Storia dell’ascensore: sapevate che il primo forse è del III secolo a.C.?

Gli ascensori – tra cui i montacarichi – sono presenti pressoché in tutto il mondo e l’Italia è tra i Paesi nei quali, in rapporto alla popolazione, il loro numero è maggiore. La storia degli ascensori è molto antica e, probabilmente, il primo fu costruito forse già nel III secolo a.C. Nella sua forma moderna, invece, l’ascensore è nato grazie alla rivoluzione industriale. Nel corso degli anni i modelli sono stati perfezionati e resi più sicuri, andando incontro a un’enorme diffusione. Oggi le aziende più grandi sono in grado di costruire modelli capaci di salire e scendere per centinaia di metri.

L'invenzione dei primi ascensori

Disegni e progetti per costruire macchine capaci di sollevare carichi esistevano già nel mondo antico. Stando a una testimonianza dell’architetto romano Vitruvio, nel III secolo a. C. Archimede di Siracusa costruì uno strumento per sollevare esseri umani. Non è possibile verificare la notizia, ma è certo che nel Colosseo, costruito nel I secolo d.C., fossero presenti dei montacarichi, azionati dalla forza umana, per portare sul piano dell’arena gli animali che erano tenuti in gabbia nei sotterranei.

Nel corso dei secoli successivi furono proposti nuovi progetti e durante l’Età moderna in alcuni palazzi reali furono installate le sedie volanti, cioè ascensori primitivi, azionati dalla forza umana o animale. Il primo fu costruito nel 1743 nella Reggia di Versailles per facilitare la salita delle amanti di Luigi XV. Alla fine del secolo, un congegno dello stesso genere (ma diverso dal punto di vista tecnico) fu installato nel Palazzo d’Inverno di Pietrogrado (oggi San Pietroburgo) a uso dello zar.

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L'evoluzione dell'ascensore durante la rivoluzione industriale

La rivoluzione industriale aprì enormi possibilità agli ascensori, sia perché fornì nuovi sistemi di propulsione, sia perché rese necessario il loro uso. Con lo sviluppo dell’industrializzazione, infatti, aumentò enormemente l’estrazione di carbone e, per portarlo fuori dalle miniere, sin dalla fine del Settecento furono introdotti montacarichi basati sul nuovo motore alla base della rivoluzione industriale: la macchina a vapore. L’innovazione fu applicata anche al di fuori delle miniere e nel 1835 a Londra fu costruito un elevatore che trasportava persone e consentiva di guardare la città dall’alto. L’ascensore, inoltre, superò i confini inglesi: nel 1845 l’architetto napoletano Gaetano Genovese ne costruì uno nella Reggia di Caserta.

Gli ascensori dell’epoca presentavano un problema che ne limitava fortemente la diffusione: erano pericolosi, perché, se il cavo si spezzava, cadevano al suolo, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Era necessario, perciò, introdurre dei meccanismi di sicurezza. Già l’ascensore di Caserta era dotato di un sistema per garantire l’incolumità dei passeggeri, ma un meccanismo efficace fu introdotto solo nel 1852 negli Stati Uniti. Un imprenditore, Elisha Otis, costruì il primo ascensore di sicurezza, che non cadeva se il cavo si spezzava. Grazie alle innovazioni di Otis, fu possibile installare gli elevatori nei palazzi. Il primo in assoluto fu quello dell’E. V. Haughwout Building di New York del 1857.

La nascita dell'ascensore moderno dalle innovazione tra ‘800 e ‘900

Il meccanismo introdotto da Otis non rendeva del tutto sicuro l’ascensore. Poiché non esistevano sistemi per bloccare le porte, i passeggeri rischiavano di cadere nella tromba. Sin dagli anni ’70 dell’Ottocento furono sperimentati sistemi per fare aprire e chiudere automaticamente le porte in corrispondenza dei piani e, con il passare degli anni, meccanismi del genere furono applicati in misura sempre maggiore. Intorno al 1880 furono costruiti anche i primi ascensori azionati dall’energia elettrica invece che dal vapore. Grazie a queste innovazioni, gli ascensori andarono incontro a grande diffusione e, insieme ad altre innovazioni, alla fine dell’Ottocento consentirono di costruire i primi grattacieli.

Ascensoristi alla Smith Tower di Seattle (credit Joe Mabel)Fino all’inizio del XX secolo gli ascensori erano manovrati da un apposito addetto, l’ascensorista. I primi modelli automatici furono sviluppati nei primi anni del secolo, ma non ebbero subito successo perché le persone avevano timore di usarli. Gli ascensori automatici si affermarono solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, favoriti da uno sciopero degli ascensoristi di New York nel 1945 e dall’introduzione di sistemi di sicurezza, come i telefoni interni, da usare in caso di blocco. Negli ultimi decenni sono stati fatti altri progressi e sono stati costruiti ascensori molto veloci, particolarmente utili nei grattacieli.

L'utilizzo dell'ascensore oggi nel mondo: i dati

Nel mondo esistono 20 milioni di ascensori e ogni anno se ne installano circa 1.200.000. Si stima che il mercato raggiunga quasi gli 80 miliardi di dollari annui e che gli ascensori esistenti al mondo percorrano complessivamente 40 miliardi di chilometri ogni anno.

Il Paese nel quale si installano più ascensori è la Cina, ma, in rapporto alla popolazione, lo Stato dove sono più numerosi è la Spagna, con 19,8 ascensori ogni 1000 abitanti, seguita dall’Italia (14,7) e dalla Corea del Sud (12). L’abbondanza di elevatori in questi Paesi si spiega perché una quota significativa della popolazione vive nei condomini (in Spagna raggiunge il 65% del totale). Ma da quando esiste l’ascensore?