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8 Gennaio 2025
14:00

Perché Trump non esclude l’uso della forza per controllare Panama e Groenlandia?

In una conferenza stampa del 7 gennaio, il prossimo presidente USA Donald Trump non ha escluso l'uso della forza per ottenere un maggiore controllo su Groenlandia e Canale di Panama, considerati strategici per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Le affermazioni hanno suscitato reazioni globali, ma l'uso della forza è altamente improbabile, rimanendo un messaggio di tipo politico e negoziale.

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Perché Trump non esclude l’uso della forza per controllare Panama e Groenlandia?
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Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palm Beach, in Florida, il 7 gennaio 2025, il presidente eletto degli USA Donald Trump non ha escluso l'uso della forza militare o economica per prendere il controllo del Canale di Panama e della Groenlandia durante il suo mandato. Oltre a questa affermazione, il tycoon ha rilasciato altre dichiarazioni molto forti in ambito di politica estera (ha parlato per esempio di Canada e Golfo del Messico), confermando l'imprevedibilità dimostrata nel suo precedente mandato. In particolare, appunto, quando un giornalista gli ha chiesto se escludesse l'uso della forza militare o di strumenti di coercizione economica per prendere il controllo di Groenlandia e Panama, Trump ha risposto di non poterlo fare in assoluto, ribadendo l'importanza strategica e per la sicurezza nazionale statunitense dei due territori.

L'affermazione ha scatenato reazioni stupite e sconcertate in tutto il mondo (per esempio da parte della Francia), ma va letta come un messaggio politico indirizzato ad alleati e avversari degli Stati Uniti, nonché come l'inizio di una strategia negoziale volta effettivamente a ottenere un maggiore controllo dei due contesti. Sia Panama (in particolare il Canale di Panama) sia la Groenlandia rivestono infatti un'importanza geopolitica ed economica cruciale per gli USA. L'uso della forza è però al momento un'opzione da escludere e rimane una "dichiarazione minacciosa", anche perché la Groenlandia fa parte della Danimarca, Paese alleato degli Stati Uniti e membro della NATO, e Panama è uno Stato sovrano a cui il canale è stato affidato in gestione a partire dal 2000 proprio dagli Stati Uniti (dando seguito ai Trattati Torrijos-Carter del 1977).

L'importanza di Panama per gli USA

In estrema sintesi, l'importanza del canale di Panama per gli Stati Uniti è prevalentemente geopolitico: si tratta di uno dei principali snodi (in gergo detti choke points) del commercio mondiale, che per l'80-90% viaggia via mare. Gli scambi tra Pacifico e Atlantico passano infatti preferibilmente dal Canale di Panama, ma anche eventuali imbarcazioni militari che abbiano la necessità di andare da un oceano all'altro non possono far altro che farne uso, se non vogliono percorrere distanze molto più lunghe, complesse e dispendiose. Di qui l'importanza di controllare un collo di bottiglia tanto strategico, a maggior ragione dopo le difficoltà mostrate in seguito a un periodo di forti siccità, cominciato nel 2023 e in parte rientrato, che ha prodotto un calo del numero di navi a cui è stato consentito l'accesso all'infrastruttura (a causa della mancanza di acqua dolce necessaria per il funzionamento del canale stesso, che va pompata e rilasciata in un sistema di chiuse).

Passando all'ambito economico, d'altra parte, le entrate derivanti dalle quote di passaggio che ogni nave deve pagare per attraversare il Canale (parliamo anche di centinaia di migliaia di dollari per le navi portacontainer più grandi) sono una delle maggiori voci del PIL panamense e nell'anno fiscale 2024 hanno portato nelle casse dello Stato quasi 5 miliardi di dollari. Per l'economia USA si tratta in realtà di una cifra di ben poco conto, ma non è detto che non ci sia un certo interesse anche da questo punto di vista.

Infine va segnalata una sempre maggior influenza (commerciale e geopolitica) della Cina in Centro e Sudamerica, che gli Stati Uniti vogliono provare ad arginare per non trovarsi a un certo punto il loro principale avversario sistemato stabilmente in quello che considerano il loro "giardino di casa" (dai tempi della Dottrina Monroe).

L'importanza della Groenlandia per gli Stati Uniti

Sull'importanza della Groenlandia per gli USA (e non solo: anche per Cina e Unione Europea) abbiamo scritto un articolo ad hoc che vi lasciamo in fondo alla pagina per approfondire. Qui pertanto sintetizziamo quanto già raccontato in quella sede.

La Groenlandia è la più grande isola del mondo se non si considera l'Australia, è coperta per l'84% dai ghiacci (che stanno fondendo velocemente) e ha una popolazione di circa 60.000 abitanti. Gode di ampia autonomia amministrativa, pur essendo politicamente parte del Regno di Danimarca (che ne mantiene il controllo su difesa e politica estera).

L'isola è di grande interesse geopolitico per le sue risorse naturali (tra le altre vi si trovano idrocarburi, uranio e terre rare) e per la posizione nell'Artico. Durante la Guerra Fredda, la base aerea statunitense e NATO di Thule fu cruciale per monitorare i movimenti dell'Unione Sovietica e oggi, con la possibile e stabile apertura della Rotta Artica, l'isola è sempre più ambita da USA, Cina e UE. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno tentato di acquistare la Groenlandia più volte, inclusa una proposta di Trump nel 2019, rifiutata dal governo groenlandese e danese.

Recentemente, la Danimarca ha aumentato le spese militari nell'Artico per il controllo delle nuove rotte marittime e ha firmato un accordo con gli USA per rafforzare la presenza NATO. La Cina, invece, cerca di espandere la propria influenza economica con investimenti minerari e infrastrutturali. L'UE, infine, ha aperto un ufficio a Nuuk nel 2024 per rafforzare i legami con l'isola. La Groenlandia, dal canto suo, prosegue il percorso verso una maggiore indipendenza, pur cercando di mantenere un equilibrio tra le diverse potenze globali e con la Danimarca.

Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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