Se la guerra in Ucraina non esistesse, un articolo su Odessa potrebbe cominciare così… Odessa si affaccia sul Mar Nero, è la terza città più popolosa dell'Ucraina (presenta oltre 1 milione di abitanti) ed è il porto più importante del Paese. Non solo: Odessa è riconosciuta come uno dei centri più belli dell'area e infatti è nota, tra gli altri, per i monumenti ottocenteschi, il teatro, la letteratura, le spiagge e le catacombe (che si trovano a 60 m di profondità e si estendono per 2500 km, contro i circa 150 km di quelle di Roma). Come potete immaginare, sono tutti elementi che la rendono una meta molto ambita dal punto di vista turistico. Oggigiorno la città svolge un ruolo cruciale anche dal punto di vista economico, dato che è il principale snodo di passaggio della maggior parte delle esportazioni e delle importazioni ucraine, senza contare che nell'area sono presenti molte attività industriali di rilievo…
Non fraintendeteci, la maggior parte di queste caratteristiche vale tutt'oggi. Tuttavia al momento la città è accerchiata dalla flotta russa sul lato del Mar Nero, si è fortificata e militarizzata per resistere a un possibile assedio e viene periodicamente bombardata dalle truppe di Mosca. Il suo destino, cioè, è incerto, visto che rischia di trovarsi sul cammino dei disegni strategici del Cremlino. Putin, infatti, potrebbe avere il proposito di espandersi nella parte sud-occidentale del Paese, dopo l'eventuale conquista del Donbass. In questo articolo scopriamo quali sono i motivi che potrebbero spingere Mosca a una simile mossa e ricostruiremo alcune delle tappe storiche più importanti della città.
Il valore strategico di Odessa per la Russia
Odessa potrebbe rappresentare un obiettivo importante per la politica del presidente russo Putin sotto diversi punti di vista.
- Innanzitutto è la terza città ucraina per numero di abitanti, dopo Kiev e Kharkiv (conta più di un milione di abitanti).
- Il suo porto è molto importante per controllare l'accesso al Mar Nero e rappresenta un fondamentale punto di passaggio per un’enorme quantità di merci che si spostano tra Asia ed Europa. In tal senso, Odessa è anche un importante snodo ferroviario tra i due continenti.
- La città, inoltre, ha una posizione strategica per la proiezione sul territorio interno: si trova vicino alla foce del Danubio e alla fine del canale Reno-Meno-Danubio che la collega direttamente all’Europa Centrale.
- Odessa è un centro nevralgico di raffinazione del petrolio, di stoccaggio e di trasporto di gas naturale, oltre che un imponente polo industriale. Lo scenario commerciale, però, non è dominato solo dagli idrocarburi e dai prodotti industriali: Odessa è sempre stata rilevante nel commercio dei prodotti agricoli, in primis i cereali, che da lì partivano verso l’Europa (prima della guerra).
- Da un punto di vista territoriale, la conquista di Odessa, dopo quella di Mariupol, rappresenterebbe per Putin un decisivo passo in avanti per realizzare il progetto di controllo territoriale continuo dalla Crimea alla Transnistria e quindi della sponda settentrionale del Mar Nero.
- La città sarebbe anche un importante obiettivo culturale e politico, in quanto venne fondata durante l'epoca degli zar ed è a maggioranza russofona (la popolazione, cioè, parla in gran parte russo). In questi oltre due mesi di guerra, d'altro canto, abbiamo visto che russofono non vuole dire per forza russofilo (cioè favorevole alla politica russa), tant'è che Odessa al momento sembra assolutamente ostile nei confronti del Cremlino.
Mentre scriviamo è difficile dire come potrebbe evolvere la situazione dal punto di vista militare. La zona marittima in prossimità della città è minata e ciò renderebbe molto complicato un assalto anfibio russo. Inoltre, dal punto di vista di Mosca e della storia russa, colpire Odessa sarebbe in parte insensato. Scopriamo perché ripercorrendo le tappe principali della storia contemporanea della città.
La storia di Odessa in età contemporanea
Passato nei millenni sotto il controllo di molte popolazioni diverse, il territorio in cui oggi sorge Odessa finì nel 1500 sotto il dominio turco ottomano e ci rimase per 200 anni. Dopodiché venne conquistato dai russi all'interno delle molteplici guerre russo-turche del 1700. Quindi, per volontà di Caterina II di Russia e del principe Potëmkin, nel 1794 fu fondata la città di Odessa che ben presto si affermò come importante centro commerciale e snodo di merci per Europa, Medio Oriente e Asia.
Ecco, in sintesi, alcune delle tappe storiche più rilevanti:
- 1803-1814: sotto il governatorato del Duca di Richelieu la città conobbe un’importante crescita sia commerciale sia urbanistica, con la costruzione di chiese, mercati, scuole e strade. Grazie a questi interventi Odessa divenne uno dei centri più ricchi e potenti dell’Europa Orientale.
- 1805: il Duca di Richelieu venne promosso dallo zar Alessandro I a governatore di tutto il territorio comprendente il Chersoneso Taurico, Ekaterinoslav (oggi Dnipropetrovs'k) e la Crimea, territorio che si sarebbe poi chiamato Nuova Russia (Novorossija) e che potrebbe essere l'obiettivo finale dell'attuale invasione russa dell'Ucraina.
- 1819: Odessa divenne un porto franco e tale rimase fino al 1879. In questo lungo arco di tempo la città si affermò come importante centro di scambi commerciali e come zona di transito tra Europa e Asia.
- 1853-1856: la città rimase coinvolta nella guerra di Crimea e venne pesantemente bombardata da inglesi e francesi. Dopo la guerra si verificò una nuova fase di crescita e sviluppo e Odessa divenne il principale porto russo per l’esportazione di cereali; venne inoltre collegata tramite la ferrovia al resto dell’Ucraina e alla Romania.
- 1905: si verificò una rivolta operaia sostenuta dall'equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra. La repressione, operata dall'esercito e dalla cavalleria cosacca ed immortalata dal celebre film La corazzata Potëmkin, causò centinaia di morti. Nello stesso anno avvenne un violentissimo pogrom (epurazione antisemita) contro la locale comunità ebraica. Le vittime stimate andarono da un minimo di 300 ad un massimo di 1000, mentre i feriti furono oltre 5000, senza contare danni notevoli alla città. Questo fatto spinse parte degli ebrei odessiti a lasciare la città negli anni successivi e a emigrare alla volta degli Stati Uniti d'America e dell'Europa occidentale.
- 1917: le milizie fedeli alla Repubblica Popolare Ucraina di Symon Petljura occuparono la città.
- 1920: dopo essere stata una delle piazzeforti dell’Armata Bianca (favorevole allo zar), la città fu definitivamente conquistata dall'Armata Rossa (favorevole ai rivoluzionari bolscevichi).
- 1941: in agosto la Romania occupò la città e tra il 22 e il 24 ottobre si verificò il massacro di Odessa, con lo sterminio di larga parte della popolazione ebraica della città.
- 1944: la città venne liberata dall’Armata Rossa.
- 1945: Odessa cominciò a essere ricostruita e da quel momento riprese a svilupparsi velocemente. Non ottenne più, però, il ruolo centrale avuto in precedenza. La maggior parte degli ebrei ancora presenti in città emigrò in Israele e negli Stati Uniti tra gli anni '70 e '90 del ‘900.
- 2014: nel corso della prima crisi ucraina Odessa fu teatro di una serie di sanguinosi scontri tra gli abitanti favorevoli a un'apertura del Paese verso l'Occidente e i cittadini filorussi. La violenza raggiunse il suo apice il 2 maggio, quando 42 manifestanti filorussi morirono nell'incendio della Casa dei sindacati dopo uno scambio di lanci di bottiglie incendiarie contro i loro avversari.