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25 Novembre 2023
7:00

Ischia un anno dopo la frana, a che punto è la ricostruzione

Qual è la situazione a un anno dalla tragica frana che colpì Ischia il 26 novembre 2022? Analizziamo il rapporto del comitato ufficiale istituito per la ricostruzione.

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Ischia un anno dopo la frana, a che punto è la ricostruzione
ischia frana novembre 2022

È trascorso un anno da quel 26 novembre 2022 in cui l'isola di Ischia fu dilaniata. Verso le 5 del mattino, il forte maltempo (con piogge torrenziali di 126 mm in 6 ore) innescò una frana distaccatasi dal monte Epomeo, che riversò una colata detritico-fangosa e un flusso iper-concentrato di acqua mista a frammenti litici sul comune di Casamicciola, nel nord dell'isola. La valanga di fango, alta fino a 2 metri, provocò 12 vittime, oltre 460 sfollati e ingenti danni a edifici e infrastrutture.

Lo stesso Comune era stato colpito pochi anni prima, il 21 agosto 2017, da una serie di terremoti che arrivarono alla magnitudo 4.0, causando 2 vittime, oltre 2000 persone sfollate, numerosi feriti e gravi danni al territorio.

La frana del 2022 ha quindi riacceso il tema del rischio idrogeologico nel nostro Paese (un dato su tutti: il 70% delle frane in Europa avviene in Italia), ma anche quello dell'abusivismo edilizio che affligge il Belpaese. Già con il sisma del 2017 i lavori di ristrutturazione furono infatti rallentati dalle numerose sanatorie edilizie inevase. Per tutti questi motivi, l'evento dello scorso anno rappresenta un “caso” nella storia delle ricostruzioni in Italia.

Cosa è stato fatto e cosa rimane da fare

In seguito alla frana del 26 novembre 2022 sono stati indivuduati 183 interventi di somma urgenza sul territorio. Qui si può trovare una mappa dei cantieri aperti, con un codice colore che indica se l'intervento è stato concluso o se è ancora in corso. Come si può notare, sono molti gli interventi ancora in corso o completati; tra questi ultimi vale la pena menzionare il dragaggio del porto di Casamicciola.

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Mappa dei cantieri aperti nell’area di Casamicciola. Fonte: Sisma ed Emergenza Ischia.

Scopo degli interventi non è riportare le aree devastate allo status quo, ma aumentare la sicurezza delle aree maggiormente a rischio di dissesto idrogeologico. Nelle parole del Commissario straordinario per la ricostruzione di Ischia Giovanni Legnini, i lavori stanno avvenendo con consumo di suolo zero, recuperando e riutilizzando le strutture esistenti. I recuperi serviranno per fini pubblici ma soprattutto per fini residenziali, visto che molti sfollati si trovano tuttora in alberghi.

Recentemente la Banca Europea per gli Investimenti ha presentato un'analisi previsionale per la messa in sicurezza del territorio in vista dell'aumento previsto entro il 2050 di mareggiate, piogge e fenomeni meteorologici estremi dovuto al cambiamento climatico. L'analisi sarà cruciale nella definizione dei piani di ricostruzione e di messa in sicurezza di edifici e infrastrutture.

A ottobre 2023 lo stato di emergenza (inizialmente della durata di un anno) è stato prorogato dal Consiglio di Ministri di ulteriori 12 mesi.

Quanti soldi servono e quanti sono stanziati

Secondo l'ultimo rapporto sulla ricostruzione post-sisma e post-frana a Ischia, datato 21 agosto 2023, il fabbisogno economico per le ricostruzioni necessarie in seguito alla frana del 26 novembre 2022 ammonta a 354 milioni di €, tenendo conto sia degli interventi pubblici sia di quelli privati. Questa cifra va sommata a quella, più consistente, relativa agli eventi sismici del 2017, per un totale di 1,26 miliardi di €. Questa cifra è stata calcolata tenendo conto principalmente dei costi da sostenere per i 1015 edifici che necessitano di ricostruzione.

Il comune di Casamicciola è decisamente il più interessato, essendo stato colpito duramente sia dai terremoti del 2017 che dalla frana del 2022. Le indagini hanno rilevato che il 31% degli edifici del Comune necessitano di interventi di ricostruzione.

A distanza di un anno dall'alluvione e sei anni dal sisma, degli 1,26 miliardi necessari sono stati stanziati dal governo 350 milioni, dilazionati fino al 2027.

Il ruolo della tecnologia

Un altro aspetto – non meno importante – emerso a fronte della recente tragedia ischitana è l'importanza della tecnologia nelle situazioni di emergenza, sia durante gli eventi stessi sia nella gestione delle fasi successive. In questo caso, la presenza di stazioni di rilievo dotate di strumenti di monitoraggio ha permesso di raccogliere informazioni in tempo reale utili per portare una risposta mirata e tempestiva nelle zone colpite.

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La stazione di rilievo installata sul fronte di frana. Credits: Sisma ed Emergenza Ischia.

In particolare i dati forniti dai satelliti hanno consentito una valutazione rapida e accurata dei danni a edifici e infrastrutture, così da individuare le zone più critiche e pianificare le attività di ricostruzione. Gli strumenti di monitoraggio e i dati satellitari si sono rivelati cruciali anche per il monitoraggio degli interventi, dallo stato di avanzamento all'individuazione di criticità fino alla valutazione dell'efficacia complessiva.

Non dimentichiamo poi che la tecnologia ha permesso di coinvolgere la popolazione comunicando informazioni potenzialmente vitali.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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