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13 Ottobre 2023
10:51

Come sono organizzate e armate le forze di difesa dello Stato di Israele

Le forze armate israeliane sono state protagoniste di numerose guerre e operazioni militari. Oggi dispongono di tecnologie all’avanguardia e di unità ad altissima specializzazione. Ma la loro efficienza militare è sufficiente per neutralizzare le milizie palestinesi?

A cura di Erminio Fonzo
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Come sono organizzate e armate le forze di difesa dello Stato di Israele
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Le Forze di difesa israeliane (IDF, da Israel Defense Forces), note in ebraico anche come Tsahal (abbreviazione di Tzva HaHagana LeYisra’el) sono le forze armate dello Stato di Israele. Contano circa 170.000 effettivi e dispongono di circa 3500 carri armati.

Fondate nel 1948, sono formate soprattutto da soldati di leva (in Israele è in vigore la coscrizione sia per gli uomini sia per le donne) e dispongono di alcune delle armi più sofisticate al mondo, tra le quali missili balistici intercontinentali e satelliti spia. Israele è anche un produttore di armamenti e ha rapporti di cooperazione militare con molti Paesi. Le IDF, però, da alcuni decenni non sono impegnate in guerre contro eserciti regolari di altri Paesi, ma in operazioni di controllo del territorio e in conflitti non convenzionali contro miliziani armati.

Scopo di questo articolo di approfondimento è descrivere le forze armate israeliane e le loro dotazioni, senza entrare nel merito politico del conflitto in corso con Hamas in seguito all'attacco sferrato il 7 ottobre da questa organizzazione contro Israele. La questione israelo-palestinese ha radici storiche profonde ed è estremamente complessa, per cui il presente articolo va inquadrato nell'insieme dei contenuti di approfondimento che stiamo proponendo. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Geopolitica del nostro sito. Sappiate che il nostro scopo è di far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.

Le origini delle forze di difesa israeliane

Sin dai primi decenni del Novecento, quando iniziò l’emigrazione ebraica in Palestina, gli ebrei formarono dei corpi armati per difendere i loro insediamenti. Nel 1920 nacque l’Haganah, un vero e proprio esercito che, con il passare degli anni, aumentò progressivamente il numero degli effettivi, e negli anni successivi furono fondate anche le milizie armate di alcuni gruppi politici ebraici.

Soldati dell'Haganah nel 1936
Soldati dell’Haganah nel 1936.

Dopo la fondazione di Israele, avvenuta il 14 maggio 1948, era necessario riunire tutte le milizie in un unico esercito e perciò il governo, guidato da David Ben Gurion, costituì le Forze di difesa israeliane. Da allora, le IDF sono state protagoniste delle guerre arabo-israeliane e hanno compiuto numerose operazioni contro i miliziani arabi palestinesi.

Servizio di leva e militarismo

Le IDF sono formate in larga parte da personale di leva. In Israele tutti i cittadini ebrei sono tenuti a prestare il servizio militare, che dura 32 mesi per gli uomini e due anni per le donne. Sono esclusi dalla coscrizione gli arabo-israeliani (cioè i cittadini arabi palestinesi restati in Israele dopo l’esodo del 1948) e, molto spesso, anche gli appartenenti alle comunità ebraiche ortodosse.

Durante il servizio di leva, i coscritti sono impiegati regolarmente in operazioni di controllo del territorio e in combattimento. Al termine della ferma, alcuni sono congedati e altri restano nella riserva, rendendosi disponibili a essere richiamati in situazioni di emergenza. Attualmente il numero di soldati è pari a circa 170.000 effettivi e 445.000 riservisti. I ruoli di comando sono affidati a militari di carriera e al vertice dell’IDF c’è il capo di stato maggiore generale, che risponde direttamente al ministro della difesa.

Reclute delle IDF (credit Israel Defense Forces)
Reclute delle IDF. Credits: Israel Defense Forces.

L’esercito ha un ruolo di primo piano nella società e nella cultura di Israele, perché quasi tutti i cittadini ne fanno parte per un periodo della loro vita. Secondo il Global Military Index del Bonn International Centre for Conflict Studies, Israele è il Paese più militarizzato al mondo (l'indice è calcolato su tre parametri: spesa militare in rapporto alla spesa sanitaria, numero di militari in rapporto alla popolazione, numero di armi pesanti in rapporto alla popolazione). La spesa militare, pari a circa il 5% del PIL nel 2021, è una delle più alte in assoluto.

I reparti speciali delle IDF

Le IDF dispongono di diverse unità per le operazioni speciali. La più nota è il Sayeret Matkal, un reparto terrestre specializzato in raccolta di informazioni dietro le linee nemiche e liberazione di ostaggi. Del reparto hanno fatto parte l’attuale premier Benjamin Netanyahu e l’ex premier Ehud Barak.

In ambito navale, la principale unità di élite è la Shayetet 13 (Flottiglia 13), specializzata in azioni antiterrorismo in ambiente marino. L’unità raggiunse le cronache internazionali nel 2010, in occasione dell’attacco agli attivisti filopalestinesi della Freedom Flotilla e alla conseguente crisi diplomatica tra Israele e Turchia.

Incursori della Shayetet 13 (credi Israel Defense Forces)
Incursori della Shayetet 13. Credits: Israel Defense Forces.

Esistono inoltre un reparto di élite dell’aviazione e diverse unità specializzate nell’infiltrazione tra le popolazioni arabe.

Ai soldati dei reparti speciali (e talvolta anche agli altri soldati) è insegnato anche il Krav Maga, un’arte marziale sviluppata dagli ebrei europei negli anni ‘30 e basata sul principio di colpire il nemico nei suoi punti vitali.

Armi e tecnologia militare

L’esercito israeliano dispone di armi all’avanguardia, in parte acquistate all’estero e in parte prodotte localmente. Lo Stato ebraico è infatti un grande produttore di armamenti e le sue aziende, come la Israel Air Industries (IAI), la Elbit e la Rafael, sono capaci di produrre attrezzature militari ad altissima tecnologia. Non a caso, Israele è anche un Paese esportatore di armi e ha rapporti di cooperazione militare con numerosi Stati, inclusa l’Italia.

Più specificamente, le IDF sono equipaggiate con una vasta gamma di armi leggere, tra le quali le mitragliatrici UZI, di produzione nazionale, e i fucili d’assalto M16 statunitensi. Dispongono inoltre di vari tipi di carri armati, tra i quali i più usati sono i Merkava di produzione nazionale, nonché di missili anticarro e numerose altre artiglierie.

L’aviazione si serve soprattutto di aerei da combattimento americani, tra i quali i caccia F35, F15 e F16, ma dispone anche di aerei e droni prodotti dalla IAI. Israele è inoltre in possesso di missilistici balistici della serie Jericho, anch’essi prodotti dalla IAI, tra i quali il missile intercontinentale Jericho 3. Per la difesa dei cieli, dal 2011 è operativo il sistema Iron Dome, finalizzato a intercettare i lanci di razzi contro il territorio nazionale.

Lancio di un missile antimissile nel 2021 (credit IDF Spokesperson Unit)
Lancio di un missile antimissile nel 2021. Credits: IDF Spokesperson Unit.

Israele, infine, è attrezzato per la guerra aerospaziale: dispone dei lanciatori della serie Shavit, il cui sviluppo è iniziato negli anni ’80 in cooperazione con il Sudafrica, e di satelliti di riconoscimento della serie Ofek.

Le armi atomiche dell'esercito israeliano

Israele mantiene una politica di “ambiguità strategica” sulle armi atomiche: non ammette e non nega di possederle. È tuttavia certo che il Paese dispone di bombe nucleari, il cui sviluppo ha probabilmente preso avvio negli anni ‘50 presso la centrale nucleare di Dimona, nel deserto del Negev.

La centrale di Dimona negli anni '60
La centrale di Dimona negli anni ’60.

Il numero e la potenza delle bombe atomiche israeliane sono ignoti, ma gli analisti stimano che il Paese possieda almeno 80 testate.

La tecnologia e gli scenari di guerra

Le IDF sono una delle forze armate più efficienti al mondo e sono dotate delle armi più all’avanguardia. Nel corso degli anni, hanno consentito a Israele di non perdere nessuna delle guerre regolari nelle quali è stato coinvolto, di diventare la principale potenza militare del Medioriente e di sventare innumerevoli minacce. In definitiva, le IDF hanno garantito la sopravvivenza dello Stato ebraico.

Tuttavia, la tecnologia e la potenza militare non sono sempre sufficienti a prevenire le minacce e a vincere le guerre, in particolare se si combatte in conflitti asimmetrici contro milizie che applicano strategie di guerriglia (basti pensare alla guerra del Vietnam o al recente ritiro americano dall’Afghanistan). Non a caso, le IDF non sono state in grado di annientare le milizie armate che combattono contro Israele, come quelle dei movimenti Hamas ed Hezbollah.

Fonti principali
Israel Army Equipment - Global security
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