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23 Dicembre 2023
15:05

Nuvole iridescenti nel Nord Italia dopo il vento di Foehn: le immagini e la spiegazione scientifica

Al tramonto del 22 dicembre centinaia di nubi iridescenti hanno colorato i cieli di Piemonte e Lombardia, subito dopo un vento di Foehn molto intenso. Non è una coincidenza: il fenomeno è perfettamente naturale e non deve destare preoccupazioni.

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Nuvole iridescenti nel Nord Italia dopo il vento di Foehn: le immagini e la spiegazione scientifica
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Nuvola iridescente osservata il 22 dicembre 2023 in provincia di Bergamo. Credits: Matteo Lancini.

Sono stati numerosissimi gli avvistamenti di “nuvole arcobaleno” nel Nord Italia, in particolare Piemonte e Lombardia, nelle ore intorno al tramonto del 22 dicembre 2023. Si tratta di nuvole iridescenti, un fenomeno dovuto alla presenza di nuvole alte e sottili formate da minuscole goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio che scompongono la luce nei vari colori, un po' come fa un prisma.

Il fenomeno di per sé è raro; gli avvistamenti sono stati così tanti perché le particolari condizioni meteorologiche nel versante alpino italiano hanno favorito la formazione di nuvole sottili ad alta quota, ideali per generare il fenomeno dell'iridescenza soprattutto all'alba e al tramonto. Si tratta di un fenomeno non frequente, ma per nulla misterioso né preoccupante.

Come avviene il fenomeno delle nuvole iridescenti

Le nuvole sono composte da goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio che possono deviare i raggi di luce provenienti dal Sole: questo accade anche in altri fenomeni atmosferici come l'arcobaleno o lo spettro di Brocken. Non tutti i colori che compongono la luce vengono però deviati allo stesso modo: l'angolo preciso dipende dall'energia del singolo raggio di luce, cioè dal suo colore. Ecco quindi che i colori diversi che compongono la luce bianca solare vengono dispersi ad angoli diversi, proprio come succede nei prismi.

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Credits: Matteo Lancini.

Naturalmente non tutte le nuvole diventano iridescenti. Perché si abbia questo fenomeno dobbiamo avere nuvole sottili e semi-trasparenti composte da goccioline o cristalli di piccole dimensioni e uniformi. In questo caso l'intera nuvola si comporta come un prisma, illuminandosi dei colori dell'arcobaleno. Questo è il fenomeno dell'iridescenza, che si può osservare per esempio anche sulle bolle di sapone o nel retro di CD o DVD.

Inoltre, affinché si verifichi l'effetto dell'iridescenza la luce solare deve colpire le nuvole “di taglio”, quindi con il sole basso sull'orizzonte o di poco sotto l'orizzonte. Ecco perché gli avvistamenti del 22 dicembre sono avvenuti tutti verso l'ora del tramonto, o poco prima o poco dopo (come nella foto qui sotto).

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Credits: Matteo Lancini.

Spesso si confondono le nuvole iridescenti con le nubi madreperlacee, ma si tratta di fenomeni diversi. Le nubi madreperlacee sono nuvole molto più alte, che si formano addirittura nella stratosfera (sopra i 15 km di quota) e dunque sono molto più rare e si possono osservare tipicamente a latitudini molto elevate.

Perché ci sono stati così tanti avvistamenti

Si sono viste così tante nuvole iridescenti nel nord-ovest italiano perché in queste zone si sono formati molte nuvole sottili ad alta quota. Questo, a sua volta, è presumibilmente legato all'intenso vento di Foehn (o favonio) che ha interessato soprattutto Piemonte e Lombardia.

Il Fohen è un vento di caduta, secco e caldo, che si forma quando una rapida corrente d'aria scavalca un rilievo montuoso. In questo caso, la corrente ha risalito rapidamente il versante francese delle Alpi, raffreddandosi e condensando in nubi che hanno dato origine ad abbondanti precipitazioni. Scendendo poi lungo il versante alpino italiano, l'aria ormai privata di buona parte della sua umidità è letteralmente “caduta” sulla Pianura Padana ad alta velocità, scaldandosi e provocando le alte temperature che si sono registrate in Piemonte e Lombardia. Non prima però di aver prodotto le numerose nuvole sottili che al tramonto sono diventate iridescenti.

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Schema di formazione del Foehn. Credits: Tttrung, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons.
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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