Nella notte di ieri 12 agosto 2024 lo spettacolo delle aurore boreali e degli archi aurorali (SAR) è tornato inaspettatamente nei cieli del Nord Italia, soprattutto lungo l'arco alpino in Veneto e Lombardia, proprio in concomitanza con il picco dello sciame meteorico delle Perseidi. Un doppio spettacolo quindi nel cielo per quei fortunati che si trovavano al posto giusto e al momento giusto.
I fenomeni aurorali di ieri notte sono dovuti all'intensificarsi di una tempesta geomagnetica che aveva colpito la Terra nella mattinata di ieri a seguito di almeno tre espulsioni di massa coronale da parte del Sole nei giorni scorsi. Già nella notte tra l'11 e il 12 agosto sono state avvistate aurore e SAR in Italia e in altri Paesi. Nel pomeriggio di ieri la tempesta aveva raggiungo la categoria G3 (“forte” secondo la classificazione ufficiale), ma contrariamente alle previsioni l'intensità del disturbo geomagnetico è aumentata invece che diminuita, raggiungendo verso le 17 di ieri (ora italiana) la categoria G4, quindi “severa” ma comunque inferiore rispetto alla tempesta geomagnetica G5 (la massima possibile) che ha colpito la Terra a maggio.
Una tempesta G4 è in grado di portare aurore boreali visibili anche a latitudini di 45°, quindi quelle del Nord Italia. E in effetti ci sono stati alcuni avvistamenti di aurore e di SAR nelle zone montuose delle regioni settentrionali. Le foto in questo articolo sono state scattate attorno alle 23:30 dall'astrofotografo Andrea Vanoni a Monte Baldo, sul lago di Garda, tra le province di Verona e Trento.
Probabilmente queste foto mostrano un'aurora boreale e non un SAR. I motivi sono principalmente due:
- lo sviluppo verticale “a pilastri” è comune nelle aurore ma pressoché assente nei SAR;
- sotto l'aurora rossa si notano distintamente le propaggini superiori dell'aurora verde sottostante.
Infatti l'aurora verde, tipica delle alte latitudini, è dovuta all'eccitazione delle molecole di ossigeno a quote relativamente basse (100-300 km) da parte delle particelle cariche ad alta energia proveniente dal Sole, mentre a provocare l'aurora rossa è l'eccitazione di singoli atomi di ossigeno nell'alta atmosfera (sopra i 300-400 km). Siccome le aurore si formano a latitudini molto più alte delle nostre, in Italia si vede l'aurora rossa perché la distanza ci fa vedere solo le porzioni più in quota. Il fatto però che riusciamo a vedere del verde sotto al rosso in queste foto è un indizio che depone a favore dell'ipotesi che stiamo osservando un'unica aurora con due componenti, una verde e una rossa.
Purtroppo non sono stati molti gli avvistamenti in Italia, sostanzialmente per motivi di tempistiche: le condizioni di tempesta geomagnetica “severa” che rendono visibili le aurore in Italia sono arrivate mentre nel nostro Paese era ancora pieno giorno, quindi abbiamo potuto osservare i fenomeni aurorali solamente molte ore dopo, quando il cielo è diventato buio e al contempo però l'intensità del disturbo geomagnetico si era attenuata.