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12 Novembre 2023
16:42

Il Dallòl, nel Corno d’Africa, è uno dei luoghi più estremi e inospitali del pianeta

Tra Etiopia, Eritrea e Gibuti si trova un luogo surreale chiamato Dallòl, caratterizzato da pozze d'acqua acida e bollente ed emissioni di gas dal sottosuolo. La sua origine è legata all'attività vulcanica dell'area.

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Il Dallòl, nel Corno d’Africa, è uno dei luoghi più estremi e inospitali del pianeta
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Tra Etiopia, Eritrea e Gibuti, delimitata a est dal mar Rosso, si estende per 150.000 km2 una regione desertica dalla forma triangolare, nota come Depressione dell’Afar o Triangolo degli Afar. La parte settentrionale di questo territorio è costituita dalla Dancalia: qui, nel mezzo della Piana del Sale (la più bassa depressione di tutta l'Africa, che supera anche i 120 metri sotto il livello del mare), si trova un paesaggio surreale dai colori sgargianti, tra cui spiccano il giallo acceso, l’arancione e il verde, costituito da pozze d’acqua acida e bollente, fumarole e geyser. È l’area del Dallòl, dove si raggiungono temperature davvero proibitive che contribuiscono a renderlo uno dei luoghi più caldi, estremi e inospitali del pianeta. Le sue caratteristiche sono dovute a un’intensa attività vulcanica, legata ai movimenti delle placche tettoniche.

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Credits: A.Savin, FAL, via Wikimedia Commons.

Il paesaggio del Dallòl

Il Dallòl, in Dancalia, è un basso rilievo costituito da depositi di salgemma (cloruro di sodio), situato al centro di una grande distesa anch’essa salina (da cui il nome “Piana del Sale”) posta sotto il livello del mare, dove non piove quasi mai e le temperature possono superare anche i 50 °C.

Il caldo estremo basterebbe a renderlo un luogo poco adatto alla vita, ma non è l’unica condizione sfavorevole alla sopravvivenza degli organismi. “Dallòl”, nella lingua degli Afar, gli abitanti del luogo, significa “disciolto”: questo nome fa riferimento alla temperatura (fino a 130 °C) e all’acidità (pH anche inferiore a 0) dell’acqua delle sue pozze, potenzialmente letali. Questi stagni colorati, completamente privi di ossigeno e dieci volte più salati dell’acqua di mare, sono originati dalla fuoriuscita dal sottosuolo di acqua calda ricca di sali disciolti. Le pozze sono incorniciate da piccoli coni di sale e spettacolari incrostazioni rosse e marroni di ossidi di ferro e depositi gialli di zolfo, che si sono formati a partire dai caldissimi gas delle numerose fumarole presenti sul Dallòl. Nell’area si incontrano molti altri minerali, come il gesso, la silvite (cloruro di potassio) e la carnallite (cloruro di potassio e magnesio).

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Pozza colorata nel Dallòl.

La geologia del Dallòl

L’origine delle straordinarie manifestazioni superficiali del Dallòl va ricercata nel sottosuolo. Qui, infatti, piuttosto vicino alla superficie si trova un accumulo di magma, che in futuro potrebbe dare luogo a eruzioni e a un vero e proprio vulcano. Nel frattempo, questo magma origina fluidi ricchi di gas che, insieme all’acqua circolante nel sottosuolo, risalgono ad altissima temperatura attraverso le fratture delle rocce fino in superficie. Qui fuoriescono sotto forma di piccoli geyser e fumarole e, reagendo con i depositi di sale del Dallòl, originano le pozze colorate.

La presenza di magma in profondità non è una condizione insolita per l’area: infatti, la Depressione dell’Afar è caratterizzata da un’intensa attività vulcanica (poco lontano si estende la catena vulcanica dell’Erta Ale). Essa è legata ai movimenti delle placche litosferiche nubiana, somala e araba, che si stanno allontanando tra loro. Questa separazione ha originato la Rift Valley Africana, una lunga frattura (fossa tettonica) in corrispondenza della quale risale magma proveniente dal mantello terreste. Dove la frattura tra le placche si è allargata al punto di entrare in comunicazione con le acque oceaniche, si sono formati il golfo di Aden e il Mar Rosso.

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La Depressione dell’Afar, di forma triangolare, è indicata dal colore arancione. Credit: USGS.

La presenza diffusa di salgemma in Dancalia, invece, si spiega con il fatto che un tempo l’area era occupata dalle acque del mar Rosso, che si sono poi ritirate lasciando depositare il sale che contenevano.

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La Piana del Sale, in Dancalia, in cui gli Afar estraggono il salgemma.
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