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31 Ottobre 2023
14:00

La tempesta Ciaran in rotta verso l’Europa occidentale e l’Italia: cosa dobbiamo aspettarci

L'arrivo della tempesta Ciaran in Italia è previsto per il 2 novembre. Attesa un'intensa fase di maltempo, nuove allerte meteto e conseguenti criticità. La traiettoria del ciclone toccherà anche Francia e Regno Unito, con vento a oltre 150 km/h, nubifragi e inondazioni.

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La tempesta Ciaran in rotta verso l’Europa occidentale e l’Italia: cosa dobbiamo aspettarci
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Dopo la tempesta Babet che ha colpito l'Italia nei giorni scorsi, un altro ciclone extra-tropicale arriverà mercoledì 1° novembre (Ognissanti) sull'Europa occidentale. La traiettoria del ciclone transiterà anche per l'Italia a partire da giovedì 2 novembre, con un'intensa perturbazione collegata che porterà maltempo con abbondanti piogge e forti venti. Si tratta della tempesta Ciaran, che secondo le previsioni non sarà meno intensa di Babet.

Se è vero che ottobre si era aperto con l’estate fuori stagione e con un caldo record in diverse aree del nostro continente – Italia compresa – è altrettanto vero che, a breve, novembre arriverà con una circolazione atmosferica a scala sinottica improntata al tempo molto perturbato e piovoso, responsabile di condizioni meteorologiche avverse in diverse aree dell’Europa, pesanti criticità e allerte ai massimi livelli.

Vediamo le previsioni per l'Italia e il resto d'Europa.

Le previsioni per l'Italia

La settimana in corso si è aperta nel segno del maltempo, con l’ultima perturbazione di ottobre che ha investito pesantemente le regioni centro-settentrionali tra il 30 e il 31 ottobre e che ha fatto scattare l’allerta rossa in Emilia (con diversi torrenti e fiumi esondati tra le provincie di Parma e Piacenza). Dopo una breve pausa, attesa nella giornata di Ognissanti, prepariamoci ad una nuova fase turbolenta e complicata, associata a un’altra perturbazione atlantica molto intensa. Si tratta di un vasto sistema frontale atlantico, collegato al ciclone extra-tropicale ribattezzato Ciaran dal servizio meteorologico MetOffice del Regno Unito.

Ciaran transiterà sulla Penisola italiana tra giovedì e venerdì, con effetti importanti in termini di fenomeni avversi. Da un lato le precipitazioni, con quantitativi ingenti al Nord e sulle regioni centrali tirreniche: sono previste precipitazioni fino a 100-150 mm in meno di 24 ore, tra le 12 di giovedì e le 6 di venerdì mattina, ma con picchi superiori (150-200 mm) nelle Alpi orientali tra Veneto e Friuli, mentre sull’arco alpino si attendono nevicate copiose (fino a 1 metro sopra i 2000 metri), ma con la quota destinata ad abbassarsi fin verso i 1500 metri a fine evento, in coincidenza dell’ingresso di aria più fredda da nordovest e di una generale attenuazione dei fenomeni.

Dall’altro lato i venti di burrasca: prima di Scirocco (sud-est) e di Ostro (sud), poi di Ponente, fino a 80-90 km/h, ma con probabili raffiche tempestose fino a 100-120 km/h tra la Sardegna, il mar Tirreno, le regioni centrali e l’alto Adriatico, mari fino a molto agitati (onde anche di 5-6 metri) e conseguenti mareggiate lungo le coste esposte.

Ciaran, un ciclone extra-tropicale dalla genesi “esplosiva”

Ciaran è un classico ciclone extra-tropicale che prende vita sull’Oceano Atlantico centro-settentrionale, in genere sopra i 35-40° di latitudine nord: in questo caso la fase embrionale è cominciata alla fine di ottobre poco a ridosso delle coste nord-orientali degli USA, tra il Labrador e il sud della Groenlandia. Tuttavia, il suo rapido spostamento verso est, aiutato da venti molto forti in quota, ne determinerà un altrettanto rapido approfondimento a largo delle coste occidentali europee, grazie anche al marcato contrasto tra la massa d’aria fredda di origine artica alle sue spalle e in discesa dal Canada, e quella più temperata preesistente in Atlantico.

Un approfondimento talmente marcato da essere definito, nel linguaggio tecnico, “ciclogenesi esplosiva”, per effetto di una diminuzione della pressione atmosferica al suolo, in corrispondenza del centro della depressione, di almeno 24 hPa in 24 ore. Si tratta dello stesso meccanismo che diede origine alla tempesta Vaia che devastò il Nordest italiano nel 2018. Nel caso di Ciaran, si passerà dai 985 hPa di mercoledì alle 6 UTC in pieno Atlantico, ai 950 hPa previsti giovedì alle 6 UTC, quando il ciclone toccherà la terraferma nel sud dell’Inghilterra, al confine con la Cornovaglia.

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Mappa del modello meteorologico ICON, relativa alla pressione atmosferica al suolo prevista alle ore 5 di giovedì 2 novembre. Fonte: meteociel.fr.

In Europa venti da uragano e onde alte fino a 15 metri

La conseguenza immediata sarà una drastica intensificazione dei venti sud-occidentali, che investiranno tutta l’Europa occidentale sin dalla sera di mercoledì e con l’apice atteso nelle prime ore di giovedì. Particolarmente colpite le aree costiere affacciate al Golfo di Biscaglia, al nordovest della Francia e all'Inghilterra meridionale, dove si scatenerà una tempesta di vento violenta, con raffiche fino ai 130-140 km/h. Ma il peggio è atteso nel Canale della Manica e sulle coste bretoni e normanne più esposte dove si potrebbero toccare i 150-160 km/h: un’intensità paragonabile a quella che in genere si misura negli uragani di categoria 2.

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Mappa del modello meteorologico ICON, relativa alle raffiche di vento previste sull’Europa occidentale poco prima dell’alba di giovedì 2 novembre. Fonte: meteociel.fr.

Ne conseguiranno inevitabili mareggiate da record, generate da onde che potranno anche raggiungere i 7-8 metri di altezza sulle coste esposte: ma attenzione perché al largo della costa del Finistère, potrebbero toccare addirittura i 15 metri, ovvero l’altezza di un edificio di 6 piani!

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Mappa del modello meteorologico inglese ECMWF, relativa all’altezza massime delle onde prevista alle ore 6 UTC di giovedì 2 novembre. Fonte: ecmwf.int.

Un'altra tempesta in arrivo?

La notizia positiva è il fatto che il passaggio del sistema frontale sarà rapido, dunque anche le precipitazioni associate (che potranno manifestarsi sotto forma di intensi rovesci e nubifragi) avranno breve durata, esaurendosi nel giro di poche ore. Una perturbazione molto estesa, che dispenserà piogge e temporali su vaste aree del continente, dalla Penisola iberica alla Danimarca, passando per Svizzera e Germania, più ad ovest tra Belgio e Olanda.

A seguire, la circolazione atmosferica a livello europeo resterà compromessa, con un’altra tempesta che potrebbe investire con modalità molto simili le medesime aree tra la fine di venerdì e la giornata di sabato.

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