La Costituzione italiana si apre con 12 articoli, chiamati principi fondamentali, che enunciano i valori sui quali si fonda la Repubblica. Non sono misure legislative, ma enunciati di carattere generale ai quali si ispirano le leggi ordinarie.
Tra i principi fondamentali affermati dalla Costituzione figurano la forma repubblicana e lâordinamento democratico dello Stato (art. 1), la centralitĂ del lavoro per il progresso della societĂ (artt. 1 e 4), la solidarietĂ sociale (art. 2), lâuguaglianza dei cittadini (art. 3). I principi fondamentali garantiscono anche le autonomie locali (art. 5), la tutela delle minoranze (art. 6), la laicitĂ dello Stato e la libertĂ di culto (artt. 7 e 8), la promozione della cultura (art. 9); stabiliscono che i rapporti internazionali sono improntati all'internazionalismo e al ripudio della guerra (art 10 e 11).
Per comprendere i principi fondamentali, bisogna tenere conto del contesto nel quale furono scritti: lâItalia era appena uscita dalla ventennale dittatura fascista, che si era caratterizzata per la soppressione della libertĂ e per gli abusi delle autoritĂ politiche. I Padri costituenti, che avevano partecipato alla resistenza contro il fascismo, vollero fondare uno Stato democratico e tutelare la libertĂ degli italiani.
Va ricordato anche che la nostra Costituzione è rigida (non si può modificare con leggi ordinarie), lunga (si occupa di numerosi campi della vita sociale), votata (dai Padri costituenti eletti dai cittadini), democratica, programmatica (nel senso che "programma" come deve essere la nostra Repubblica), compromissoria (cioè nata dal compromesso tra diverse forze politiche).
Articoli 1, 2 e 3: democrazia, lavoro, solidarietĂ e uguaglianzaÂ
Leggiamo e commentiamo i primi tre articoli e principi fondamentali della Costituzione italiana:
Art. 1
LâItalia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranitĂ appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Lâarticolo uno è certamente il piĂš noto e citato. Sancisce che lâItalia ha forma istituzionale repubblicana, come deciso dai cittadini al referendum del 2 giugno 1946, e riconosce la centralitĂ del lavoro per il progresso della societĂ . Inoltre, stabilisce che lâItalia è un Paese democratico e che i cittadini sono detentori della sovranitĂ . Tuttavia, la sovranitĂ popolare non è assoluta e le scelte dei cittadini non possono violare i principi stabiliti dalla Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dellâuomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalitĂ , e richiede lâadempimento dei doveri inderogabili di solidarietĂ politica, economica e sociale.
I cittadini italiani sono dotati di diritti e doveri, che la Costituzione precisa negli articoli 13-54. Lâessere umano non è inteso solo come individuo in senso astratto, ma anche come soggetto che fa parte di formazioni sociali (per esempio, gli impiegati di un ufficio, i membri di unâassociazione, i fedeli di una religione ecc.). Lâarticolo stabilisce un principio solidarista: ciascuno deve fare la sua parte per il progresso della societĂ .
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignitĂ sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Ă compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertĂ e lâeguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e lâeffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allâorganizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Lâarticolo tre, secondo alcuni giuristi, ha piĂš importanza persino dellâarticolo uno. Lâarticolo stabilisce lâuguaglianza di tutti di fronte alla legge, sottolineando che essa non deve essere solo formale, ma sostanziale. Non basta affermare che tutti sono uguali, ma lo Stato deve garantire paritĂ di opportunitĂ nellâaccesso al lavoro, alla vita politica ecc., al povero come al ricco, indipendentemente dalle condizioni di ciascuno. Naturalmente, è discutibile se e in che misura lâart. 3 trovi applicazione.
Articoli 4, 5 e 6: lavoro, decentramento, minoranze
Gli articoli 4, 5 e 6 si occupano del lavoro, che è considerato sia un diritto, sia un dovere dei cittadini; del decentramento amministrativo, che è regolato dal successivo Titolo V della Costituzione; della tutela delle minoranze linguistiche, come quella tedesca in Alto Adige e quella slovena in Friuli.
Articoli 7 e 8: religione
Gli articoli 7 e 8 sono relativi alla religione. Lâarticolo 7 dichiara che lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti lâuno dallâaltro, sancendo, in tal modo, che lâItalia è uno Stato laico. Lâarticolo, inoltre riconosce i Patti Lateranensi, firmati nel 1929, come base dei rapporti tra Stato e Chiesa. I patti furono riformati nel 1984, senza che questo comportasse di apportare modifiche alla Costituzione. Lâarticolo 8 garantisce la libertĂ di culto: nel nostro Paese, ciascuno può professare la religione che preferisce.
Articolo 9: cultura
Lâarticolo 9 dichiara che la Repubblica tutela e promuove la cultura, la ricerca scientifica e il patrimonio storico del Paese. Nel 2022 è stato aggiunto un comma in merito alla tutela lâambiente. Lâaggiornamento è stato necessario perchĂŠ, quando fu scritta la Costituzione, i danni ambientali erano molto meno gravi di quelli attuali e lâambientalismo non era avvertito come unâesigenza.
Articoli 10 e 11: rapporti internazionali
Gli articoli 10 e 11 sono relativi ai rapporti internazionali. Lâarticolo 10 riconosce il diritto di asilo agli stranieri: se una persona rischia di subire persecuzioni nel suo Paese (per esempio perchĂŠ câè la guerra o una dittatura), ha il diritto di vivere in Italia.
Lâarticolo 11 si sofferma invece sui rapporti con gli altri Stati. Anzitutto, enuncia un principio pacifista: ÂŤLâItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertĂ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionaliÂť. Se si considera che la Costituzione fu scritta poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, si evince come i Padri costituenti considerassero la pace unâesigenza imprescindibile.
Lâarticolo, inoltre, stabilisce che lâItalia intende aderire agli organismi sovranazionali, accettando di limitare la propria sovranitĂ per adeguarsi ai principi stabiliti congiuntamente in campo internazionale. Non a caso, nel corso degli anni lâItalia ha sottoscritto numerose convenzioni dellâONU e si impegna a rispettarle (per esempio, ha accettato di non costruire bombe nucleari). Inoltre, ha ceduto una quota di sovranitĂ su diverse materie allâUnione Europea.
Articolo 12: bandiera
Lâultimo articolo dei principi fondamentali stabilisce che la bandiera nazionale è il tricolore bianco rosso e verde, cioè la vecchia bandiera del Regno dâItalia senza lo stemma dei Savoia al centro.