L'allerta per il vulcano Stromboli, nelle isole Eolie, è passata da gialla ad arancione a seguito dell'intensificarsi dell'attività vulcanica di quello che è soprannominato “il faro del Mediterraneo”. A comunicarlo è la Protezione Civile, che stabilisce i livelli di allerta del vulcano sulla base dei dati raccolti dalla rete di monitoraggio del vulcano tirrenico e delle segnalazioni di INGV, CNR-IREA e varie Università italiane tra cui quella di Firenze. Da domenica 23 giugno è iniziata infatti una nuova fase eruttiva con un trabocco lavico sulla Sciara del Fuoco (una depressione a ferro di cavallo in uno dei versanti del vulcano) e si sono registrate frequenti esplosioni insieme a un aumento del tremore vulcanico, che è passato da “alto” a “molto alto”.
Lo Stromboli è il vulcano che dà il nome all'attività stromboliana, cioè un'attività “perenne” caratterizzata da continue eruzioni esplosive brevi e di intensità moderata molto ravvicinate nel tempo. Quando l'attività vulcanica aumenta, però, per esempio con colate effusive di lava come in questo caso, la depressione della Sciara del Fuoco può venire destabilizzata con un conseguente possibile innesco di frane.
Le frane, se sufficientemente violente, possono a loro volta innescare maremoti o tsunami come è avvenuto per esempio nel 2002 con un livello dell'acqua che ha raggiunto i 10 metri (evento sul quale è stato modellato l'attuale Piano nazionale di emergenza per lo Stromboli). I maremoti prodotti dallo Stromboli possono interessare anche le altre isole Eolie, l'isola di Panarea e anche le coste di Sicilia e Calabria. Per questo motivo è stato riattivato il sistema di early-warning per maremoto, costituito da boe marine che registrano il moto ondoso al largo delle coste stromboliane e che può avvisare la popolazione dell'arrivo imminente di onde anomale grazie a un sistema di sirene.
Ma cosa significa “allerta arancione”? Come spiegato dalla Protezione Civile, da un punto di vista tecnico i livelli di allerta dello Stromboli indicano sostanzialmente lo stato di disequilibrio del vulcano a partire dai valori misurati dei parametri del vulcano monitorati in tempo reale. Possono riferirsi a situazioni osservate oppure in anticipo rispetto a fenomeni previsti sulla base dei dati. Nel caso dell'allerta arancione si parla di vulcano in stato conclamato di disequilibrio, con «parametri di monitoraggio su valori elevati protratti nel tempo e in rapida evoluzione e/o movimenti di porzioni, anche estese, dell'area craterica e della Sciara del Fuoco».
Con questo livello di allerta sono possibili collassi nei coni sommitali del vulcano, con formazione di frane e il proseguimento delle colate effusive lungo la Sciara del Fuoco. Si possono registrare anche fratturazioni del suolo e deformazioni della Sciara con eventuale caduta di blocchi rocciosi. I livelli di allerta e il loro significato sono consultabili nell'apposita sezione del sito della Protezione Civile. È bene sottolineare comunque che lo Stromboli è un vulcano particolarmente imprevedibile, quindi non è possibile sapere a priori cosa potrà accadere anche nel breve termine. Ricordiamo quindi che le uniche fonti ufficiali per l'allerta vulcanica dello Stromboli sono la Protezione Civile e l'INGV.