La “festa della donna” è talvolta vissuta come un’occasione per festeggiare tra amiche o ricevere fiori, in particolare le mimose. Tuttavia, la ricorrenza dell’8 marzo non è una vera e propria festa, ma una ricorrenza di significato politico, che serve a ricordare le conquiste del movimento femminista e a rivendicare i diritti non ancora acquisiti dalle donne. La denominazione ufficiale della giornata, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è Giornata internazionale delle donne (International Women’s Day).
La celebrazione nacque nell’ambito del movimento femminista di inizio ‘900 e per molti anni fu una celebrazione “di parte”, riconosciuta solo dalle donne di area socialista e comunista. Negli ultimi decenni, però, è stata accettata da tutte le correnti politiche. In Italia il simbolo della giornata è il fiore della mimosa, scelto nel 1946 dall’Unione Donne Italiane.
Le origini della Giornata internazionale delle donne
Le origini della Giornata vanno ricercate negli anni tra fine Ottocento e inizio Novecento, quando in molti Paesi si diffusero movimenti per la rivendicazione della parità di genere (allora non chiamata in questo modo) e, in particolare, per il diritto al voto, che alle donne era negato pressoché dappertutto. Il movimento femminista era diviso in due grandi correnti: quella di area socialista e quella liberale. L’idea di istituire una giornata speciale per l’affermazione dei diritti femminili nacque nell’area socialista.
Nel 1909, il Partito socialista degli Stati Uniti stabilì di dedicare una giornata alle lotte per l’emancipazione femminile, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, e scelse come data l’ultima domenica di febbraio. L’anno successivo, alla Conferenza internazionale delle donne socialiste tenuta a Copenaghen, le delegate americane proposero di rendere internazionale la manifestazione. La proposta non fu accettata pienamente, ma tra il 1910 e il 1911 la celebrazione della Giornata si diffuse in molti Paesi. Non esisteva, però, una data unica. In Francia, per esempio, la prima celebrazione ebbe luogo il 18 marzo 1911, anniversario della Comune di Parigi.
Non è invece corretta la tesi, molto diffusa, secondo la quale la celebrazione ebbe origine dall’incendio della fabbrica newyorchese Triangle, che il 25 marzo 1911 provocò la morte di 123 operaie e 23 operai. La celebrazione era stata infatti introdotta due anni prima. Tuttavia la tragedia della Triangle favorì la crescita dei movimenti femministi e, indirettamente, agevolò la diffusione della Giornata. È invece completamente infondata la leggenda che la data derivi da un incendio accaduto l’8 marzo 1908: non è mai avvenuto.
La scelta dell’8 marzo e le celebrazioni nel mondo
La prima volta in cui la giornata delle donne si celebrò l’8 marzo fu nel 1914 in Germania, ma la scelta fu casuale (era una domenica). La data fu “ufficialmente” istituita nel 1921 dalla Conferenza delle donne comuniste, tenuta a Mosca, in ricordo della rivolta avvenuta nel 1917 a Pietrogrado (oggi San Pietroburgo), che aveva portato al rovesciamento dello zar. Tra i rivoltosi le donne erano molto numerose, anche perché gran parte degli uomini era impegnata nella Prima guerra mondiale.
L’8 marzo rimase a lungo una ricorrenza “di parte”, celebrata solo dalle donne di ideologia comunista e socialista, ma negli anni ’60 e ’70, in corrispondenza con una nuova ondata di lotte per la parità di genere, la celebrazione “si estese” e coinvolse le donne di tutte le appartenenze politiche. Dal 1977 la data dell’8 marzo è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite come giornata dei diritti femminili.
Oggi la ricorrenza è talvolta svuotata del suo significato e interpretata semplicemente un’occasione per festeggiare, ma in molti contesti è vissuta come un’occasione di impegno a favore della parità di genere. In Occidente, le associazioni femminili organizzano manifestazioni e iniziative.
Nei Paesi nei quali la condizione femminile è particolarmente difficile, la celebrazione è osteggiata dalle istituzioni. È il caso dell’Iran, dove in alcune occasioni le dimostrazioni sono state disperse con la forza dalla polizia. La ricorrenza dell’8 marzo non va confusa con la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, introdotta dall’Onu nel 1999, che si celebra il 25 novembre.
L’8 marzo in Italia e il simbolo della mimosa
Il primo 8 marzo italiano fu celebrato nel 1922 per iniziativa del Partito comunista, ma l’ascesa al potere del regime fascista, avvenuta nell’ottobre di quello stesso anno, mise fine sia alla celebrazione, sia alle battaglie per l’emancipazione femminile. La celebrazione dell’8 marzo fu nuovamente istituita dopo la Seconda guerra mondiale per iniziativa dell’Unione Donne Italiane, l’associazione femminista di area socialcomunista, che nel 1946 scelse anche il simbolo dell’8 marzo, la mimosa, perché è un fiore che cresce spontaneamente in tutto il Paese.