
Il 1° ottobre 2025, alle ore 10:00, si terrà un nuovo test del sistema di allarme pubblico IT-Alert in Lombardia per il rischio di collasso di una grande diga: la simulazione riguarderà la diga di Reggea, situata nel Comune di Garzeno (CO), e coinvolgerà tre comuni del comasco che potrebbero essere interessati dall’onda di piena conseguente all’eventuale collasso della diga (Garzeno, Gravedona ed Uniti e Dongo). Il test consiste nell'invio di un messaggio a tutti i cellulari – anche non connessi a Internet – presenti nelle celle telefoniche dell’area target. Ai cittadini sarà proposto anche un questionario per valutare il funzionare il funzionamento del sistema di allarme.
Ma a che punto siamo con la sperimentazione di IT-Alert dopo ormai 2 anni dalle prime sperimentazioni di allarme pubblico? Per il momento il sistema funziona solo per quattro dei sette scenari di rischio previsti dalla Direttiva UE 2018/1972: incidenti nucleari, incidenti industrali, collasso di una grande diga e attività vulcanica; mentre maremoti, attività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, infatti, sono ancora in fase di test.
Dopo un fitto programma di prove tra il 2023 e il 2024, nel corso del 2025 sono state effettuate altre 6 simulazioni (7 con quella del 1° ottobre), dedicate a scenari di rischio specifici per verificare il corretto funzionamento del sistema e identificare i parametri da ottimizzare per migliorarne l’efficacia.
A che punto siamo con la sperimentazione del sistema di allarme IT-Alert
IT-Alert è stato lanciato nel 2023 sulla base di quanto previsto nella Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare: nel corso degli ultimi due anni è stato testato su scala nazionale con numerose simulazioni periodiche, da un ipotetico sisma nello Stretto di Messina fino a una possibile eruzione ai Campi Flegrei. In questo momento, però, il sistema funziona solo per 4 rischi specifici:
- Incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica.
- Incidenti rilevanti in stabilimenti industriali.
- Collasso di una grande diga.
- Attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano.
Nel caso in cui uno di questi disastri o calamità naturali dovesse accadere, il sistema di allarme pubblico dovrebbe prontamente segnalarlo, avvisando del rischio tutti i cittadini delle aree limitrofe.
Esistono però 3 tipi di rischi per i quali IT-Alert è ancora in fase di sperimentazione, ossia:
- Eventuale maremoto generato da un sisma.
- Attività vulcanica dello Stromboli
- Precipitazioni intense.
Per questi tre scenari, la sperimentazione durerà almeno un altro anno: i test, infatti, sono fondamentali per verificare il corretto funzionamento del sistema, valutare che le celle telefoniche presenti nell’area interessata garantiscano la copertura necessaria, ma anche per assicurare l’efficienza dei flussi comunicativi.
Da quando è stato lanciato IT-Alert è scattato solo in due occasioni: il 9 dicembre 2024, a seguito di un’esplosione nella raffineria ENI di Calenzano, in provincia di Firenze, e il 25 aprile 2025 in occasione dei funerali di Papa Francesco, per avvisare la popolazione dell’enorme afflusso di persone in Piazza del Vaticano e indicare le vie di fuga in caso di emergenza.
La simulazione del 1° ottobre per il rischio di collasso della diga di Reggea
Come accennato, il 1° ottobre si terrà la settima simulazione del sistema IT-Alert per il 2025, che riguarderà il collasso la diga di Reggea, situata nel Comune di Garzeno (CO). Il messaggio di test sarà inviato a tutte le celle telefoniche attive nei tre comuni del comasco che potrebbero essere interessati dall’onda di piena conseguente al collasso della diga, ossia Garzeno, Gravedona ed Uniti e Dongo.
La notifica conterrà il seguente testo:
TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST
Come sempre, la notifica sarà accompagnata da un allarme sonoro che risuonerà in tutti gli smartphone: la popolazione interessata, comunque, non dovrà fare nulla, ma potrà scegliere di compilare un questionario (non obbligatorio) per comunicare se sia stato ricevuto l'alert o meno e assicurare l’efficienza dei flussi comunicativi nel futuro.