A nord di Grindavik, cittadina evacuata di 3800 abitanti nella penisola islandese di Reykjanes, è iniziata mercoledì 29 amggio una nuova serie di eruzioni vulcaniche fissurali. È la quinta volta da dicembre 2023. Nel caso odierno, l'evento eruttivo ha preso il via il 29 maggio e in meno di 48 ore – come confermato anche dall'Icelandic MetOffice – si stia già registrando un netto calo dell'intensità. Le colate di lava questa volta non hanno colpito le case del piccolo centro abitato ma hanno costretto il personale di una centrale geotermica e di un importante centro termale ad evacuare. Inoltre sono state osservate diverse fontane di lava, la cui altezza massima ha raggiunto i 50 metri circa e che hanno illuminato di arancione il cielo della Capitale, Reykjavik.
Dal punto di vista geologico, l'eruzione ha preso il via da una frattura lunga circa 3,5 km e non ha coinvolto il centro abitato – anche grazie alla presenza di barriere realizzate dal Governo islandese. Nell'immagine sottostante è riportata in rosso la frattura eruttiva, in viola l'area coinvolta dalla lava e con delle linee marroni i sistemi di difesa:
Un aspetto interessante è che per diverse ore è rimasta alta l'allerta per una possibile dispersione di fumi fino alla capitale, situata a poche decine di km di distanza dal luogo dell'eruzione. Attualmente, basandosi sulla direzioni dei venti, è previsto che la nube si disperda verso l'entroterra in direzione Nord-Est, come indicato chiaramente anche dall'immagine sottostante:
Per approfondire, ecco un video ad hoc sul contesto geologico dell'Islanda e sul perché qui ci sono così tante eruzioni vulcaniche: