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30 Ottobre 2021
17:45

Il movimento Fridays for Future: cos’è e quali sono i suoi obiettivi

Moltissimi giovani - e giovanissimi - ambientalisti di tutto il mondo si sono aggregati in uno dei movimenti più popolari del XXI secolo, il #FridaysforFuture, lo sciopero scolastico per il clima conosciuto anche come "Venerdì per il Futuro". Partiamo alla scoperta di questo movimento cominciando dagli scioperi di Greta Thunberg per arrivare agli eventi che si terranno alla COP26 di Glasgow.

A cura di Redazione
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Il movimento Fridays for Future: cos’è e quali sono i suoi obiettivi
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credit: Anders Hellberg

Fridays For Future (FFF), in italiano “Venerdì per il Futuro”, è un movimento ambientalista internazionale nato nell'agosto 2018. Conosciuto anche come sciopero scolastico per il clima, Youth for Climate e School Strike 4 Climate, i FFF hanno lo scopo di attirare l’attenzione di politici e legislatori per far rispettare gli Accordi di Parigi e in generale spingere verso nuove politiche ambientali e sociali.

Vediamo cos'è il movimento Fridays For Future, com'è nato e quali sono i suoi obiettivi.

Tutto inizia con Greta e i suoi scioperi solitari

La nascita di questo movimento è legata allo sciopero di Greta Thunberg, che si era seduta davanti al parlamento svedese per protestare contro la mancanza di azioni concrete nei confronti della crisi climatica. Dapprima ogni giorno e poi solo i venerdì, Greta manifestava in segno di protesta contro i grandi leader che tengono le redini del futuro del mondo.

Da solitaria ha ben presto ricevuto compagnia: altri giovani studenti hanno iniziato a scioperare, pubblicando gli aggiornamenti della protesta su Instagram e Twitter con l’hashtag  #FridaysForFuture. Fu così che nacque il movimento, a partire da un hashtag che è diventato virale, scatenando un “risveglio” ambientalista di portata globale. Il concetto alla base del movimento è stato ispirato da una frase di Greta, che ha incoraggiato migliaia di giovani a partecipare attivamente alla causa: 

Non sei mai troppo piccolo per fare la differenza.

Le manifestazioni degli FFF diventano mondiali

Anche se il primo sciopero scolastico per il clima di Greta Thunberg risale al 20 agosto 2018, la prima protesta globale dei Fridays For Future risale al 15 marzo 2019: già a questo primo evento avevano partecipato studenti di 1700 città in oltre 100 Paesi. 

Negli anni i FFF hanno coinvolto (stando alle loro stesse stime) da alcune migliaia a circa 14 milioni di persone – per la maggior parte studenti delle generazioni millennial e genZ – in tutti i continenti del mondo tranne l’Antartide. Questa enorme partecipazione ha reso questo movimento uno dei più popolari del XXI secolo: nella seconda metà del 2019, arrivarono a partecipare oltre tre milioni di persone per evento!

Grazie alla loro determinazione, il 7 giugno dello stesso anno sia FFF che Greta sono stati premiati come “Ambasciatori della Coscienza” da Amnesty International.

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Gli scioperi dei FFF sono caratterizzati da una protesta pacifica e non violenta, spesso accompagnata da manifesti, cartelli simbolici e canti corali. Nel 2020 e nel 2021, a causa del coronavirus, le proteste in presenza sono state prudentemente ridotte e/o rimandate, mentre alcuni manifestanti hanno scelto di seguire l'esempio di Greta, andando in autonomia davanti municipi ed edifici governativi il venerdì dalle 8:00 alle 15:00 (orario scolastico).

Gli obiettivi dei Fridays For Future

L'obiettivo del movimento è quello di esercitare una pressione morale su politici, legislatori e mass media per far rispettare gli Accordi di Parigi sul Clima del 2015 e ridurre le emissioni di CO2. Allo stesso tempo i manifestanti cercano di attirare attenzione sulle dichiarazioni dei climatologi di tutto il mondo per rallentare e limitare l’impatto del riscaldamento globale, incentivando il passaggio a energie rinnovabili e una riduzione dei consumi privati.

Il focus non è solamente il clima

L’ambientalismo dei FFF non si focalizza però unicamente sul clima: in senso più esteso il movimento si batte per i diritti umani e la “giustizia climatica” portando in primo piano le conseguenze del global warming in termini di esaurimento di risorse, sfruttamento umano e migrazione forzata.

Grazie agli obiettivi comuni, i Fridays For Future sono supportati da grandi ONG ambientaliste come Greenpeace, il WWF e Legambiente, e spesso gli attivisti delle diverse associazioni protestano insieme.
Il movimento, ben lontano dal perdere la propria forza nel tempo, sta evolvendosi in un’organizzazione più strutturata, elaborando richieste specifiche. Si parla di una rivoluzione culturale, sociale, economica e politica.

I prossimi eventi del 2021

Dopo gli eventi di Milano della PreCOP26, il 30 e il 31 ottobre 2021 sono previsti ulteriori scioperi a Roma in occasione del Summit conclusivo del G20 a cui presenzieranno i Capi di Stato e di Governo. I FFF manifesteranno con un climate strike per chiedere una convergenza nella lotta per la giustizia climatica, sociale e di genere.

Quest'anno, in occasione della XXVI Conferenza delle Parti 2021 (COP26) che si terrà a Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre 2021, scopriremo se le negoziazioni porteranno ad un accordo tra le Parti e se le emissioni di CO2 verranno contenute come promesso in passato.

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