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20 Febbraio 2024
12:44

Il napoletano è una lingua o un dialetto?

Il brano portato da Geolier a Sanremo in napoletano ha fatto discutere. Ma cos'è effettivamente il napoletano? È un dialetto o possiamo parlare di lingua vera e propria?

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Il napoletano è una lingua o un dialetto?
napoletano lingua o dialetto

Il brano presentato da Geolier al Festival di Sanremo 2024 ha fatto molto discutere. A tenere banco è stata la polemica sulla correttezza o meno di aver portato un testo in napoletano e non in italiano. In realtà si tratta di una discussione aperta da tempo: il napoletano è un dialetto oppure può essere considerato una lingua a tutti gli effetti? La risposta è complessa, perché dipende da cosa si intende per “napoletano”: quello parlato a Napoli e dintorni è un dialetto, ma per estensione il gruppo linguistico parlato in alcune regioni dell'Italia meridionale può essere considerato una lingua.

Il napoletano, come la lingua italiana, è un idioma romanzo, cioè deriva dal latino, e possiede una ricchissima tradizione letteraria. Col termine però, a seconda dei casi, si possono intendere due idiomi distinti. Da un lato il napoletano è l'idioma nativo, storico, delle persone originarie di Napoli; in questo caso possiamo parlare di dialetto. Il primo a considerarlo così è lo Stato italiano (legge 482/1999), che tra le lingue di minoranza in Italia inserisce il friulano, il ladino e il sardo, ma non il napoletano.

lingua italiana differenze dialetti

D'altro canto, secondo alcune istituzioni come l'UNESCO, viene chiamato per estensione "napoletano" anche l’insieme dei dialetti meridionali/alto-meridionali, quindi quelli parlati in Campania, in Basilicata, in gran parte dell’Abruzzo, nel Molise, nella Puglia (escluso il Salento), nella Calabria settentrionale, nelle Marche meridionali e nel sud del Lazio. Il gruppo è chiamato anche gruppo linguistico italico-meridionale ed è definito, secondo la classificazione internazionale delle lingue, ISO 639-3 nap (che sta per “napoletano” o “napoletano-calabrese").

Questa associazione estesa non indica che gli altri dialetti meridionali/alto-meridionali derivino dal napoletano né che il napoletano (inteso in senso stretto) sia superiore alle altre parlate locali. In sostanza questi dialetti hanno talmente tante caratteristiche in comune che possono essere considerati parte di un’unica lingua, definita per l'appunto, "napoletano". Lo stesso accade con i dialetti meridionali estremi, definiti in maniera aggregata "siciliano" (ISO 639-3 scn). Entrambi i gruppi sono inseriti nell'Atlante delle lingue del mondo in pericolo dell'UNESCO (insieme ad altri gruppi di dialetti italiani). Non sono invece tutelate come Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO, al contrario di quanto affermano da molti siti di informazione.

dialetto napoletano

La differenza tra lingua e dialetto secondo la linguistica

La differenza tra lingua e dialetto può essere complessa e talvolta sfumata, ma di solito si basa su fattori come standardizzazione, status sociale, politica e identità culturale. Vediamo due definizioni:

  • Una lingua è un sistema di comunicazione che ha uno status ufficiale e standardizzato, con una grammatica, un vocabolario e spesso una forma scritta uniforme. Le lingue sono comunemente associate a stati-nazione e sono insegnate nelle scuole come lingua madre o seconda lingua.
  • Un dialetto è una variante regionale o sociale di una lingua. I dialetti possono differire l'uno dall'altro per pronuncia, lessico e grammatica, ma spesso non hanno uno status ufficiale o una standardizzazione. I dialetti possono essere parlati all'interno di una comunità locale o regionale più piccola e possono non essere compresi al di fuori di quella comunità. Tuttavia, possono avere una forte identità culturale e emotiva per coloro che li parlano.
lingua italiana e dialetti

Un'altra differenza importante tra lingue e dialetti è che le lingue sono più stabili nel tempo e hanno una maggiore varietà di registri linguistici (aulico-solenne, colto, medio, colloquiale-familiare, intimo-confidenziale), mentre i dialetti possono essere più influenzati dai cambiamenti sociali e possono essere meno standardizzati.

Nel corso della evoluzione del volgare in Italia, l'espansione della lingua italiana contemporanea si deve sia all'impatto delle cosiddette ‘Tre corone‘: i grandi autori del Trecento Dante, Boccaccio e Petrarca; sia alla astuzia dei mercanti e banchieri fiorentini che, sin dal XIII secolo, avendo più di tutti necessità professionali di scrivere per documentare transiti e scambi, o per tenere conti, hanno giocato un ruolo cruciale nella diffusione del volgare fiorentino in  tutto il territorio italiano.

Va notato che la distinzione tra lingua e dialetto può essere soggettiva e politicamente carica, e in alcuni casi, ciò che è considerato un "dialetto" potrebbe essere una lingua separata a tutti gli effetti, come nel caso del cinese mandarino e del cinese cantonese, che sono lingue distinte nonostante siano spesso descritte come "dialetti" a causa di considerazioni politiche e culturali.

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