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28 Dicembre 2023
8:44

Riscoperta in Tanzania una specie vegetale che si pensava estinta

In Tanzania è stata riscoperta una specie vegetale esotica di cui si conosce ancora poco. Si chiama Millettia sacleuxii, e il botanico italiano Andrea Bianchi sta lavorando per restituirla alle comunità di origine.

A cura di Arianna Izzi
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Riscoperta in Tanzania una specie vegetale che si pensava estinta
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Plantula di Millettia sacleuxii. Credits: Andrea Bianchi

Il botanico italiano Andrea Bianchi ha casualmente riscoperto in Tanzania una pianta ormai dimenticata, Millettia sacleuxii, ufficialmente avvistata solo 7 volte nel corso della storia. La vicenda è importante perché quando si pensa alle specie a rischio di estinzione, oppure ormai già estinte, la mente corre agli animali. Bisogna ricordare, tuttavia, che la salvaguardia della biodiversità e il benessere degli ecosistemi dipendono e comprendono sempre anche la parte vegetale. Delle piante si parla poco, di quali siano i rischi che corrono ancora meno. Eppure, sono organismi viventi fondamentali per il nostro pianeta, necessari alla sopravvivenza della nostra specie e la presenza o meno di una specie vegetale in un dato territorio è in grado di spostare o mantenere intatti equilibri ecologici delicatissimi.

La riscoperta di Millettia sacleuxii

Andrea Bianchi è un botanico italiano, esperto di piante esotiche e ricercatore in Tanzania. Vive e lavora tra la savana e le foreste del Nord del Paese. Un giorno di qualche anno fa, alla fine della stagione secca, mentre guidava in direzione del vivaio in cui lui e i suoi colleghi si occupano di progetti di riforestazione, ha notato, non lontano dal bordo della strada, un albero diverso da tutti gli altri. Incuriosito, ha deciso di fermarsi per osservarne le poche foglie rimaste e alcuni grossi frutti che gli ricordavano, moltissimo, quelli della specie Isoberlinia scheffleri, endemica dei monti dell’Arco Orientale, una catena montuosa che si sviluppa a cavallo tra Kenya e Tanzania.

Tuttavia, alcuni caratteri della pianta appena trovata erano completamente diversi da tutte le altre conosciute. Per questo motivo, Bianchi ha deciso di continuare le osservazioni e ha fotografato la pianta nelle diverse stagioni dell’anno, col fine di raccogliere più dati possibili e tutte le caratteristiche utili alla determinazione della specie. Dopo più di un anno di osservazioni, con l’aiuto del botanico kenyota William Richard Quentin Luke, si è arrivati a comprendere che si trattava di Millettia sacleuxii, una pianta leguminosa, appartenente alla famiglia Fabaceae, conosciuta per pochissimi esemplari e considerata a rischio di estinzione. Pensate che dal 1955 a oggi, gli unici due avvistamenti erano stati registrati dal botanico Leonard Mwasumbi, nel 1987, e dal botanico Moses Mwangoka, il 25 settembre 2004, quasi vent’anni fa. Presa coscienza di questo, i ricercatori hanno ritenuto opportuno continuare gli studi sulla specie vegetale e sono andati alla ricerca di altre piante di Millettia sacleuxii trovando, però, un totale di due soli alberi.

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Semi di Millettia sacleuxii. Credits: Andrea Bianchi.

La raccolta dei semi e la germinazione di Millettia sacleuxii

Dalle due piante di Millettia sacleuxii ritrovate, i due botanici hanno recuperato tra i 6000 e i 7000 semi, successivamente portati nel grande vivaio dove lavora, nel quale PAMS foundation, una non-profit tanzaniana la cui missione è quella di dare potere alle comunità locali che proteggono la fauna selvatica e i luoghi selvaggi, produce centinaia di migliaia di piantine necessarie per il progetto di riforestazione. Lì, il ricercatore ha deciso di tentare la loro semina, con l’obiettivo lungimirante di restituire la specie vegetale al suo territorio d’origine. Dopo un periodo di attesa, è arrivata la buona notizia: la germinazione è avvenuta con un successo maggiore del 90%. Le piccole piante di Millettia sacleuxii stanno crescendo e presto torneranno a rappresentare la flora del territorio a cui appartengono. L’unico problema che i ricercatori hanno riscontrato in questa fase di semina e germinazione, riguarda il fatto che il 2-3% delle plantule presenta albinismo. La mancanza di clorofilla, il pigmento che dona alle foglie delle piante il caratteristico colore verde, sarebbe dovuta all’inbreeding, quindi alla consanguineità dei pochissimi alberi ritrovati in natura.

L’importanza della riforestazione

Come raccontavamo prima, il rischio di estinzione per le piante esiste e, purtroppo, viene poco studiato e comunicato. Eppure, per salvaguardare la biodiversità mondiale e regionale, è necessario occuparsi delle specie vegetali alla stregua di quelle animali. Se vi sembra difficile immaginarlo, provate a pensare a Millettia sacleuxii come se fosse una sorta di rinoceronte di Sumatra, Dicerorhinus sumatrensis, specie di cui si conoscono, secondo i dati dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) soltanto 30 individui adulti. Ecco, della pianta riscoperta dal botanico italiano se ne conoscono pochissimi esemplari e il rischio che possa estinguersi è molto alto. Per questo motivo, restituire Millettia sacleuxii al territorio di cui è originaria è molto importante, non solo per la salvaguardia della biodiversità ma anche per le popolazioni locali, per le quali quelle montagne della Tanzania sono casa.

Fonti
Millettia sacleuxii Dunn. Tropicos.
Sfondo autopromo
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