. Questo fenomeno si può ripetere diverse volte, aumentando di volta in volta le dimensioni della grandine, finché le correnti ascensionali non sono più in grado di "trattenere" i chicchi, che vedremo dunque precipitare al suolo.
Questo continuo ciclo di correnti può farci intuire perché avvenga proprio d'estate: le temperature elevate di suolo e aria, contrapposte alle basse temperature che si trovano in altitudine, generano un'importante differenza di temperatura, che contribuisce alla formazione dei cumulonembi e al perpetuarsi del fenomeno appena descritto.
Il caldo torrido al Sud e i forti contrasti di un clima alterato
Mentre al Nord si scatenano nubifragi e grandinate, al Sud Italia ci troviamo invece davanti a ondate di calore con temperature che arrivano a superare i 40 ° C. È proprio questo contrasto tra due climi opposti a causare contrasti termici consistenti, responsabili di fenomeni meteorologici violenti come quello accaduto ieri nel Nord Italia.
Il caldo torrido riscontrato è certo una normale manifestazione della stagione estiva, ma è anche fortemente viziato da dinamiche antropiche che hanno contribuito a rendere più intensi e instabili gli eventi. Un fenomeno che sta contribuendo a questo cambiamento è sicuramente individuabile nell'espansione verso nord della cella di Hadley, una massa d'aria calda proveniente dalla zona subtropicale che si muove verso nord attratta dall'aria più fredda. Secondo l'IPCC, l'aria molto calda appartenente a questa cella si sta da anni espandendo, occupando una porzione maggiore di spazio e arrivando ad influenzare anche il clima dell'Europa meridionale, portando aumenti di temperatura e raggiungimento di picchi record.