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15 Febbraio 2023
12:30

Il Grande Smog di Londra che nel 1952 uccise 12.000 persone

Il grande smog di Londra del 1952 interessò duramente una vasta area della capitale del Regno Unito. Una nebbia densa e tossica durò ben cinque giorni ed è ancora considerato come uno dei peggiori casi di inquinamento atmosferico nella storia.

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Il Grande Smog di Londra che nel 1952 uccise 12.000 persone
grande smog londra

Il 5 Dicembre 1952, una coltre di nebbia estremamente densa si abbatté sulla città di Londra. Quasi nessuno sembrò farci particolarmente caso, e la giornata scorse non troppo diversamente dalle precedenti. Ben presto, però, i cittadini cominciarono a notare che la nebbia era estremamente fitta e densa, la visibilità ridotta al minimo e, soprattutto, iniziarono ad aumentare sensibilmente i casi di crisi respiratorie e connessi arresti cardiaci.

Nei successivi cinque giorni, su Londra calò un sipario basso di nebbia e fumo e la città divenne teatro di incidenti, crimini e caos. A causare il disastro che costò la vita a 12.000 persone furono vari fattori: in primis il grande inquinamento atmosferico che insisteva sulla capitale già da tempo, e che dipendeva soprattutto dall’impiego smodato del carbone come combustibile industriale e cittadino. In aggiunta, una fase anticiclonica, quindi di alta pressione, non permise alle sostanze nocive presenti nell’aria di disperdersi e questo congestionò la città e provocò il disastro che oggi, a distanza di 71 anni, ricordiamo col nome di “grande smog di Londra”.

piazza nelson smog londra

Da dove proviene la parola smog e quando nasce

Prima di scendere nel dettaglio delle sostanze che inquinarono l’aria fino a renderla irrespirabile, ci premeva raccontarvi che il termine smog venne coniato da un medico per descrivere la particolare condizione atmosferica che in quel periodo interessava la Capitale britannica e, più in generale, le grandi città. Nel 1905, il Dottor Henry Antoine Des Voeux, in occasione del Public Health Congress di Londra, rese noto ai colleghi un nuovo termine, dall’unione delle parole “smoke” (dall’inglese, “fumo”) e “fog” (dall’inglese, “nebbia”). L’insieme dei vocaboli portò alla coniazione di smog, che da allora è il nome utilizzato per indicare il mix di nebbia e fumi prodotti da industrie, mezzi e attività umane, che si forma prevalentemente nelle aree urbane e in presenza di elevata umidità.

Le caratteristiche del grande smog di Londra

Il grande smog di Londra è stato studiato a lungo, negli anni, e oggi viene ricordato come uno dei peggiori casi di inquinamento atmosferico al mondo. Le ripercussioni che quei cinque giorni di smog ebbero sulla salute pubblica continuarono a manifestarsi nei mesi e, addirittura, negli anni successivi.

Chimicamente, il grande smog di Londra del 1952 fu un concentrato di sostanze inquinanti, rilasciate nell’atmosfera e trattenute sulla città a causa di un anticiclone. Se vi state chiedendo come funzioni, dovete immaginare un’area di alta pressione, che spinge l’aria in basso, sulla superficie terrestre, creando una sorta di “cappa” di aria calda. In seguito all’inversione termica che si genera tra la temperatura calda dell’aria e quella più fredda del suolo, vengono a crearsi naturalmente nebbia e foschia. A questo, si aggiunsero le sostanze inquinanti (trattenute dal “tetto” di aria calda), e date dall’utilizzo del carbone, che in quegli anni veniva bruciato sia nelle case, sia nelle fabbriche.

Dobbiamo ricordare che Londra era una città industriale e lungo il Tamigi, il fiume che attraversa il centro della metropoli, un tempo sorgevano stabilimenti e centrali elettriche che si servivano proprio di carbone. Complici le rigide temperature di fine Autunno, anche i cittadini alimentarono fortemente i propri impianti di riscaldamento casalinghi. Una reazione a catena che provocò lo stallo di imponenti quantità di sostanze tossiche. Nello specifico, si stima che ogni giorno vennero rilasciate nell’ambiente 1000 tonnellate di fumo, 2000 tonnellate di anidride carbonica e 370 tonnellate di anidride solforosa (Laskin, 2006).
A inquinare l’aria di Londra in quel periodo storico furono principalmente i seguenti composti:

Fumo

Con la parola "fumo", si intende la presenza di piccolissime particelle solide disperse in un gas. Le particelle possono essere di diversa natura, da atomi di carbonio a composti residui di una non completa combustione come carta, plastiche ecc. L’intervallo di valori considerati normali, per la Londra del 1952, prevedeva una quantità di fumo compresa tra 0,44 e 0,12 milligrammi per metro cubo di aria (mg/m³). Nei giorni del grande smog, tuttavia, le concentrazioni aumentarono vertiginosamente, soprattutto nei primi tre giorni, raggiungendo il valore massimo di 4,46 mg/m³ nel centralissimo distretto di Lambeth, in prossimità dell’edificio County Hall, al tempo sede del Municipio.

Anidride solforosa

L’anidride solforosa (SO) è composta da un atomo di zolfo al quale sono legati due atomi di ossigeno. Presente nell’aria di Londra, le quantità considerate normali erano comprese tra 0,23 e 0,07 parti per milione (ppm). Nei giorni del grande smog (in particolare, dal 6 all’8 Dicembre 1952) venne registrato il valore massimo di 1,34 ppm, in prossimità di County Hall, in centro. Alte concentrazioni di anidride solforosa si ebbero principalmente nel raggio di circa tre chilometri, tra Westminster e Charing Cross. Va ricordato che a contatto con l’acqua (HO), l’anidride solforosa forma l’acido solforico (HSO), un altro dei composti secondari che incrementarono l’inquinamento atmosferico.

Monossido di Carbonio e anidride carbonica

Sebbene non si tenne subito traccia dell’aumento di monossido di carbonio e anidride carbonica nell’aria, in base allo studio rilasciato dal Journal of The Royal Sanitary Institute nel 1954, sappiamo che, rispetto alle normali concentrazioni, quotate attorno a 34 ppm, nei giorni del grande smog si ebbe un incremento di monossido di carbonio di circa 0,03%. L’anidride carbonica seguì un profilo molto simile e gli aumenti si stimano compresi tra 0,2 e 0,5%. 

Gli effetti del great smog di Londra

Al di là del caos generato dallo smog, così fitto e denso da non permettere la normale circolazione dei mezzi, Londra fu al centro di disagi di ogni tipo. Gli aerei in partenza vennero bloccati e la traiettoria di quelli in arrivo deviata in aeroporti di altre città. Ci furono decine di incidenti, rallentamenti ai mezzi di soccorso, ospedali affollati e persino un notevole incremento di rapine ed eventi di delinquenza, che trasformarono la città in un vero e proprio teatro dell’orrore. Soprattutto, però, l’esposizione agli agenti inquinanti fu devastante sulla salute dei cittadini. Iniziarono a star male i più piccoli e i più anziani, e tutte le persone con patologie croniche pregresse. Tosse, asma, polmoniti e arresti cardiaci si tradussero in 4000 decessi nei soli primi giorni. Si è stimato, però, che le vittime totali causate dal grande smog di Londra furono circa 12.000. [Polivka, 2018]

grande smog londra 2

Il Clean Air Act del 9 dicembre 1952

Martedì, 9 dicembre 1952, dopo giorni orribili e disperazione, arrivò sulla città un'area di bassa pressione che, finalmente, portò vento e pioggia. Londra tornò a respirare. Col passare delle settimane, si fecero sempre più evidenti le dimensioni catastrofiche dell'evento e venne istituito un comitato, guidato da Sir Hugh Beaver, il cui obiettivo fu quello di determinare le fonti di inquinamento e stilare una serie di raccomandazioni per le industrie e i cittadini. Questi documenti rappresentarono le basi del Clean Air Act, una legge che ricevette consenso reale nel 1956 e che permise alle autorità di controllare le emissioni di agenti inquinanti e istituire delle zone libere dal fumo.
Curiosità: nel periodo successivo al Clean Air Act  i tassi di mortalità degli uomini londinesi crollarono di circa la metà. [The Health Foundation]

Bibliografia
Laskin, David (2006). The Great London Smog. Weatherwise, 59(6), 42–45. The Health Foundation
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