I cani antidroga, che insieme al conduttore formano una "Unità cinofila antidroga", sono cani addestrati dalle forze dell'ordine per cercare sostanze stupefacenti, sono in dotazione ad alcune forze di polizia e vengono utilizzati soprattutto nelle dogane, negli aeroporti e nei porti. Secondo una falsa credenza molto comune, in fase di addestramento i cani poliziotto vengono drogati per renderli dipendenti dagli stupefacenti che poi dovranno cercare. Niente di più falso: tutti i cani sono tra l'altro estremamente vulnerabili a molti composti chimici e, a volte, persino alimenti di uso comune per l’uomo possono risultare tossici per un cane, figuriamoci farmaci e droghe. Studi scientifici hanno dimostrato che anche dosi ridotte di oppioidi possono avere conseguenze nefaste per i cani come crisi respiratorie, ipotermia e bradicardia. L’addestramento di tutti i cani da “ricerca sostanze” (droghe, banconote, tabacco, esplosivi o veleno) è sempre basato sul gioco, creando nell'animale una forte associazione mentale tra l'odore delle sostanze e un premio. Quando il cane trova la sostanza viene subito ricompensato con un momento di gioco con un giocattolo da addestramento. Solitamente l'esemplare viene scelto in base alla potenza dell'olfatto e al temperamento: alcune razze, come pastori tedeschi e labrador sono più adatte a questo tipo di lavoro, ma ultimamente si stanno utilizzando anche dei meticci.
Come viene addestrato un cane poliziotto antidroga
Alla base dell’addestramento c’è il concetto di “rinforzo positivo”. Con questo metodo, l’animale viene premiato ogni volta che adotta un determinato comportamento, per fare in modo che quel comportamento si ripeta e diventi abitudine. Per abituare un soggetto al rilevamento di stupefacenti è necessario sviluppare nella mente del cane un'associazione tra l'odore di sostanze come cocaina, eroina, metanfetamina o marijuana e un giocattolo da addestramento (una pallina o un salsicciotto di stoffa, molto più raramente con il cibo).
Quando il cane sente l'odore di una di queste droghe viene subito premiato con un momento di gioco con il suo giocattolo e ripetendo continuamente lo stesso esercizio, nella memoria del cane si imprime il collegamento di quel determinato odore con il gioco. Quando il collegamento mentale è consolidato, si insegna al cane a segnalare al conduttore che ha individuato l'odore sedendosi o emettendo un abbaio. Si lavora in sessioni brevi, di circa 20 minuti, per evitare stress e affaticamento.
Durante l'addestramento è importante che non sia distratto da altri odori, ma sia ben concentrato solo sulla ricerca del suo odore/giocattolo. Si inizia con una sola sostanza stupefacente chiusa in una busta; la busta si poggia a terra e appena il cane la annusa viene subito premiato in modo che associ quell’odore al gioco. Poi si comincia a nascondere la busta in luoghi sempre più difficili e lontani in modo che si abitui a cercarla. Nel tempo vengono via via inserite altre sostanze da riconoscere. Quando il cane è in grado di individuare l’odore degli stupefacenti anche fra tanti altri odori ambientali è pronto per iniziare a ispezionare veicoli, bagagli, container, anche in luoghi rumorosi e affollati. L’addestramento specifico dura 4-6 mesi. Ogni soggetto per questo periodo di formazione viene affidato ad un conduttore con cui resterà tutta la vita creando un binomio affiatato e inscindibile, nasce così l’Unità Cinofila.
Come viene selezionato un cane antidroga
Alla base di tutto c’è il potentissimo olfatto del cane che è di certo il senso più sviluppato su cui si basa per esplorare l’ambiente circostante. In generale, i cani hanno una capacità olfattiva un milione di volte superiore alla nostra, ma alcune razze hanno olfatto più sensibile di altre e hanno maggiore attitudine a questo tipo di lavoro, non solo per l’olfatto, ma anche per il temperamento. Per questo, le più utilizzate in genere sono il pastore tedesco, il pastore belga malinois, il labrador retriever . Il labrador ha un olfatto eccellente, è affettuoso ed equilibrato, ma anche un buon cacciatore. Il pastore belga malinois è vigile, veloce, atletico e si lega molto al conduttore. Il pastore tedesco ha anch’esso un ottimo fiuto, massima attenzione e nervi saldi.
Oltre alla potenza dell'olfatto e al temperamento, per la scelta del soggetto idoneo sono fondamentali il comportamento e la capacità di instaurare una piena collaborazione con il conduttore. Uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori Giapponesi ha messo in correlazione il successo dei cani antidroga con il numero di ricettori per l’ossitocina, "l'ormone dell'amore" che li lega al conduttore. Il soggetto poi deve essere coraggioso, propenso al gioco e all'ubbidienza e poco aggressivo.
Recentemente si stanno sperimentando anche altre razze e talvolta i meticci, se si tratta di soggetti particolarmente dotati. Per esempio, la Polizia Locale di Genova da qualche anno ha un nucleo cinofilo antidroga formato da una conduttrice e da un jack russel parson che per aspetto non incute timore e quindi è un detective insospettabile.
Cosa sono le Unità Cinofile Antidroga?
I cani antidroga sono addestrati a cercare e a segnalare diverse sostanze stupefacenti e insieme al loro conduttore formano un binomio detto “Unità Cinofila Antidroga”. Selezionati per questa specialità sono in dotazione esclusivamente alle Forze di Polizia: Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, e più di recente anche Polizia Locale. Vengono utilizzati in modo sistematico nelle Dogane, nei Porti ed negli Aeroporti, ma più in generale ovunque si sospetti la presenza di droga.
In Italia i primi cani antidroga sono stati introdotti negli anni '70 dalla Guardia di Finanza, quando iniziò l'emergenza da narcotraffico. In particolare, il primo corso venne avviato nel 1976, dopo un periodo di formazione dei Finanzieri negli Stati Uniti presso gli istruttori del Servizio Doganale Americano.