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12 Aprile 2024
18:30

Scoperta a Pompei una sala con nuovi affreschi inediti di personaggi della Guerra di Troia

Nel corso di nuovi scavi a Pompei è stato scoperto un salone delle feste e di rappresentanza decorato con affreschi che raffigurano soggetti della Guerra di Eroia, come Elena e Paride e Cassandra e Apollo, su sfondo nero.

A cura di Andrea Basso
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Scoperta a Pompei una sala con nuovi affreschi inediti di personaggi della Guerra di Troia
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Elena e Paride (credit: Centro Archeologico di Pompei – Ministero della Cultura)

I nuovi scavi nella Regio IX di Pompei, iniziati nel 2023, hanno riportato alla luce un grande salone delle feste e di rappresentanza, probabilmente parte di una residenza più ampia. Con grande sorpresa degli archeologi, all'interno del salone sono stati rinvenuti, su fondo nero, le raffigurazioni di personaggi della Guerra di Troia, come Paride, Elena, Cassandra e Apollo.

Cosa è stato scoperto dagli archeologi

I lavori iniziati a Pompei nel 2023 lungo il perimetro del Parco Archeologico hanno lo scopo di rettificare e mettere in sicurezza alcune zone ancora da scavare, ma nel corso delle attività sono venute alla luce numerose novità, come alcuni cunicoli usati in passato dai tombaroli per depredare il sito archeologico. Il salone emerso nel corso degli scavi si trova all'interno dell'insula (isolato) 10, già nota per la presenza di altre due case, collegate fra loro e dotate di un panificio e di una fullonica (lavanderia).

L'ambiente di rappresentanza era probabilmente una stanza usata per i banchetti, di grandi dimensioni: 15 metri di lunghezza e 6 metri di larghezza. Il salone comunicava direttamente con un cortile di servizio dove sono stati ritrovati, accatastati al di sotto di uno scalone, materiali da cantiere. Come in altri casi attestati a Pompei, probabilmente anche questa casa si trovava quindi in ristrutturazione al momento della fatidica eruzione del 79 d.C. Assieme al materiale da cantiere, sono stati rinvenuti anche due disegni eseguiti a carboncino su un muro del cortile: due gladiatori e un fallo.

Gli affreschi del salone sono stati realizzati su fondo nero, un espediente piuttosto comune in epoca romana per evitare che le pareti si sporcassero a causa del fumo delle lucerne. Lo stile pittorico con cui sono state rappresentate le figure è di grande qualità e molto raffinat, ed è databile agli ultimissimi anni del I secolo a.C.

Cosa raffigurano gli affreschi sulla Guerra di Troia

I personaggi degli affreschi su fondo nero rinvenuti a Pompei e raffiguranti episodi della Guerra di Troia sono stati rappresentati con grande realismo, al centro delle pareti, in delle vere e proprie scene figurate: il tema sono le coppie mitologiche. I personaggi scelti sono Paride ed Elena (identificati anche da una didascalia in greco) e Cassandra e Apollo.

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Apollo e Cassandra (credit: Centro Archeologico di Pompei – Ministero della Cultura)

La prima coppia, secondo il racconto omerico, fu tra le cause dello scoppio della Guerra di Troia. Elena era la moglie di Menelao, re di Sparta, ma si innamorò di Paride, principe di Troia. I due fuggirono assieme, e per vendicare l'affronto, Menelao radunò la flotta dei Greci assieme al fratello Agamennone. Nel dipinto rinvenuto a Pompei, Elena è raffigurata in compagnia di un'ancella, mentre posa il suo sguardo su Paride che le tende la mano. Il principe troiano è raffigurato in abiti orientali, con un grande cane accucciato ai suoi piedi.

L'altra coppia rappresentata è costituita da Apollo, dio della musica e della profezia, e dalla principessa troiana Cassandra, figlia del re Priamo. Cassandra è raffigurata seduta, in una posa che è stata interpretata come segno di disperazione. Davanti a lei, il dio, vestito solo di un mantello azzurro appoggiato sulla spalla, la guarda appoggiandosi su una cetra. Secondo il mito, Cassandra era dotata del dono della profezia. Apollo si innamorò di lei, ma lei non volle concedersi al dio, che per punirla fece in modo che ogni profezia della ragazza rimanesse inascoltata.

La scelta di questi temi pittorici per la decorazione degli ambienti conviviali era piuttosto comune. In questo modo, osservando i dipinti, gli invitati trovavano spunti e stimoli per conversare a proposito di svariati argomenti.

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