La Russia produce ogni anno tra i 600 e i 700 miliardi di metri cubi di gas naturale: di questo circa i due terzi sono destinati al consumo interno mentre il terzo rimanente viene esportato all'estero. Questo è possibile principalmente grazie alla presenza del giacimento dell'Urengoy, il secondo più grande al mondo, e il maggiore del Paese, al cui interno si stimano esserci oltre 47,8 mila miliardi di metri cubi di gas naturale! Viene da sé quindi che la Russia sia uno dei principali Paesi esportatori di gas naturale al mondo. Ma quali sono i principali gli Stati che importano più gas naturale russo? Per rispondere a questa domanda prenderemo come riferimenti i dati forniti da Gazprom, l'azienda leader nel settore del gas naturale russo che, da sola, ne estrae annualmente circa 450 miliardi di metri cubi.
L'export di gas naturale Russo
Prima di vedere quali sono i principali Paesi che comprano gas naturale dalla Russia, andiamo ad analizzare in generale come sta cambiando l'export di gas russo negli ultimi decenni. Come si può vedere anche dal grafico sottostante realizzato a partire dai dati ufficiali di Gazprom, da almeno quarant'anni le esportazioni di gas naturale russo sono in costante aumento. Questo è legato in parte anche alla fitta rete di gasdotti che sono stati costruiti negli anni e che, tutt'ora, sono in costruzione. Tra tutti, uno tra i più discussi è il NordStream 2, diventato oggetto di discussione in seguito alla recente invasione russa dell'Ucraina.
Esportazione di gas naturale russo in Europa
Come abbiamo anticipato, circa il 30% di tutto il gas naturale prodotto dalla Russia viene esportato in altri Paesi. Di questa fetta, circa il 70% è destinata verso l'Europa. Più nel dettaglio, la maggior parte del gas naturale russo esportato nel 2020 è stato inviato in Europa Occidentale (dati Gazprom riferiti al 2020). Questa quantità corrisponde a 135,75 miliardi di metri cubi di gas naturale e, tra i vari Paesi, troviamo in testa la Germania con 45,84 miliardi di metri cubi importati. Al secondo posto l'Italia, con 20,80 miliardi, e a seguire Turchia e Austria, rispettivamente con 16,40 e 13,22 miliardi.
Verso l'Europa orientale vengono invece esportati 39,14 miliardi di metri cubi di gas – un valore contenuto se confrontato con quello dell'Europa occidentale. Il principale Paese importatore è la Polonia (9,67 miliardi), seguita a poca distanza da Ungheria e Slovacchia, rispettivamente 8,64 e 8,62 miliardi di metri cubi. Un aspetto interessante è che molti di questi Paesi dipendono quasi interamente dalla Russia per il loro approvvigionamento di gas naturale: è il caso ad esempio della Macedonia del Nord, della Bosnia ed Erzegovina e della Bulgaria, che utilizzano gas russo in percentuali che vanno dal 77 al 100%. Ciò vuol dire che nel caso in cui venissero chiusi i gasdotti (ipotesi poi non così remota vista l'attuale situazione geopolitica in Russia e Ucraina) questi Paesi sarebbero costretti ad affrontare una grave crisi energetica.
Esportazione di gas naturale russo nel mondo
Abbiamo visto come il 70% circa di tutto il gas naturale esportato dalla Russia venga inviato in Europa. E il restante 30%? Questa piccola fetta viene esportata in altri Paesi, in particolari in ex-Stati sovietici come Kazakistan, Armenia, Tagikistan e Uzbekistan. Una parte piuttosto piccola è invece destinata al mercato asiatico (anche tramite GNL, gas naturale liquefatto) come Cina, Corea del Sud, Taiwan e Giappone.
Per avere un'idea degli ordini di grandezza, la Cina nel 2021 ha importato dalla Russia 16,5 miliardi di metri cubi di gas naturale sia tramite il gasdotto Power of Siberia che sotto forma di GNL. I due Paesi a febbraio 2022 hanno però siglato un accordo per un aumento della fornitura da qui ai prossimi trent'anni, con un import aggiuntivo di circa 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno.