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25 Gennaio 2024
17:40

Cosa caratterizza un leader carismatico e come fa a influenzare le folle

Il potere carismatico è accettato perché i seguaci riconoscono nel leader alcune qualità eccezionali, come acume o successo che ispirano fiducia, lealtà ed obbedienza.

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Cosa caratterizza un leader carismatico e come fa a influenzare le folle
leader carismatici

Le grandi personalità carismatiche della storia hanno esercitato potere e influenza, riuscendo a smuovere la popolazione verso obiettivi che le masse riconoscevano come giusti e veri. I casi forse più eclatanti nel Novecento sono stati la persecuzione contro gli ebrei da parte del popolo tedesco e il convincimento degli italiani a partecipare alla Seconda Guerra Mondiale. Ma quali sono i meccanismi grazie ai quali un leader carismatico riesce a influenzare un enorme numero di persone?

Cosa si intende per “leader carismatico”

Spesso gli individui che riescono a instaurare una relazione con i propri discepoli (o adepti) hanno una caratteristica particolare: il carisma. Nel linguaggio comune questo termine ha certe connotazioni, ma è un termine con un significato ben preciso.

I leader carismatici di cui parliamo non vanno confusi leader civili e/o politici che possiamo trovare nelle nostre classiche democrazie: Hitler o Mussolini, per esempio, erano considerati come individui dotati di poteri e qualità sovraumane, soprannaturali addirittura. Anche De Gaulle o Churchill, per fare altri esempi, sono stati infatti dei punti saldi per il proprio popolo, ma verso di loro non si generò alcun culto della personalità.

Le caratteristiche personali di chi è riconosciuto “carismatico” sono avvertite come rare e poco accessibili alle “persone comuni”:

  • sono personaggi situazionali, compaiono cioè nel momento “giusto”, per esempio quando è in corso una crisi (crisi economica in Germania degli anni ‘20);
  • propongono soluzioni innovative o radicali (costruzione del Terzo Reich);
  • spesso costruiscono una narrazione attorno a un capro espiatorio (gli ebrei, i sinti, gli omosessuali);
  • sono “salvifici”: propongono la perfetta chiave di risoluzione da tutti i problemi, traghettando il popolo oppresso o in difficoltà verso un nuovo mondo o stato di cose (“la soluzione finale”).

Il personaggio carismatico si presenta come colui che ha una missione, un disegno divino da compiere (per esempio riunificare l’Italia con le terre irredente): per chi gli è attorno diventa un dovere riconoscere questa missione e seguirla, proprio come un vero atto di fede.

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Il potere è una relazione

Cominciando spiegando cos'è il potere da un punto di vista sociologico. La definizione che il sociologo Max Weber dà del potere è “la capacità di esercitare la propria volontà sugli altri”. Sono quindi le persone stesse ad accettare volontariamente di seguire una persona, conferendole potere: la conseguenza di questa affermazione è che il potere non è qualcosa che uno ha, ma deriva dalla relazione con qualcun altro.

Cosa succede all’individuo nella folla secondo Le Bon

Secondo Gustave Le Bon, studioso e intellettuale francese del secolo scorso, quando ci troviamo in una folla subiamo un mutamento psicologico molto importante, compiendo azioni che altrimenti non faremmo.

Sentendosi tutti diretti verso la stessa direzione, gli individui mettono da parte i propri freni inibitori e le proprie capacità intellettuali, aumentando invece l’impulsività, l’aggressività e la volubilità. La folla infatti:

  • assicura l’anonimato (e quindi l’impunità);
  • permette di acquisire un senso di potenza invincibile;
  • ipnotizza e suggestiona le emozioni di chi vi partecipa tramite contagio. Secondo Le Bon si scatenerebbe una sorta di epidemia psichica, in cui i soggetti, suggestionati dalla forza numerica, sentono di dover imitare gli altri.
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Molta importanza viene data alle parole e ai discorsi: per funzionare al meglio, i leader dovrebbero concentrarsi su tre procedimenti:

  • l’affermazione: affermare un concetto semplice e conciso
  • la ripetizione: l’affermazione deve essere ripetuta continuamente, per entrare nella memoria, anche inconscia (come succede per le pubblicità)
  • la cristallizzazione delle opinioni, emozioni, credenze

Se da un lato è vero che il comportamento della folla ha una componente emotiva importante (paura, rabbia e collera), va ricordato che nel tempo sociologi e psicologi hanno dimostrato che il comportamento delle folle non sia del tutto irrazionale, ma anzi, che è molto più consapevole e socialmente organizzato di quanto Le Bon sostenesse.

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