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Perché gli scontrini blu sono riciclabili e i bianchi no? La differenza nella carta termica

Gli scontrini blu sono formati da un particolare tipo di carta termica che non sfrutta la chimica degli sviluppatori acidi, ma la fisica di microsfere polimeriche. Questa differenza li rende riciclabili nella raccolta della carta al 100% a differenza dei classici scontrini bianchi. Vediamo nel dettaglio come funzionano.

27 Marzo 2024
7:00
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Perché gli scontrini blu sono riciclabili e i bianchi no? La differenza nella carta termica
Scontrini blu

Gli scontrini blu hanno recentemente guadagnato popolarità come alternativa ecologica agli scontrini tradizionali, grazie alla loro capacità di essere riciclati nella carta al 100%. Quelli bianchi, invece, non possono essere riciclati e vanno buttati nell'indifferenziata, a causa della presenza di particolari sostanze chimiche. In questo video-articolo quindi vediamo come funziona questa nuova tipologia di carta termica dal punto di vista tecnico e la differenza con gli scontrini tradizionali.

Anche gli scontrini blu possono essere considerati "carta termica", in quanto sviluppano il colore più scuro grazie ad una fonte di calore. È possibile verificare questo fenomeno andando a scaldare lo scontrino per esempio con un accendino, facendo attenzione a non bruciarlo.

Ma come fa l'aumento di temperatura a colorare lo scontrino? Per rispondere a questa domanda dobbiamo capire com'è formato uno scontrino blu. In pratica, sono presenti 3 strati:

  1. uno strato di carta normale di supporto;
  2. un rivestimento con il colorante nero;
  3. uno strato "funzionale" formato da microsfere polimeriche.
Scontrini blu come funzionano
Partendo dal basso: strato di carta, strato con il colorante nero e strato funzionale con microsfere polimeriche

Nel momento in cui lo scontrino viene esposto al calore dell'accendino o al calore degli stampini (quelli che permettono di scriverci sopra per intenderci), le microsfere esplodono diventando trasparenti. Questo collasso delle sferette rende visibile lo strato sottostante di colorante. Possiamo dire quindi che il funzionamento è di tipo fisico. Per fare un paragone, come riportato sul sito dell'American Chemical Society, è come quando passiamo con la macchina su una strada innevata: si schiaccia la neve e riusciamo a vedere il colore dell'asfalto sotto.

Il principio di funzionamento degli scontrini bianchi, invece, sfrutta una reazione chimica. Infatti uno strato degli scontrini tradizionali contiene due sostanze chimiche: uno sviluppatore acido e un precolorante. Nel momento in cui queste due sostanze non sono a contatto tra di loro, non si sviluppa il colore e lo scontrino rimane bianco. Se invece lo scontrino viene esposto a fonte di calore, queste due sostanze reagiscono tra di loro, producendo un colorante con un colore scuro (nero o blu).

strato scontrino bianco
Una rappresentazione schematica di uno strato degli scontrini bianchi: in giallo lo sviluppatore acido e in bianco il precolorante.

Quindi la principale differenza tra gli scontrini blu e gli scontrini bianchi sta nella composizione chimica: il primo è formato da uno strato già colorato "coperto" da uno strato di microsfere, il secondo da uno strato in cui sono presenti due sostanze chimiche che reagiscono tra di loro.

Questa differenza rende gli scontrini blu completamente riciclabili nella carta. Nello specifico, la mancanza dello sviluppatore acido rende il riciclo di questo particolare tipo di carta non problematico.

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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