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21 Maggio 2023
18:30

In che modo le carte geografiche sono anche mezzi di potere e propaganda politica

Il confine tra geografia e politica è molto sottile, perchè le mappe, oltre a rappresentare graficamente il territorio, sono forti strumenti di comunicazione e possono essere strumentalizzate.

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In che modo le carte geografiche sono anche mezzi di potere e propaganda politica
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Una carta geografica dovrebbe essere una rappresentazione dello spazio reale, ma spesso può essere manipolata e strumentalizzata diventando un importante strumento di comunicazione. Chi produce la mappa, infatti, può diffondere dei messaggi o delle idee politiche mettendo in evidenza alcuni elementi dello spazio rispetto ad altri o aggiungendo elementi che derivano da filtri culturali e che non corrispondono con precisione alla realtà. Nonostante ciò, l’osservatore è portato a fidarsi di ciò che vede, perché percepisce la carta geografica come la rappresentazione del territorio più corretta. Molti rappresentanti del potere hanno capito la forza comunicativa delle carte geografiche e spesso le hanno trasformate in uno strumento ideologico e politico per fare propaganda e sigillare il proprio potere.

Tipi di carte geografiche

In cartografia esistono due tipi di carta geografica: la carta fisica e la carta politica. La carta fisica è quella più oggettiva, perché rappresenta un territorio raffigurando gli elementi naturali del terreno, come laghi, montagne, foreste, deserti.  La carta politica ha lo scopo di rappresentare un territorio raffigurando gli elementi imposti dall’uomo, come i confini di stato o di regione. La carta politica, quindi, è un prodotto sociale. Infatti, ciò che viene rappresentato è influenzato dalla cultura e dalle idee della società e può essere difficile da comprendere se non la si cala nel giusto contesto. Tra le due, la carta politica è quella che si relaziona di più al potere e che nella storia è stata uno strumento importante per l’esercizio del potere politico.

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Carta fisica delle Hawaii. credit: Sémhur wikimedia commons

Mappe usate per sigillare il potere

Un modo politico di utilizzare la cartografia è sigillare il proprio potere attraverso le mappe. Soprattutto in passato, la cartografia si è sviluppata insieme al potere e i grandi imperi utilizzavano le mappe per manifestare a tutti la grandezza del loro dominio. Le mappe, infatti, in un periodo dove pochi erano in grado di leggere e scrivere, erano uno strumento di comunicazione perché costituivano un linguaggio chiaro e immediatamente comprensibile a tutti. Le carte geografiche erano utilizzate dai governi e dai capi di stato per mostrare la grandezza del loro territorio e ribadire la propria autorità, soprattutto sui territori posti sotto il loro controllo.

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Mappa dell’espansione della Repubblica di Venezia credit: –kayac– at Italian Wikipedia

Ad esempio, questa pratica era diffusa nella Venezia del 1500. In quel periodo la repubblica di Venezia controllava numerosi territori della costa orientale dell’Adriatico e il suo dominio commerciale si spingeva fino alle coste della Turchia. I dogi veneti investirono molto nella cartografia con l’obiettivo di fornire prove documentali del proprio potere. Questa strategia, che fece nascere a Venezia cartografi bravissimi come Fra Mauro e de' Barbari, si rivelò un successo, perché tutta Europa (oltre ai veneziani stessi) guardava con invidia e meraviglia le mappe e il potere di Venezia.

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Mappa di Venezia di Jacopo de’ Barbari

Mappe usate per propaganda politica

Nell’Ottocento, con lo sviluppo dei nazionalismi, si investì molto nella cartografia perché l’essenza della nazione era diffusa anche tramite la rappresentazione del territorio dello Stato grazie ai confini perfettamente definiti delle mappe.

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Carta geografica dell’intero Impero Britannico

Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale la cartografia divenne mezzo di propaganda a causa dei governi totalitari come il fascismo e il nazismo. Le mappe erano sotto il controllo dei regimi, che ne sfruttarono il potere comunicativo, usandole come manifesti per inneggiare il valore della patria o per diffondere le loro idee. Ad esempio, in Italia vennero pubblicati numerosi atlanti che, già nel 1928, veicolavano l’idea che i confini di stato dell’Etiopia fossero indefiniti (nonostante fosse invece una nazione sovrana) e per questo rappresentati solo tratteggiati. Questo perché l’Italia aveva mire espansionistiche su quell’area e cominciò a far circolare l’idea che fosse un territorio senza padrone ben prima di conquistarlo, anche se non era vero. Inoltre, molte mappe furono prodotte per mostrare il successo delle conquiste di alcuni territori.

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Mappa dell’Est Africa, 1938 (credit: Touring Club Italiano)

Anche i nazisti utilizzarono le mappe come mezzo di comunicazione. Lo fecero sia per fini propagandistici, mostrando il profilo di Hitler con dietro i nuovi confini del Reich che invadevano quelli di Francia e Polonia, sia per veicolare idee. Ad esempio, i tedeschi produssero mappe contro gli inglesi con la scritta “Dio punisca l’Inghilterra” al posto del Regno Unito, facendo credere che la guerra fosse scoppiata a causa loro.

Perché le carte politiche possono essere manipolate

In certi casi il confine tra politica e geografia è sottile e le carte geografiche possono essere strumenti di comunicazione per trasmettere messaggi culturali, per inneggiare al proprio potere o per fare propaganda. Questo perché, nelle mappe, i segni di un indirizzo politico o propagandistico possono nascondersi dietro un’apparente oggettività. Infatti, in fin dei conti, le mappe sono immagini, e quindi sono immediate e dirette e tutti le possono comprendere, specie se si fa un saggio uso dei colori. Inoltre, le carte geografiche hanno tre caratteristiche che le rendono manipolabili: l’approssimazione, la riduzione, e la simbolizzazione.

  • Approssimazione: cercare di riportare una figura tridimensionale su un piano porta inevitabili distorsioni tecniche: La scelta di un tipo di proiezione rispetto ad un’altra può essere strumentale per determinate idee;
  • Riduzione: Ogni mappa è a una determinata scala; scegliere una scala al posto di un’altra consente di far vedere o meno certi elementi o certi territori;
  • Simbolizzazione: la carta è una rappresentazione simbolica perché usa dei segni per raffigurare oggetti sul territorio. Non ci sono regole o standard per questi segni, quindi l’uso di determinati simboli potrebbe essere funzionale alla trasmissione di determinate idee.
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