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Quali sono le cause degli incendi boschivi in estate e come si spengono

Ogni estate l'Italia purtroppo è colpita da numerosi incendi boschivi che devastano ampie porzioni di territorio. Vediamo le possibili cause del loro innesco e le tecniche più usate per spegnerli.

20 Luglio 2023
10:00
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Quali sono le cause degli incendi boschivi in estate e come si spengono
Incendi boschivi

159.437 ettari di superficie boschiva sono andati in fiamme in Italia nel 2021. Il dato è impressionante: equivale a circa 217.000 campi da calcio a 11. Le cause – come ricordato anche dalla Protezione Civile – possono essere diverse, da attività ricreative e turistiche (come barbecue spenti male) a lanci di petardi, rifiuti bruciati in discariche abusive e purtroppo molti sono anche di origine dolosa. Vi siete mai chiesti, però, come divampa un incendio in un bosco e come può essere fermato? Nel video presente qui sopra e nell'articolo che segue vi racconteremo proprio questo: come possono scoppiare gli incendi in una foresta e come possono essere spenti.

Perché si sviluppano gli incendi nei boschi in estate

Gli incendi boschivi possono essere causati sia da eventi naturali sia per motivi legati a comportamenti umani.
In ogni caso, a causa del cambiamento climatico in atto, delle temperature medie sempre più elevate e del fatto che piove sempre meno, le condizioni ambientali che favoriscono la nascita e la diffusione degli incendi boschivi sono sempre più frequenti.

cause incendi

Gli elementi necessari per la nascita di un incendio

Perché un incendio divampi serve che interagiscano tra loro in precise condizioni tre elementi: l’ossigeno, una fonte di calore e un combustibile. Spieghiamo bene come partecipano questi fattori allo scoppio dell’incendio.

1 – Ossigeno
Il primo elemento – l’ossigeno, ovvero il comburente – combinato con il combustibile (ovvero le piante, gli arbusti intorno) consente la reazione di combustione, alimentando una fiamma.

2 – Fonte di calore
Il secondo elemento – la fonte di calore – genera il calore sufficiente perché si inneschi la combustione. C’è bisogno almeno di una scintilla, per capirci. La fonte di calore può essere di tipo naturale, come fulmini o eruzioni vulcaniche, ma parliamo di casi rari. Molto più comuni, invece, sono le fonti di calore che dipendono da comportamenti degli esseri umani decisamente da condannare, come lanciare un mozzicone di sigaretta dall’auto oppure non spegnere bene un falò, o ancora peggio appiccarlo volontariamente.

cause umane incendio

3 – Combustibile
Il terzo elemento, come abbiamo anticipato, è il combustibile che nei boschi rappresenta tutto ciò che può prendere fuoco, ovvero gli alberi, l’erba, le piante, le foglie eccetera. Chiariamo una cosa: non sempre quando si incendia un albero tutto il bosco prende fuoco. Questo da cosa dipende? Dipende dalla quantità di acqua presente all’interno delle singole piante – praticamente l'umidità – che influisce sia sulla velocità con cui queste bruciano e sia sulla velocità con cui l’incendio si propaga.

Infatti, se non piove da settimane e la vegetazione è esposta ai raggi del sole, il calore farà evaporare la maggior parte dell’acqua presente nelle piante, rendendole un combustibile molto efficace. Quindi, quanto minore è il contenuto di acqua nelle piante, tanto più facilmente esse bruciano.

Piante umidità incendio

Un altro fattore determinante nella propagazione degli incendi è ovviamente il vento, che quando soffia forte fa scendere il valore dell’umidità nell’aria e apporta nuovo ossigeno, creando la condizione più favorevole possibile perché l’incendio possa propagarsi e andare in una precisa direzione.

Come si spegne un incendio

Fatta questa premessa su come un incendio si propaga, capiamo ora come si spegne.

La struttura di un incendio

Innanzitutto i vigili del fuoco devono capire in che direzione si propaga l'incendio e come si evolve. In particolare, la parte principale di un incendio è chiamata “testa” perché ha una velocità di propagazione maggiore rispetto agli altri lati del rogo e ne determina anche la direzione. La “coda”, invece, è il lato posteriore dell’incendio e ha una velocità di propagazione inferiore. Infine ci sono i “fianchi” che sono la parte laterale dell’incendio, la meno pericolosa.

Struttura incendio

Le tecniche per spegnere un incendio boschivo

Le strategie principali che vengono messe in atto via terra per spegnere un incendio sono due:

  • La prima consiste nell’attacco diretto alla testa dell’incendio: praticamente i pompieri prendono di petto le fiamme e tentano letteralmente di soffocarle gettando sul fuoco terra o sabbia, o anche raffreddando la massa ardente con acqua e agenti ritardanti. Ritornando ai tre elementi principali di cui vi ho parlato prima, in sostanza questa strategia punta a impedire la combustione diminuendo l’ossigeno disponibile.
  • La seconda strategia consiste in un attacco indiretto: in sostanza i pompieri in questo caso agiscono a una certa distanza dalla testa del fuoco, rimuovendo ampie fasce di vegetazione, le cosiddette “fasce parafuoco”, in modo tale da creare una zona cuscinetto che impedisca all’incendio di avanzare. L’attacco indiretto agisce su un altro dei tre elementi fondamentali: il combustibile. Una variante di questa strategia è il “controfuoco", cioè creare la zona cuscinetto non rimuovendo le piante, ma incendiandole.
vigili del fuoco incendio

D’altro canto, se l’incendio è troppo esteso e il lavoro a terra non funziona, chi dirige le operazioni di spegnimento può chiedere l’intervento dei mezzi aerei in dotazione alle Regioni, che sono coordinati dal COAU – Centro Operativo Aereo Unificato. La flotta è composta da 19 Canadair (anche se soltanto 16 sono attivi) a cui si aggiungono 8 elicotteri da 1.000 litri dei Vigili del fuoco e 4 elicotteri Erickson da 10mila litri.

Chi si occupa di spegnere gli incendi

In Italia l’intervento antincendio è affidato alle Regioni, che attivano in caso di allarme le sale operative, le squadre per lo spegnimento a terra e i mezzi aerei che sono sempre disponibili h24 per tutto l’anno.

Una delle colonne portanti della lotta antincendio è il corpo dei volontari della Protezione Civile della campagna antincendio boschivo AIB, che ha il compito di fare prevenzione monitorando le aree a rischio e fornendo informazioni per orientarsi al meglio sul territorio. Il volontario AIB non è abilitato a intervenire direttamente sulla testa del fuoco, ma ha esclusivamente un ruolo di supporto ai Corpi dello Stato, i veri protagonisti delle operazioni, come i Vigili del Fuoco e i forestali impegnati nelle operazioni di spegnimento.

Canadair incendio

Gli incendi in Italia nel 2021 e nel 2022

In conclusione vediamo qualche dato per farvi capire quanto è importante prevenire gli incendi. Nell’ultimo rapporto di Legambiente dedicato a questo tema sono emersi dati veramente preoccupanti: nel 2021 sono andati in fumo 159.437 ettari di superficie boschiva, pari a 217.000 campi da calcio a 11 e segnando un +154% rispetto al 2020, mentre dall’inizio del 2022 al 15 luglio 2022 sono stati già bruciati 26.270 ettari.

Il dato più impressionante, però, è quello dal 2008 al 2021: in questo intervallo di tempo in Italia sono andati in fumo oltre 723.924 ettari di territorio, un’area grande quasi quanto l’intera regione Umbria.

Incendi in Italia
Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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