Il 4 novembre del 1966 l'Arno esondò a Firenze, causando 17 vittime e un'enorme quantità di danni a edifici, infrastrutture e opere d'arte. L'evento fu causato da una violenta ondata di maltempo che colpì in quei giorni tutto il centro-nord, causando danni estesi anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
L'alluvione nel capoluogo toscano ha preso il via in corrispondenza di Piazza Cavalleggeri e, da lì, si è rapidamente estesa in tutto il centro urbano. Pensate che studi successivi al disastro hanno stimato una portata dell’Arno pari a 4000 m3/s, cioè 40 volte più grande del normale. Durante l'evento si registrarono onde alte fino a 5 metri circa che riversarono nel cuore della città oltre 230 milioni di metri cubi d’acqua e circa 600 mila tonnellate di fango.
Inizialmente si credeva che l’alluvione fosse stata causata dalle dighe di Levane e La Penna, realizzate a monte della città. Gli operatori infatti, secondo questa teoria, avrebbero svuotato l’acqua presente negli invasi proprio nel momento di piena per paura che le strutture cedessero. Considerate che il disastro del Vajont era accaduto appena 3 anni prima, quindi quella delle dighe era una paura molto forte in quel periodo. Dopo aver fatto i dovuti rilievi si capì però che non solo le dighe non c’entravano nulla ma che, anzi, hanno aiutato un minimo a contenere la piena dell’Arno, come confermato anche dall’Autorità di Bacino del fiume Arno.
Quindi in questo video vedremo:
- cosa è accaduto il 3 novembre del 1966 a Firenze;
- da dove è partita l'alluvione;
- quali danni ha causato l'Arno;
- quali furono le cause meteorologiche;
- perché non fu colpa delle dighe;
- qual è il rischio oggi.
Per approfondire, ecco un video in merito all'Allerta Meteo della Protezione Civile: