Corte Penale Internazionale VS Putin: mandato d’arresto per deportazione di bambini in Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto un mandato di cattura internazionale e di arresto da parte della Corte Penale Internazionale: è accusato di deportazione e trasferimento illegale di bambini dalle zone dei territori occupati dell'Ucraina al territorio russo. Il tutto nel contesto della guerra russo-ucraina, che prosegue ormai da più di un anno. Insieme a lui è stata accusata anche Maria Alekseyevna Lvova-Belova, la Commissaria per i diritti dell'infanzia presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa.

Cos'è la Corte Penale Internazionale?

La Corte Penale Internazionale ha sede a L'Aia, nei Paesi Bassi, ed è nata il 17 luglio 1998 dopo la firma dello Statuto di Roma, divenuto operativo il 1 luglio 2002. Si occupa di giudicare a livello internazionale le persone accusate di aver compiuto dei crimini di guerra e non è da confondere con la Corte Internazionale di Giustizia dell'ONU, sempre con sede a L'Aia. Quest'ultima, infatti, si occupa principalmente di risolvere le controversie tra Stati.

Putin potrebbe essere arrestato e processato?

Per quanto abbia un significato simbolico forte, la decisione della Corte Penale Internazionale difficilmente avrà seguito, almeno per ora: molti Stati non riconoscono l'autorità della Corte e non le permettono di avere giurisdizione sui propri cittadini. Tra questi Paesi c'è la stessa Russia, ma anche potenze quali gli Stati Uniti, la Cina e l'India. La stessa Ucraina, in realtà, ha firmato, ma non ratificato lo Statuto di Roma. In sostanza più di metà della popolazione mondiale non è soggetta alla giurisdizione della Corte.

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Cosa rischierebbe Putin in caso di arresto?

Cosa rischierebbe Putin se davvero dovesse venire arrestato e giudicato colpevole? Se avesse effettivamente compiuto uno o più crimini di guerra potrebbe essere soggetto a un periodo reclusione più o meno lungo, fino ad arrivare all'ergastolo. In più potrebbe essere tenuto a pagare delle sanzioni in denaro e potrebbero essergli confiscati tutti i beni e i profitti eventualmente connessi ai crimini commessi. Tuttavia – ribadiamolo – allo stato attuale è un'ipotesi molto remota.