0 risultati
video suggerito
video suggerito
29 Maggio 2025
11:24

È di un Neanderthal la più antica impronta digitale in Europa: la scoperta su una pietra in Spagna

A San Lázaro, in Spagna, è stato trovato un ciottolo (che rassomiglia a un volto umano) con un puntino di ocra rossa e un’impronta digitale, datato tra 60.000 e 40.000 anni fa. Potrebbe essere una prova del pensiero simbolico dei Neanderthal, simile a quello di Homo sapiens, forse legato a rituali o a pratiche comunicative.

1 condivisione
È di un Neanderthal la più antica impronta digitale in Europa: la scoperta su una pietra in Spagna
impronta digitale neanderthal
L’impronta digitale di un uomo di Neanderthal ritrovata in spagna. La posizione del puntino rosso al centro, realizzato con l’ocra, potrebbe non essere casuale. Credit: Alonso et al. (2025)

Scoperta la più antica impronta digitale mai trovata in Europa: apparteneva a un uomo di Neanderthal ed è stata rinvenuta nel riparo sotto roccia di San Lázaro, vicino a Segovia, nella Spagna centrale, impressa su un ciottolo con un punto di ocra rossa. Questo reperto risale alle ultime fasi del periodo detto "Musteriano", che nella cronologia preistorica europea del Paleolitico Medio si data tra i 60.000 e i 40.000 anni fa. Il ritrovamento di questo ciottolo, secondo l'interpretazione del team di ricerca spagnolo che lo ha studiato, riscriverebbe la storia del pensiero simbolico dei Neandertaliani, suggerendo che anche essi possedessero capacità astratte simili a quelle di Homo sapiens.

La capacità di pensiero simbolico da parte dell'Homo neanderthalensis è un argomento di dibattito molto acceso fra gli studiosi che si occupano della preistoria europea. Fra i vari ritrovamenti archeologici che giocano a favore di questa teoria va assolutamente considerata la recente scoperta a San Lázaro, in un contesto abitato dall'uomo di Neanderthal. Il ciottolo, per via della sua forma, ricorda un volto umano, e al centro di esso, dove si troverebbe il naso, qualcuno, usando un po' di ocra rossa, ha apposto un puntino. L'uso di questo pigmento era molto comune nel Paleolitico, sia nelle pratiche funerarie che nell'arte rupestre, ma solitamente queste pratiche vengono associate più spesso a Homo sapiens.

Sebbene non sia possibile identificare con certezza l’individuo che ha apposto il puntino, l'azione suggerisce un gesto intenzionale e simbolico. Gli autori dell’articolo ipotizzano che il ciottolo fosse stato trasportato e decorato per un motivo non utilitario, probabilmente legato a pratiche rituali o comunicative.

Immagine
Il riparo sotto roccia di San Lázaro ha restituito materiali risalenti al Musteriano, l’ultima fase del Paleolitico Medio, tra i 60.000 e i 40.000 anni fa. Credit: Alonso et al. (2025)

Ancora più sorprendente sono i risultati dello studio del puntino di ocra stesso. Una volta sottoposto a una precisa analisi multispettrale, questo ha rivelato la presenza dell'impronta digitale del dito della persona che ha impresso il pigmento sul ciottolo decine di migliaia di anni fa. A oggi si tratterebbe dell'impronta digitale più antica d'Europa, che potrebbe appartenere proprio a un uomo di Neanderthal. Secondo i ricercatori spagnoli, l'azione di apporre un singolo puntino rosso, a una distanza regolare dagli elementi che danno al ciottolo le sembianze di un volto non può essere casuale, considerando anche che questo oggetto, senza alcuna apparente utilità pratica, sia stato portato all'interno del riparo sotto roccia. Si sarebbe potuto trattare di un caso di pareidolia, ovvero quel tipo di illusione provocata dalla nostra istintiva tendenza naturale a riconoscere tratti e forme a noi familiari in oggetti e conformazioni naturali. Si tratterebbe dello stesso istinto che ci fa riconoscere la forma di determinati animali nelle nuvole, oppure un profilo umano in una conformazione rocciosa e così via.

Immagine
Dettaglio del puntino di ocra rossa, apposto al centro del ciottolo somigliante a un volto umano. Credit: Alonso et al. (2025)

Il ciottolo ritrovato nel riparo di San Lázaro si unisce alla serie di reperti che sembrano suggerire la presenza di un pensiero simbolico, se non addirittura artistico nelle comunità neandertaliane che vissero in Europa alla fine del Paleolitico Medio, tra i 60.000 e i 40.000 anni fa.

Immagine
Dettaglio dell’impronta digitale, messo in evidenza dalle analisi multispettrali eseguite sul ciottolo. Credit: Alonso et al. (2025)
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views