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22 Febbraio 2024
11:00

Malattia dei “cervi zombie” in Nord America: ci sono rischi per la salute umana?

Nel Nord America la malattia da deperimento cronico (CWD) si sta diffondendo tra diverse specie di cervidi. Al momento non sono stati segnalati casi di trasmissione all’uomo e non ci sono evidenze dirette che questo possa accadere in futuro. Non ci sono quindi al momento motivi di preoccupazione.

A cura di Arianna Izzi
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Malattia dei “cervi zombie” in Nord America: ci sono rischi per la salute umana?
Cervo Zombie malattia umano uomo

La malattia dei “cervi zombie” è una malattia da deperimento cronico, in inglese Chronic Wasting Disease (CWD), ed è una patologia neurodegenerativa contagiosa e letale, diffusa tra diverse specie di cervidi, tra cui i cervi. In alcune zone del Nord America sta avendo un impatto molto importante sulle economie locali e sul benessere degli ecosistemi. Il primo caso di questa malattia è stato registrato nel parco di Yellowstone e nelle ultime settimane, nel solo stato del Wyoming sono stati colpiti circa 800 animali tra cervi e alci.

Ma perché si chiama così? Viene chiamata malattia dei “cervi zombie”, perché tra i sintomi degli animali infetti ci sono la perdita di equilibrio e coordinazione e una accentuata difficoltà nella deglutizione (con conseguenti sbavature), che fanno pensare ai cervidi come a una sorta di zombie delle foreste.

Secondo uno studio, pubblicato a febbraio 2024, il range geografico della malattia da deperimento cronico sarebbe in continua crescita e, oltre a Canada e Nord America, avrebbe già interessato alcune aree della Corea del Sud e della Norvegia, in Europa.

Questo aumento dei casi nei cervidi ha riportato l’attenzione sulla malattia e sui rischi che potrebbero esserci anche per la nostra specie, Homo sapiens. Al momento, tuttavia, non si conoscono casi di contagio nelle persone e non ci sono studi pubblicati che confermino una possibile trasmissione della malattia dagli animali all'uomo. Non è nemmeno detto che la CWD possa effettivamente fare il "salto di specie" come è successo nel caso di un'altra patologia simile, il celebre morbo della mucca pazza. Non c'è quindi attualmente alcun motivo per preoccuparsi troppo.

Come si trasmette e quali sono le specie coinvolte

La malattia da deperimento cronico si trasmette per contatto diretto con animali infetti e per via indiretta tramite oggetti o ambienti contaminati con materiale infetto (saliva, urina, feci o carcasse).

Si tratta di una patologia identificata per la prima volta alla fine degli anni ‘60 in Colorado e Wyoming e diffusa tra i cervidi, la famiglia di mammiferi di cui fanno parte anche cervi e alci. In particolare, la CWD è stata segnalata in alcuni esemplari di cervo della Virginia (Odocoileus virginianus), cervo mulo (Odocoileus hemionus), alce (Alces alces) e wapiti (Cervus canadensis).

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Malattie da prioni: rischi e trattamento

La CWD appartiene alle malattie da prioni, un gruppo di neuropatologie degenerative piuttosto rare, causate da agenti patogeni di tipo proteico chiamati, appunto, prioni. Se questo termine vi è sconosciuto, potreste averne sentito parlare come encefalopatie spongiformi trasmissibili, oppure ricordare casi di cronaca riguardante il morbo della mucca pazza, forse l’encefalopatia spongiforme (in questo caso bovina) più nota.

Al momento, per le malattie da prioni compresa la CWD, non esistono trattamenti o vaccini. Sono incurabili e fatali. Chiaramente, lo ricordiamo ancora una volta, nel caso della malattia da deperimento cronico non sono stati segnalati casi di trasmissione alle persone e non sappiamo ancora se (e come) questa malattia rappresenterà un reale rischio per la salute umana.

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