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Dal 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda si uniranno ai Paesi che riconoscono formalmente la Palestina come Stato autonomo e indipendente. A comunicarlo i Primi ministri dei rispettivi Paesi, Pedro Sanchez, Jonas Gahr Simon Harris, pur ribadendo la loro condanna agli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas e il diritto di Israele a esistere. Aumenta così il numero dei Paesi che hanno iniziato a esercitare forme indirette di pressione sul governo israeliano per chiedere un cessate il fuoco a Gaza, dove dal 7 ottobre ad oggi, secondo le Nazioni Unite, le vittime civili hanno superato il numero di 35.000. Dopo l’annuncio, il governo israeliano ha deciso di revocare i propri ambasciatori da Madrid, Oslo e Dublino.
Quali Stati riconoscono la Palestina
La Palestina è attualmente riconosciuta da 142 Paesi (inclusi Spagna, Norvegia e Irlanda), tra cui l’Italia non è compresa. In Europa, infatti, il tema resta ancora molto divisivo: molti Paesi tra cui Germania ed Italia continuano a non riconoscerla come Stato indipendente e sovrano. Tra i Paesi europei, nel 2014 la Svezia aveva dichiarato di riconoscere lo Stato palestinese, anche se già durante il periodo della guerra fredda altri Paesi dell’Europa Orientale come Ungheria, Romania e Repubblica Ceca avevano già avviato il processo. La Romania ad esempio ha riconosciuto la Palestina come stato indipendente nel 1988 ed ha avuto relazioni diplomatiche molto strette con l‘OLP (Organizzazione Liberazione Palestina). Attualmente, dopo i tre Paesi europei che riconosceranno la Palestina il prossimo 28 maggio, anche Malta, Slovenia e Francia non escludono questa possibilità. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha infatti dichiarato che il riconoscimento di uno Stato palestinese senza una pace negoziata “non rappresenta più un tabù per la Francia".

Qual è la posizione dell’Italia sullo Stato palestinese
In seguito alla decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia di riconoscere lo Stato di Palestina, il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito la volontà di lavorare per il raggiungimento della soluzione “due popoli, due Stati”, con la nascita di uno Stato palestinese tra le cui soluzioni viene considerata un'amministrazione a guida ONU o una pace assicurata da presenza militare a cui l’Italia è pronta a contribuire con l’invio di soldati. Ad ogni modo, attualmente l’Italia non riconosce la Palestina come uno Stato indipendente e alle ultime votazioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il riconoscimento della Palestina si è astenuta.

Cosa significa il riconoscimento della Palestina come Stato
Senza dubbio il riconoscimento dello Stato Palestinese ha una valenza politica e simbolica importante, non solo per esercitare pressing sul governo israeliano per un cessate il fuoco a Gaza, ma anche per ribadire l’impegno a rispettare il principio di autodeterminazione dei popoli, sancito dal diritto internazionale. Per far sì che ci sia il riconoscimento di uno Stato servono alcuni presupposti: una popolazione definita, un territorio delimitato con confini chiari, cosa che attualmente non c’è in Palestina poichè i confini non sono stabiliti e riconosciuti a livello internazionale ed un governo in carica che abbia autorità sul territorio e sulla popolazione ivi presente. Nel caso palestinese, la Cisgiordania è governata dall’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) mentre la Striscia di Gaza è governata da Hamas. Non potendo parlare quindi di una valenza giuridica, il riconoscimento internazionale ha comunque una forte valenza politica per avviare e spingere verso un processo di pace che possa portare poi al pieno riconoscimento del territorio e del popolo palestinese.