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28 Giugno 2024
14:18

“Spazzatura spaziale” sfonda il tetto di una casa in Florida, la famiglia denuncia la NASA

L'8 marzo 2024 un detrito spaziale espulso dalla ISS nel 2021 ha perforato l'abitazione della famiglia Otero a Naples, in Florida. La conferma della NASA: faceva parte di un carico della ISS che avrebbe dovuto bruciare completamente in atmosfera. La famiglia ha denunciato la NASA e chiesto un risarcimento di 80.000 dollari.

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“Spazzatura spaziale” sfonda il tetto di una casa in Florida, la famiglia denuncia la NASA
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A destra, il detrito che ha sfondato un tetto in Florida l’8 marzo 2024. Credit: NASA

La famiglia Otero di Naples, in Florida, ha denunciato la NASA chiedendo un risarcimento di 80.000 dollari per i danni provocati da un detrito spaziale della Stazione Spaziale Internazionale che l'8 marzo 2024 ha perforato il tetto e il pavimento della loro abitazione, fortunatamente senza ferire nessuno. Il frammento di “spazzatura spaziale” era un cilindro metallico di 720 g lungo 10 cm, deformato e “bruciato” dal rientro atmosferico. Dopo un'analisi svolta al Kennedy Space Center della NASA in Florida, l'agenzia spaziale americana ha confermato che faceva parte dell'attrezzatura utilizzata nel marzo 2021 per la sostituzione di alcune batterie dell'avamposto orbitale. L'oggetto è stato espluso dalla ISS insieme a un carico di circa 2600 kg, destinato a deorbitare fino a bruciare completamente in atmosfera per effetto dell'attrito proprio l'8 marzo 2024, con un punto finale di caduta nel Golfo del Messico. Purtroppo, però, il detrito che ha sfondato il tetto degli Otero è inaspettatamente sopravvissuto.
La vicenda accade proprio nei giorni in cui gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale hanno ricevuto l'ordine di mettersi al riparo nelle loro capsule perché un satellite russo non più operativo, Resurs-P1, aveva cominciato a perdere detriti in un'orbita circa 50 km più bassa rispetto a quella della ISS. L'allarme è poi rientrato e non è accaduto nulla, così come nessuno è rimasto ferito l'8 marzo a Naples, ma è evidente che i rischi legati ai “rifiuti spaziali” sono sempre più pressanti così come la necessità di trovare soluzioni.

I rientri controllati in atmosfera e il detrito spaziale che ha sfondato il tetto della casa negli USA

I rientri atmosferici infatti vengono stabiliti sulla base di complessi modelli fisici e ingegneristici che tengono conto della composizione chimica dei materiali, della loro forma e della traiettoria della “spazzatura spaziale” che viene fatta cadere. Non si tratta quindi di rientri incontrollati, come quelli dei razzi Lunga Marcia usati dall'agenzia spaziale cinese per costruire la stazione spaziale Tiangong o quello avvenuto recentemente per il satellite europeo ERS-2, ma rientri controllati con un'orbita stabilita sulla base delle previsioni dei modelli. Se questi prevedono che il materiale non brucerà completamente in atmosfera, per esempio, si può fare in modo che l'atterraggio avvenga in luoghi sicuri, principalmente il Punto Nemo nell'Oceano Pacifico (il punto più isolato della Terra). Evidentemente in questo caso qualcosa è andato storto, e gli studi della NASA saranno utili per rendere più sicuri i rientri successivi. Gli ingegneri della NASA sono al lavoro per capire come mai il detrito non è bruciato completamente.

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Il rilascio del carico nel marzo 2021. Credit: NASA

I rischi per la spazzatura spaziale: la necessità di trovare una soluzione

La vicenda della famiglia Otero riaccende comunque i riflettori sulle preoccupazioni legate alla spazzatura spaziale che affolla sempre di più l'orbita bassa terrestre. Non a caso l'avvocata della famiglia Otero, Mica Nguyen Worthy, ha motivato la denuncia spiegando che «i detriti spaziali sono un problema reale e serio a causa dell'aumento del traffico spaziale negli ultimi anni». La NASA ha un tempo di sei mesi per replicare alla denuncia e alla richiesta di risarcimento, ma il caso rimette sotto i riflettori questioni molto serie circa la responsabilità delle agenzie spaziali e le strategie necessarie per mitigare il più possibili questi rischi. Al momento molte agenzie spaziali stanno lavorando a svariati progetti per future missioni di junk removal per eliminare i detriti spaziali dall'orbita bassa.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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