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18 Marzo 2024
19:30

La “cometa del diavolo” arriva nei nostri cieli: quando e come osservarla

La cometa 1P/Pons-Brooks, o “cometa del diavolo”, sarà visibile a occhio nudo da cieli bui nella prima metà di aprile, raggiungendo la massima luminosità al perielio il 21 aprile.

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La “cometa del diavolo” arriva nei nostri cieli: quando e come osservarla
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Foto della cometa 12P/Pons–Brooks ripresa da Gianluca Masi nei cieli italiani il 12 marzo. La foto mostra con grandissimo dettaglio sia la chioma che la coda della cometa. Credits: Gianluca Masi/The Virtual Telescope project.

La "cometa del diavolo" fa il suo grande ritorno nei nostri cieli dopo 71 anni dall'ultima volta e promette di dare spettacolo nei nostri cieli. La cometa 12P/Pons-Brooks, ribattezzata "cometa del diavolo" per via della sua forma apparente in una foto scattata nel 2023, raggiungerà infatti il punto di massima vicinanza al Sole (perielio) il 21 aprile, quando avrà una luminosità apparente che la renderà visibile a occhio nudo da cieli con poco inquinamento luminoso. Tuttavia, già a partire da questa settimana sarà distintamente visibile con un buon binocolo in direzione nord-ovest, poco dopo il tramonto del Sole. La cometa transiterà nuovamente nel sistema solare interno soltanto nel 2095.

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La caratteristica forma della chioma, con le due “corna”, ha assicurato alla cometa 12P/Pons–Brooks il soprannome di “cometa del diavolo”. Credits: Juan lacruz, CC BY–SA 4.0 DEED, via Wikimedia Commons.

Come osservare la cometa

Il modo migliore per osservare la cometa 12P/Pons-Brooks è quello di armarsi di un buon binocolo e di spostarsi in una località con poco inquinamento luminoso e orizzonte nord-ovest il più sgombro possibile. Essendo infatti la cometa in procinto di raggiungere il perielio il 21 aprile, la sua distanza angolare dal Sole è di soli 20-30°, per cui essa rimane visibile poco dopo il tramonto per un breve lasso di tempo e molto bassa sull'orizzonte. L'approcciarsi al perielio fa sì che la radiazione solare causi la sublimazione dei ghiacci sulla superficie della cometa aumentando così la luminosità apparente.

Essa non è ancora visibile ad occhio nudo, avendo una magnitudine apparente di 5.7, simile a quella di Urano, ma può essere scorta da occhio esperto con un semplice binocolo 10×50 da cieli bui in direzione nord-ovest tra la costellazione di Andromeda e quella dei Pesci. Particolarmente interessante per gli astrofili sarà la sera del 22 marzo, quando la cometa sarà a meno di 3° dalla galassia "girandola", fornendo una eccezionale opportunità di scorgere entrambi questi oggetti allo stesso momento nell'oculare del proprio telescopio o binocolo.

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Spettacolare immagine che ritrae la cometa 12P/Pons–Brooks in prossimità della galassia di Andromeda. Credits: Gianluca Masi/The Virtual Telescope project.

Man mano che ci si avvicinerà al perielio del 21 aprile, la cometa diventerà sempre più luminosa. Gli astronomi prevedono che essa raggiungerà una magnitudine apparente pari a circa 3, quindi visibile a occhio nudo da cieli con poco inquinamento luminoso. L'approcciarsi al perielio implica però anche una distanza angolare minore dal Sole e quindi una finestra temporale di visibilità ridotta dopo il tramonto.

Particolarmente fortunati saranno invece gli abitanti degli Stati Uniti. L'eclissi solare dell'8 aprile oscurerà infatti il cielo, permettendo con un binocolo di scorgere la cometa di giorno nei pressi del ben più luminoso pianeta Giove. Per chi non dovesse essere negli Stati Uniti, consigliamo la visione della cometa il 12 aprile sera, quando essa apparirà luminosa a soli 5° da Giove ed Urano e ad una ventina di gradi dalle Pleiadi, sempre in direzione nord-ovest.

Il 21 aprile, al perielio, la cometa avrà la sua massima luminosità e si troverà nei pressi della costellazione del Toro. La distanza angolare di circa 20 gradi dal Sole renderà però la cometa visibile dopo il tramonto solo per un breve lasso di tempo e molto bassa sull'orizzonte, impedendone quindi l'osservazione nella maggior parte delle località. Subito dopo il perielio, la cometa non sarà più visibile dall'emisfero boreale, ma solo da quello australe, raggiungendo il 2 giugno il punto di massima vicinanza alla Terra (perigeo), a soli 232 milioni di km.

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Il tragitto della cometa 12P/Pons–Brooks nlle prossime settimane. Credits: Vito Technology.

Le caratteristiche della cometa

La cometa 12P/Pons-Brooks, scoperta nel 1812 da Jean-Louis Pons dell'Osservatorio di Marsiglia, è stata ribattezzata "cometa del diavolo" per via della peculiare forma a corna di diavolo della sua chioma, creatasi a seguito di una eruzione di ghiaccio e gas dalla sua superficie. La cometa 12P/Pons-Brooks è infatti una cosiddetta cometa criovulcanica, cioè composta da un criomagma di acqua, ghiacci di altre sostanze e polveri che erutta getti di ghiaccio e gas che rendono la cometa più brillante per un breve lasso di tempo. Durante l'eruzione del 2023, non solo la magnitudine apparente della cometa è passata da 16 a 11,6, pari ad un aumento di circa 100 volte della sua luminosità, ma si è creata una fuoriuscita di gas che ha distorto la chioma donandole la forma di corna di diavolo o – come tutti i fan di Star Wars avranno notato – la forma del Millennium Falcon visto dall'alto.

All'osservazione visuale, la chioma e la coda di 12P/Pons-Brooks appaiono di colore verde a causa degli alti livelli di carbonio diatomico (due atomi di carbonio legati) presenti nella cometa, una caratteristica rara tra questi spettacolari oggetti del Sistema Solare. Essa è una cometa di tipo Halley, cioè di corto periodo, ovvero in grado di compiere una orbita completa attorno al Sole in meno di 200 anni. La 12P/Pons-Brooks, in particolare, ha un periodo di soli 71 anni. Il suo ultimo avvicinamento alla Terra è stato infatti nel 1954, mentre il successivo sarà nell'estate del 2095.

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