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2 Luglio 2024
16:02

Uragano Beryl sale a categoria 5, dai Caraibi alla Giamaica: le previsioni e perché è da record

L'uragano Beryl ha raggiunto la categoria 5 e colpito le isole Grenadine e le isole Barbados nei Caraibi, provocando danni enormi e almeno una vittima. È diretto verso Giamaica, isole Cayman e Messico. È il più precoce uragano a raggiungere la categoria 5 da quando esistono le registrazioni: effetto di El Niño e del riscaldamento globale.

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Uragano Beryl sale a categoria 5, dai Caraibi alla Giamaica: le previsioni e perché è da record
uragano beryl
L’uragano Beryl visto da satellite il 1° luglio. Credit: NOAA/CIRA

«Potenzialmente catastrofico»: così il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha descritto l'uragano Beryl, rafforzatosi fino a raggiungere la categoria 5 (la più alta nella scala Saffir-Simpson) diventando così il più precoce uragano di categoria 5 nell'Oceano Atlantico da quando esistono le registrazioni. L'uragano Beryl ha colpito lunedì 1° luglio (mentre era ancora di categoria 4) le isole Grenadine dei Caraibi, le isole Barbados con venti fino a 270 km/h e mareggiate che hanno creato danni devastanti, radendo al suolo interi insediamenti e provocando almeno una vittima accertata. Secondo i dati del NOAA, che risalgono fino al 1851, Beryl è l'uragano più violento che abbia colpito le isole Grenadine.

Dove passerà l'uragano Beryl: le previsioni

A studiare l'uragano è il National Hurrican Center degli Stati Uniti. In un bollettino pubblicato alle 14:00 italiane di oggi 2 luglio, l'NHC avvisa che «Beryl porterà venti potenzialmente mortali in Giamaica mercoledì» e annuncia un'allerta uragano per le isole Cayman. Attualmente l'uragano si sta muovendo a 35 km/h verso ovest-nordovest e, secondo le previsioni di NOAA e NHC, continuerà a muoversi in questa direzione attraverso il Mar dei Caraibi, toccando la Giamaica nella giornata di mercoledì 3 luglio (con piogge violente e inondazioni) e le isole Cayman giovedì 4 luglio.

Nelle ultime ore la forza dell'uragano non è diminuita, con venti da uragano fino a 65 km dal centro e venti da tempesta tropicale fino a 205 km. La violenza dell'uragano dovrebbe cominciare a diminuire nelle prossime ore, rimanendo comunque classificato come uragano fino a venerdì, quando la sua traiettoria dovrebbe passare sopra il Belize e la penisola dello Yucatán, in Messico. Beryl dovrebbe poi passare allo stato di tempesta tropicale prima di arrivare a toccare le coste del Messico nella giornata di domenica 7 giugno. Venti oltre i 100 km/h sono attesi anche a Dominica, nelle isole Martinica e a Tobago, dove è scattato l'allarme uragano.

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I pallini neri indicano la traiettoria prevista del centro dell’uragano Beryl. Fonte: NOAA via NHC

I record di Beryl: perché ha raggiunto così precocemente la categoria 5

Beryl è stato il più precoce uragano a raggiungere la categoria 4 nell'Atlantico nonché il primo a salire a questa categoria a giugno e quello a formarsi più a est nell'Atlantico. Quando è passato alla categoria 5 è stato il più precoce da quando esistono le registrazioni, battendo il record dell'uragano Emily che toccò la categoria massima il 17 luglio 2005. La sua presenza di un uragano Beryl proprio all'inizio della stagione degli uragani – mentre Beryl per intensità somiglia più a un uragano di piena stagione – fa presagire che questa sarà una stagione particolarmente intensa.

Ma perché Beryl è stato così precoce? La risposta sta nella temperatura particolarmente alta delle acque nell'Atlantico tropicale, che è salita di 3-4 °C rispetto alla media. Secondo gli esperti, i motivi sono sostanzialmente due.
Il primo è un fenomeno di El Niño particolarmente intenso proseguito fino a questa primavera. Il fatto che El Niño ora sia in diminuzione favorisce la nascita e la crescita degli uragani perché rende improbabile la formazione del cosiddetto wind shear, venti che cambiano rapidamente velocità e possono quindi "tagliare" gli uragani, impedendone la formazione.
Il secondo motivo è il riscaldamento globale, che fornisce energia termica agli oceani dando così “carburante” ai cicloni tropicali per svilupparsi un uragani molto rapidamente. Beryl, per esempio, è passato da depressione tropicale a uragano nel giro di appena 48 ore, una rapidità che non si è mai vista prima così all'inizio della stagione degli uragani. Purtroppo, come gli scienziati ripetono da decenni, il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l'intensità degli eventi meteorologici estremi, come appunto gli uragani.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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