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15 Giugno 2023
14:08

La storia di Valentina Tereshkova, la prima donna che volò nello spazio nel 1963

Il 16 giugno 1963 per la prima volta una donna viaggiò oltre i confini dell’atmosfera terrestre. La missione fu organizzata nell’ambito della rivalità tra URSS e USA, ma Tereshkova divenne in tutto il mondo un simbolo di emancipazione femminile.

A cura di Erminio Fonzo
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La storia di Valentina Tereshkova, la prima donna che volò nello spazio nel 1963
Valentina Tereskova prima donna spazio

«Qui Čaika. Va tutto bene. Vedo l’orizzonte, il cielo blu e una striscia scura. Com’è bella la Terra». Furono queste le prime parole pronunciate da Valentina Tereshkova dopo la partenza della navicella Vostok 6, sulla quale viaggiava. La giovane cosmonauta fu inserita nel programma spaziale sovietico nell’ambito della corsa allo spazio degli anni ‘60: i leader del Paese volevano che la prima donna a volare oltre l’atmosfera fosse una cittadina dell’URSS.

La missione di Tereshkova, partita il 16 giugno 1963 (sessant'anni fa) e conclusasi tre giorni dopo, fu ampiamente sfruttata dal regime sovietico sul piano propagandistico. La cosmonauta, però, divenne una figura molto popolare anche nel resto del mondo. Dopo il 1963 Tereshkova non ha preso parte ad altre missioni spaziali, ma si è impegnata in politica ed è tuttora deputata alla Duma, il parlamento russo, per il partito di Vladimir Putin. Solo nel 1982, diciannove anni dopo di lei, un’altra donna ha viaggiato nello spazio.

La gioventù di Tereshkova

Valentina Tereshkova nacque nel 1937 in un piccolo villaggio a 270 km da Mosca. Apparteneva a una famiglia di condizioni modeste: suo padre, contadino in una fattoria collettiva, era morto durante la Seconda Guerra Mondiale e sua madre era un’operaia tessile. Da giovane Tereshkova lavorò in una fabbrica di pneumatici nella città di Yaroslav, dove la sua famiglia si era trasferita, e, in seguito, in un’industria tessile. Riuscì però a conseguire il diploma e persino a frequentare una scuola di paracadutismo. Alla fine degli anni '50 fece anche le prime esperienze politiche. Si iscrisse al Komsomol, l’organizzazione giovanile del Partito comunista, e per alcuni anni fu segretaria della sezione di Yaroslav. La sua vita, però, stava per cambiare.

Tereshkova nel gennaio del 1963
Tereshkova nel gennaio del 1963

L’URSS e i voli spaziali

Come sappiamo, nel contesto della guerra fredda, si sviluppò una vera e propria corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Gli ultimi anni ’50 e i primi anni ’60 furono il periodo di massima “gloria spaziale” dell’URSS, che conseguì numerosi primati, tra i quali l’invio in orbita del primo satellite nel 1957 e del primo essere umano nel 1961.

I primi astronauti, sia sovietici, sia americani, erano tutti di sesso maschile. Negli Stati Uniti, però, nel 1960 prese avvio un programma privato (non finanziato dalla NASA) per il reclutamento di astronaute, oggi noto come Mercury 13. Quando il direttore dell’addestramento dei cosmonauti sovietici, Nikolai Kamanin, venne a sapere del progetto, decise che l’URSS non doveva lasciare il primato ai rivali: la prima donna nello spazio doveva essere sovietica.

La selezione delle cosmonaute

Kamanin diede perciò avvio alle selezioni, alle quali parteciparono circa mille candidate, solo cinque delle quali furono arruolate. Una di loro era Tereshkova che, insieme alle quattro compagne, si sottopose a un durissimo addestramento. A maggio del 1963, la giovane operaia fu scelta come pilota della navicella Vostok 6: sarebbe stata lei la prima donna nello spazio, volando in solitaria con il nome in codice čaika (gabbiano).

La capsula Vostok 6 (credit Andrew Gray)
La capsula Vostok 6 (credit Andrew Gray)

La scelta fu sottoposta all’approvazione del segretario del Partito comunista, Nikita Kruscev, che apprezzò il background familiare di Tereshkova: essendo figlia di un contadino e di un’operaia, rappresentava perfettamente la donna sovietica.

Il viaggio spaziale di Tereshkova

La Vostok 6 partì il 16 giugno 1963 dal cosmodromo di Bajkonour. Raggiunta l’orbita terrestre, Tereshkova “incontrò” il collega Valerji Bukovsky, partito due giorni prima a bordo della Vostok 5. Non fu un vero rendez-vous spaziale, ma le due navicelle poterono comunicare tra loro via radio. La cosmonauta restò nello spazio per tre giorni, durante i quali la Vostok 6 orbitò quarantotto volte intorno alla Terra.

Le cronache sovietiche presentarono la missione come un successo assoluto e tennero nascosti i problemi, che in realtà furono numerosi. Tereshkova soffrì di nausea e di “mal di spazio”, il disturbo provocato dall’assenza di gravità. Inoltre un errore di calcolo, corretto in extremis, rischiò di far precipitare la navicella nello spazio profondo. La missione, però, si concluse positivamente. Tereshkova rientrò nell’atmosfera il 19 giugno e si lanciò con il paracadute, atterrando nelle campagne dell'attuale Kazakistan.

Tereshkova copertina

La celebrità e la propaganda

L’URSS aveva segnato un altro punto a proprio favore nella corsa allo spazio e celebrò il successo con la massima solennità. Tereshkova ricevette inviti da numerosi Paesi, compresa l’Italia, e tra il 1963 e il 1970 effettuò ben quarantadue viaggi all’estero, superando tutti i suoi colleghi: era normale che gli astronauti visitassero altri Paesi per ragioni di propaganda, ma nessuno di loro, né americano né sovietico, viaggiò quanto lei. La donna, inoltre, divenne in tutto il mondo un simbolo delle battaglie per l’emancipazione femminile.

Ini visita a una fabbrica a Leopoli
Ini visita a una fabbrica di Leopoli

Il matrimonio e la carriera politica

Pochi mesi dopo il volo spaziale, Tereshkova convolò a nozze con il collega Andryian Nikolaev. Il matrimonio era stato incentivato, se non imposto, dalle autorità sovietiche, secondo le quali Tereshkova doveva rappresentare il modello di donna voluto dall’URSS e, quindi, doveva essere sposata. La coppia ebbe una figlia, ma nel 1982 divorzierà.

La cosmonauta non viaggiò più nello spazio, nonostante lo desiderasse ardentemente, e divenne istruttrice dei cosmonauti. La grande popolarità che aveva acquisito le consentì di accedere a importanti incarichi politici nell’ambito del Partito comunista.

Tereshkova dopo il crollo dell’URSS

Tereshkova ha continuato a impegnarsi in politica dopo il crollo dell’URSS. Dopo essere stata sconfitta in alcune elezioni, è entrata in rapporti con Vladimir Putin, desideroso di servirsi della popolarità della donna per aumentare il suo consenso. Tereshkova ha perciò aderito a Russia Unita, il partito del presidente, e nel 2011 è stata eletta per la prima volta alla Duma, della quale fa parte ancora oggi. Non ha mai nascosto le sue simpatie per Putin e di recente ha espresso in più occasioni sostegno per la guerra in Ucraina. Per questo nei Paesi occidentali è stata inclusa nella lista dei cittadini russi soggetti a sanzioni.

Tereshkova nel 2017
Tereshkova nel 2017

Altre donne nello spazio

Dopo il viaggio della Vostok 6 passarono diciannove anni prima che un’altra donna volasse nello spazio. Né le astronaute sovietiche selezionate insieme a Tereshkova nel 1962, né le americane del programma Mercury 13 presero mai parte a voli spaziali. Solo nel 1982 un’altra donna, la sovietica Svetlana Savickaja, volò oltre l’atmosfera. La prima americana, invece, fu Sally Ride, che partecipò a una missione dello Space Shuttle nel 1983. Numerose altre astronaute si sono aggiunte negli anni seguenti, inclusa la prima italiana, Samantha Cristoforetti. Alla Tereshkova, però, restano alcuni primati: è ancora oggi la donna più giovane ad aver volato nello spazio e l’unica ad aver viaggiato in solitaria.

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