Perché si dice che far cadere a terra un po' di sale o qualche goccia di olio porti sfortuna e sia un presagio di sciagura? Le origini di questa superstizione popolare vanno rintracciate nel fatto che in passato, sia l’olio, sia il sale, erano beni molto preziosi e utilizzati non solo in cucina, ma in numerosi ambiti della vita quotidiana: essendo beni che rappresentavano benessere e prosperità, perderli significava andare incontro a un danno economico ma anche simbolico. Non a caso, assunsero anche significati simbolici, in parte conservatisi fino a oggi. Del resto, sebbene la produzione industriale abbia reso l’olio e il sale due beni alla portata di pressoché tutti i cittadini, le superstizioni non sono scomparse e la popolazione continua a credere che far cadere uno dei due alimenti porti sfortuna. La creatività popolare, però, ha elaborato anche i rimedi per annullare gli effetti negativi.
La superstizione del rovesciare l’olio o il sale è presente, sia pure in forme e misure diverse, in diverse culture occidentali: Europa, Americhe, Oceania. In molti Paesi occidentali fa “paura” soprattutto versare il sale, mentre in altri è considerato dannoso anche l’olio. Cominciamo da quest'ultimo: nel mondo antico produrre olio era molto più difficile e costoso di oggi. Il prezioso liquido proveniva solo dalle olive e, a differenza di oggi, non era usato solo in cucina, ma anche per produrre medicinali e cosmetici, per alimentare le lampade e per varie altre applicazioni. In sostanza, era un prodotto indispensabile della vita quotidiana.
Per tale ragione, sin dall’epoca dei Sumeri, l’olio assunse un enorme valore non solo commerciale, ma anche simbolico, rappresentando benessere e prosperità. Nelle antiche culture orientali, come quella ebraica, i re erano consacrati mediante l’unzione con olio aromatizzato.
L’olio ha conservato, e forse persino accresciuto, il suo valore simbolico nel cristianesimo: basti pensare al fatto che Gesù era “unto dal Signore”, come testimonia la stessa parola Cristo, che significa proprio “unto”. La tradizione antica, inoltre, si è conservata mediante l’unzione dei re all’atto dell’ascesa al trono, presente in varie monarchie, e nel rito dell’unzione degli infermi.
Con il passare dei secoli, la produzione di olio è diventata più economica e “variegata”, perché insieme all’olio di oliva si sono diffusi molti altri tipi, ma non è venuta meno la superstizione secondo la quale versare il prezioso liquido è un presagio di sventura.
Anche il sale nel mondo antico era molto prezioso ed era usato per varie funzioni. In cucina, serviva non solo per insaporire, ma anche per conservare i cibi e talvolta era utilizzato persino come moneta e sistema di pagamento. Per esempio, i soldati romani in alcune occasioni erano pagati in sale (da questo derivano la nostra parola “salario” ed espressioni come “conto salato” e simili).
Non sorprende, pertanto, che la superstizione del versare il sale sia molto diffusa e che abbia trovato espressione anche in una delle opere d’arte più celebri di tutti i tempi, il cenacolo di Leonardo: nel quadro, davanti a Giuda è collocata una saliera rovesciata, che rappresenta il tradimento che l’apostolo sta per compiere.
Per ogni superstizione, la creatività popolare ha inventato uno o più rimedi per annullare il danno. Nel caso delle sventure provocate dalla caduta di uno dei due alimenti in questione, il rimedio più diffuso è gettare un pizzico di sale dietro alla propria spalla sinistra, usando rigorosamente la mano destra. Il rimedio vale sia se si fa cadere l’olio, sia se si fa cadere il sale.
Tuttavia, come per le altre superstizioni, esiste anche una soluzione più pratica: usare la ragione e ricordarsi che versare l’olio, il sale o qualsiasi altro alimento non ha conseguenze negative di alcun tipo, se non la seccatura di dover pulire!