Negli ultimi giorni sta girando in rete la notizia di un nuovo studio in merito alla presenza di magma a basse profondità ai Campi Flegrei. Lo studio si intitola Magma Chamber Dynamics at the Campi Flegrei Caldera, Italy ma non è una novità: è stato pubblicato l'8 febbraio 2022 da Chiara P. Montagna, Paolo Papale e Antonella Longo, tre vulcanologi che lavorano presso la sede INGV di Pisa. Ma cosa viene detto esattamente in questo paper? Facciamo chiarezza.
Stando alle osservazioni dei ricercatori, il sistema vulcanico dei Campi Flegrei potrebbe presentare magmi parzialmente degassati e piuttosto superficiali – cioè posti a poco più di due chilometri di profondità. In realtà non è da escludere la presenza di più serbatoi di magma a differenti profondità, la cui forma e dimensione può essere anche molto variabile.
Non si esclude nemmeno che questi serbatoi possano essere collegati tra di loro: se così fosse, dai magmi più profondi potrebbe risalire CO2 che finirebbe nuovamente nelle porzioni di magma più superficiale.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno elaborato tramite modelli matematici diversi dati, come la composizione delle fumarole e quella dei minerali presente nell'area. Ovviamente, trattandosi di un modello, ha dei limiti che lo stesso team di vulcanologi ha evidenziato nelle conclusioni dello studio:
Le presenti simulazioni numeriche sono coerenti con una serie di osservazioni del vulcanismo della Caldera dei Campi Flegrei (e, in una certa misura, di diversi altri prodotti vulcanici in tutto il mondo), anche se non sono in grado di descrivere nel dettaglio tutti i processi all'interno di un sistema magmatico profondo e complesso.
Attenzione: come sempre in questi casi, non dobbiamo farci prendere dal panico. Lo studio infatti è vero che ipotizza la presenza di magma superficiale, ma ciò non è necessariamente collegato a un'eruzione imminente – oltre al fatto che non ci dà nemmeno informazioni sulla sua eventuale intensità.
Al momento la cosa migliore che possiamo fare è restare sempre aggiornati con tutte le comunicazioni da parte di enti ufficiali, come l'INGV o la Protezione Civile.