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Coober Pedy, la città sotterranea dell’opale nel deserto australiano

Nel deserto dell'Australia meridionale sorge una città che si sviluppa prevalentemente sottoterra. È Coober Pedy, sede della maggiore produzione di opale nel mondo: qui i minatori non si limitano a scavare nel sottosuolo, ma ci vivono anche!

26 Settembre 2024
18:30
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Coober Pedy, la città sotterranea dell’opale nel deserto australiano
coober pedy citta opale
Credit: [mapu] from Munchen, Deutschland, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Nel deserto dell’Australia meridionale, a circa 850 km da Adelaide, sorge la città mineraria con la produzione più importante nel mondo di opale, una pietra preziosa molto rara e ricercata. È Coober Pedy, un gruppo isolato di pochi edifici, circondati da un paesaggio quasi marziano in cui domina il colore rosso del terreno. Dietro al suo aspetto desolato, in realtà, c’è molto di più: la maggior parte della popolazione vive sottoterra. Scopriamo perché e come si sopravvive sotto il deserto.

L'origine di Coober Pedy

Dove ora sorge Coober Pedy, nel 1915 due cercatori d’oro scoprirono una grande quantità di opale nobile, la varietà più ricercata, a profondità relativamente ridotte. Decisero così di continuare gli scavi, ma c’era un problema: si trovavano molto lontano dai maggiori centri e nel deserto mancava l’acqua e le temperature erano proibitive (possono superare i 40 °C di giorno e scendere sotto 0 °C di notte). Per quanto riguarda l’acqua, si rimediò con una grande cisterna che veniva riempita una volta alla settimana. Il problema delle temperature, invece, fu risolto scavando le abitazioni nel sottosuolo, lungo i fianchi delle colline di arenaria in modo da avere l'entrata a livello della strada. Inizialmente vi si insediarono molti reduci della Prima Guerra Mondiale. Poi, negli anni Cinquanta, il ritrovamento di una vena ricca di opale diede un ulteriore impulso all’attività estrattiva e molti minatori da tutto il mondo si trasferirono a Coober Pedy in cerca di fortuna.

Vivere sotto il deserto australiano

Oggi Coober Pedy conta circa 3500 abitanti appartenenti a 45 nazioni diverse, la maggior parte dei quali vive sottoterra. È difficile pensare che un’abitazione sotterranea possa risultare confortevole. Eppure in questo caso si tratta di veri e propri appartamenti dotati di tutto il necessario. La cisterna dell’acqua è stata sostituita con una fonte sotterranea, l’elettricità non manca, è possibile guardare la televisione e perfino navigare su Internet. Per evitare che si formi polvere, le pareti di arenaria vengono ricoperte di stucco. La temperatura negli appartamenti è costante e mite e per far circolare l’aria sono stati realizzati sfiatatoi comunicanti con l’esterno.

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Ma c’è di più: nel sottosuolo la vita sociale è molto attiva e si svolge tra bar, ristoranti, piscine e chiese, in cui si tengono regolari funzioni religiose. Non mancano poi negozi, gallerie d'arte e alberghi per i turisti: il turismo è diventato una fonte di guadagno sempre più importante, soprattutto negli ultimi anni, quando le miniere di opale più produttive hanno cominciato a esaurirsi.

Molti di questi locali sono stati ricavati da miniere dismesse e sono collegati tra loro da una rete di gallerie.

chiesa coober pedy

Estrarre opale a Coober Pedy

La maggior parte degli abitanti di Coober Pedy lavora nelle miniere, dove l’opale viene estratta tra i 20 e i 30 m di profondità. La sua formazione è avvenuta tra 50 e 20 milioni di anni fa grazie a due fattori: la presenza di rocce ricche di silice e un clima in cui periodi piovosi si alternano a periodi secchi. L’acqua delle precipitazioni, infiltrandosi nelle rocce del sottosuolo, si è arricchita di silice e ha riempito vuoti e fratture del terreno. Quando nei periodi secchi l’acqua sotterranea è evaporata, la silice in soluzione si è depositata formando l’opale. Questo processo è lentissimo: ci vogliono circa 5 milioni di anni per depositare uno spessore di opale pari a un centimetro.

Nel passato, per estrarre l’opale, si scavavano pozzi con pala e piccone, mentre oggi si usano le trivelle. I pozzi sono centinaia e, insieme agli accumuli di roccia di scarto, costellano come crateri i dintorni di Coober Pedy. Una volta estratto, l’opale grezzo viene separato dall’arenaria in cui si trova e ripulito dalla polvere. In seguito verrà tagliato, levigato e lavorato a seconda dell’uso che se ne deve fare.

miniere coober pedy
Miniere di Coober Pedy viste da satellite.

Perché l’opale è preziosa

L’opale è un minerale che contiene silice e acqua. È amorfo, cioè i suoi atomi non formano una struttura ordinata con cristalli ben definiti come, per esempio, quelli di quarzo. Le minuscole particelle sferiche di silice che si trovano al suo interno, però, possono disporsi “a pacchetti”, come arance nelle cassette. Quando ciò avviene, l’opale è definita “nobile” ed è particolarmente preziosa. Le sue sferette di silice, grazie alla loro disposizione ordinata, sono in grado di scomporre la luce bianca in tutti i suoi colori, creando un “effetto arcobaleno”.

L’opale nobile non si trova facilmente in natura: i giacimenti da cui si estrae questa pietra preziosa sono situati soprattutto in Australia, Etiopia, Brasile e Messico. L’Australia, in particolare, fornisce il 90% della produzione mondiale di opale nobile.

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