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14 Agosto 2024
14:28

Notti tropicali, cosa sono e perché stanno aumentando: la situazione in Italia

Le notti tropicali sono quelle in cui la temperatura non scende mai sotto i 20 °C. In Italia il loro numero sta aumentando vertiginosamente, soprattutto nelle città e al Sud. Il motivo.

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Notti tropicali, cosa sono e perché stanno aumentando: la situazione in Italia
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La morsa dell'anticiclone africano che attanaglia l'Italia in quest'estate 2024 sta facendo tornare a parlare di notti tropicali, che in Europa sono definite come le notti in cui la temperatura misurata al suolo rimane sempre superiore a 20 °C. Soprattutto nelle giornate di caldo afoso una delle consolazioni è sapere che di notte le temperature scenderanno e si avrà un po' di respiro, ma nelle notti tropicali questo diventa più difficile, specialmente se l'umidità ci fa percepire una temperatura più alta. Le notti tropicali sono in vertiginoso aumento quasi in tutta Italia. Questo è un problema che non riguarda soltanto il benessere: temperature minime sempre più alte hanno infatti un impatto diretto sulla salute (peggioramento della qualità del sonno, rischio di disidratazione e colpi di calore ecc.) e anche sul consumo energetico (condizionatori, deumidificatori e ventilatori rimangono accesi per più tempo).

Notti tropicali, le città e le Regioni italiane in cui sono più diffuse

Secondo l'Agenzia Europea per l'Ambiente, l'Italia è al terzo posto della classifica dei Paesi europei con più notti tropicali nel corso di un anno. Nel trentennio 1981-2010 il Belpaese ha registrato una media di 41,6 notti tropicali all'anno; al secondo posto troviamo la Grecia con 77,5 notti all'anno e Cipro con 138,1 notti all'anno nello stesso periodo di riferimento.

Secondo gli ultimi dati dell'ISTAT, nel 2022 le città italiane che hanno registrato più notti tropicali (oltre 100 all'anno) sono state Messina (122), Agrigento e Reggio Calabria (121), Palermo (119), Catania (117), Genova (112), Bari (111), Crotone (110), Taranto (107), Milano e Cagliari (101). Nello stesso anno Roma ha registrato 73 notti tropicali.

Le Regioni italiane più interessate al fenomeno sono tutte al Sud: Sicilia (87,4 notti tropicali all'anno), Puglia (72,5 notti all'anno), Calabria (65,2 notti all'anno), Sardegna (50,2 notti all'anno), Campania (37,5 notti all'anno). Chiudono la classifica la provincia di Bolzano (0,0 notti all'anno), la provincia di Trento e la Valle d'Aosta (0,3 notti all'anno), l'Umbria (7,9 notti all'anno) e il Piemonte (8,9 notti all'anno).

Notti tropicali Regioni italiane
Fonte: Agenzia Europea per l’Ambiente

In Italia le notti tropicali sono più frequenti al Sud perché a basse latitudini le temperature sono mediamente più alte, quindi è più facile superare la fatidica soglia dei 20 °C per le temperature minime giornaliere. Inoltre, le notti tropicali avvengono soprattutto nelle città, per via della cosiddetta “isola di calore”.

Le notti tropicali in Italia stanno aumentando

I dati più recenti messi a disposizione dall'ISPRA sono aggiornati al 2022 e mostrano un netto aumento del numero di notti tropicali in Italia. Il grafico qui sotto mostra l'anomalia del numero di notti tropicali dal 1961 al 2022 rispetto al valore medio del periodo 1991-2020. Il 2022 ha visto ben 22 notti tropicali in più rispetto alla media, il valore più alto degli ultimi 50 anni insieme alla storica estate del 2003.

aumento notti tropicali in italia
Aumento delle notti tropicali in Italia. Fonte: ISPRA

Questo netto trend è confermato anche dai dati dell'ISTAT, anch'essi aggiornati al 2022, relativi ai capoluoghi di provincia italiani. Sono state 58 le notti tropicali nelle città, ben 20 in più rispetto alla media del periodo 2006-2015. Un aumento è stato registrato in 96 capoluoghi su 109 considerati. Le città che hanno visto un maggiore aumento sono Oristano (+65 notti), Bologna (+47 notti), Genova (+45) e Massa Carrara (+44).

Perché le notti tropicali sono sempre di più

Non stupirà apprendere che il preoccupante aumento delle notti tropicali è dovuto al riscaldamento globale, che porta un trend di temperature in aumento in Italia come in molte altre aree del mondo. Ci sono però dettagli e sfumature interessanti da un punto di vista climatologico. L'Italia infatti non risente solo dell'aumento delle temperature medie, ma anche del riscaldamento del Mar Mediterraneo. E i due effetti si sommano. Uno studio pubblicato quest'anno sulle notti tropicali del Mediterraneo, per esempio, ha dimostrato che il fenomeno sta avvenendo in tutta l'area soprattutto nelle regioni costiere, per via del riscaldamento delle acque del Mare Nostrum (fenomeno che porta anche alla tropicalizzazione del clima italiano e alla tropicalizzazione del Mediterraneo).

Il Mediterraneo si sta scaldando 3,7 volte più rapidamente rispetto alla media globale di mari e oceani, e questo porta all'accumulo di grandi quantità di calore che alzano le temperature massime ma soprattutto le temperature minime. Uno dei motivi è che l'umidità sempre più alta (dovuta all'evaporazione di un mare sempre più caldo) impedisce all'acqua di condensare e dunque assorbire calore dall'aria. Questo porta al fatto che alle medie latitudini dell'emisfero nord le temperature minime al suolo aumentano più rapidamente rispetto alle massime (un fenomeno noto come diurnal asymmetric warming).

Gli effetti delle notti tropicali per la salute e per l'ambiente

Avere intere giornate consecutive senza che le temperature si abbassino può creare problemi soprattutto per le persone con una salute più fragile. L'impatto principale è avere un riposo di breve durata e bassa qualità, che si ripercuote con effetti fisici e psicologici nella vita quotidiana. Altri sintomi legati alle temperature eccessive comprendono disidratazione, cali di pressione, debolezza, mal di testa e in alcuni casi anche nausea o vomito. Uno studio del 2017 ha riscontrato una correlazione tra notti sopra i 23 °C e aumento della mortalità per cause naturali a Barcellona, in Spagna.

L'aumento delle temperature ha conseguenze anche sugli ecosistemi, con la proliferazione di specie che possono portare malattie (per esempio alcune specie di zanzare) o una riduzione della produttività agricola. Indirettamente, poi, il maggior consumo energetico legato a condizionatori, deumidificatori o ventilatori contribuisce alle emissioni di gas serra esacerbando quindi il riscaldamento globale.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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