L'antica città romana di Pompei, distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., è uno dei siti archeologici più celebri d'Italia e del mondo. Nacque probabilmente come centro di fondazione italica, e con la conquista romana divenne una città fiorente, fino al devastante cataclisma che la ha sepolta. La tragedia dell'eruzione ha permesso di far arrivare questa antica città fino ai nostri giorni (è possibile vedere i calchi in gesso di alcune delle vittime), rendendola uno dei parchi archeologici più visitati d'Italia. Ecco cinque suggerimenti per una visita agli scavi di Pompei.
Informazioni per visitare Pompei
Allo stato attuale, il parco archeologico di Pompei è aperto con orario estivo (1 aprile – 31 ottobre) dalle 9:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 17:30) e con orario invernale (1 novembre – 31 marzo) dalle 9:00 alle 17:00 (ultimo ingresso alle 15:30). Il costo del biglietto intero è di 22 euro (per visitare la città, le ville suburbane e l'antiquarium) oppure di 18 euro se si intende visitare unicamente la città. Si può acquistare anche un biglietto da 26 euro della durata di tre giorni per visitare altre località della "Grande Pompei" (il parco archeologico diffuso, con i siti di Oplontis, Villa Arianna, Villa San Marco, il Museo Libero d'Orsi e Boscoreale). Naturalmente sono previste alcune riduzioni.
Cosa visitare a Pompei: 5 consigli
Ecco 5 cose da non perdere durante una visita al sito archeologico:
1) I Thermopolia
In tutta la città, gli archeologi hanno ritrovato almeno 89 thermopolia, una sorta di "tavola calda" dell'antichità. Si trattava di locali semplici in cui si potevano consumare in rapidità cibo e bevande durante la giornata, visto che per i Romani il pranzo non era considerato un pasto importante. Erano contraddistinti dalla presenza di un vero e proprio bancone dove erano alloggiate delle grandi giare per contenere i cibi o le bevande. Alcuni di quelli presenti a Pompei erano decorati con affreschi vivaci.
2) L'Anfiteatro
L'anfiteatro di Pompei è uno dei meglio conservati d'Italia, ma è anche uno dei più antichi giunti fino a noi: venne costruito nel 70 a.C. Aveva una capienza di 20.000 spettatori, ed era progettato per permettere anche agli abitanti delle località limitrofe di assistere ai giochi gladiatorii. Si tratta di un anfiteatro piuttosto noto perché nel 59 d.C. si verificò una violenta rissa fra la tifoseria pompeiana e quella della vicina Nocera. A seguito degli eventi, che causarono alcuni morti, il Senato di Roma decretò una chiusura dello stabilimento per 10 anni, ma questa venne revocata appena tre anni dopo, nel 62 d.C., perché la città era stata colpita da un terremoto.
3) Il Tempio di Venere
Il tempio di Venere era sicuramente uno degli edifici sacri più importanti di tutta Pompei. La dea dell'amore infatti era considerata la protettrice della città, fin dai tempi della prima fondazione romana, nell'80 a.C. Il tempio venne danneggiato più volte dai frequenti terremoti, in particolare quello del 62 d.C., e al momento dell'eruzione del 79 d.C., come nel caso di molti altri edifici pompeiani, i lavori di ricostruzione non erano ancora stati ultimati.
4) La Casa del Fauno
Si tratta di una delle case più grandi e opulente di tutta la città e il suo impianto originario risale addirittura al II sec. a.C. La struttura disponeva di ben due atri e di due peristili (cortili circondati da portici colonnati). La ricchezza dei proprietari è intuibile anche dalla presenza di numerose decorazioni realizzati con pietre policrome.
All'interno della casa è stato rinvenuto il celebre mosaico che raffigura Alessandro Magno alla battaglia di Isso, custodito oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e una statua in bronzo di un fauno, che ha dato il nome alla casa.
5): La villa dei Misteri
La villa dei Misteri è una "villa suburbana", ovvero costruita al di fuori della cerchia delle mura cittadine, in campagna. Si trovava all'epoca verso il mare. Il complesso risale probabilmente al II sec. a.C., ma appare oggi in una fase databili all'inizio del I sec. a.C. Deve il suo nome al ciclo pittorico parietale che decora tre delle pareti interni, l'affresco dei "Misteri".
Si tratta di una delle pitture parietali meglio conservate dell'antichità e raffigura dei riti misterici legati alla sfera femminile. I riti vengono definiti misterici perché solo gli adepti di un determinato culto religioso ne conoscevano il contenuto. Chi fece realizzare questo ciclo pittorico, molto probabilmente era devoto di un qualche culto misterico legato a Bacco, dio del vino.