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Dal celebre Colosseo al Foro Romano e dalla Fontana di Trevi a Piazza Navona, Roma è certamente una città che non ha bisogno di presentazioni. Fondata, secondo la leggenda, nel 753 a.C. da colui che sarebbe diventato il suo primo re, Romolo, Roma è stata per oltre un millennio il cuore pulsante di una delle più importanti civiltà del Mediterraneo. Nel corso dei secoli, la città ha accumulato incalcolabili ricchezze artistiche e culturali che si sono stratificate nel suo tessuto dando vita a un patrimonio che non ha eguali in tutto il mondo.
Capitale d’Italia, nonché capoluogo del Lazio, Roma è oggi la più grande metropoli del nostro Paese, che comprende oltre 2,7 milioni di abitanti e una superficie di più di 1200 chilometri quadrati, caratterizzandosi come il comune più esteso in tutta l’Unione europea. La Città Eterna è letteralmente un museo a cielo aperto, in grado di attirare più di 20 milioni di turisti all’anno, ma è anche la sede degli organi più importanti dell’ordinamento giuridico italiano e di numerose altre istituzioni nazionali e internazionali.
- 11. I numeri di Roma
- 22. Il nome della città
- 33. La città con più chiese al mondo
- 44. Il Circo Massimo
- 55. La Bocca della Verità
- 66. La città delle fontane
- 77. La Fontana di Trevi: una raccolta fondi milionaria
- 88. Il gioco di luce del Pantheon
- 99. I colli di Roma non sono (più) solo sette
- 1010. A Roma c’è una piramide egizia
1. I numeri di Roma
Insieme a Milano, Roma è una delle due uniche metropoli del nostro Paese, cioè le due città italiane che superano il milione di abitanti. La Capitale comprende, infatti, oltre 2,7 milioni di persone, ottenendo così il primato di città più popolosa d’Italia. La superficie, pari a 1287,36 chilometri quadrati, la rende il comune più esteso in tutti i Paesi dell’UE e determina una densità pari a 2133,66 abitanti per chilometro quadrato.
La Città metropolitana di Roma Capitale, di cui Roma rappresenta certamente il fulcro, comprende 121 comuni e oltre 4 milioni di abitanti.
2. Il nome della città
L’origine del nome della città di Roma si perde nella notte dei tempi, ma, nel corso dei secoli, numerosi studiosi hanno avanzato più di un’ipotesi in merito. Secondo alcuni, il termine Roma deriverebbe dal suo leggendario fondatore, Romolo. Tuttavia, interpretazioni più moderne indicherebbero proprio il contrario, e cioè che sia il nome di Romolo a derivare da Roma e non viceversa.
Altre ipotesi associano al nome della Capitale l’antico toponimo con cui ci si riferiva al fiume Tevere, e cioè Rumon. Secondo questa teoria, il termine romanus significherebbe proprio “fluviale” o "Città sul Fiume". Studi recenti ipotizzano invece un’origine etrusca del nome. In etrusco, Ruma, cioè mammella, avrebbe potuto fare riferimento alla morfologia del colle Palatino. L’appellativo di Città Eterna nasce invece dalla centralità di Roma nella storia occidentale e dalla percezione della città come entità immortale, la cui storia millenaria è destinata a durare per sempre nel tempo, trascendendo il trascorrere dei secoli e l’avvicendarsi delle civiltà.
3. La città con più chiese al mondo
Dato l’immenso patrimonio e il suo legame con la Chiesa Cattolica, probabilmente non stupisce più di tanto sapere che Roma è la città con più chiese al mondo: ne conta infatti più di 900. Chiese paleocristiane, gotiche, rinascimentali, barocche e moderne: la varietà degli stili architettonici che si riflettono nelle chiese di Roma mette bene in evidenza la lunga storia della città come epicentro della cristianità e la sua evoluzione artistica e architettonica nel corso dei secoli. Molte di queste chiese sono veri e propri gioielli dal punto di vista artistico e custodiscono al loro interno opere di grandi maestri come Michelangelo, Caravaggio e Bernini.
4. Il Circo Massimo
Realizzato tra i colli Palatino e Aventino, il Circo Massimo è considerato la più grande struttura adibita a giochi e spettacoli di tutta la storia antica. Il circo è lungo, approssimativamente, 600 metri e largo 140 e sembra potesse accogliere fino a 200 000 spettatori. Oltre alle celebri gare con le bighe, il circo ospitava spettacoli e competizioni di ogni genere, ma più di tutto, fu un importantissimo centro di aggregazione e socialità nell’antica Roma. Nato in epoca monarchica e ampliato in quella repubblicana, il Circo Massimo è stato più volte ristrutturato dagli imperatori dei secoli successivi, ma con la caduta dell’impero romano e il disgregarsi della forte autorità centrale, anche il suo ruolo di punto di riferimento della comunità è entrato in una fase di decadenza.
5. La Bocca della Verità
Una sosta alla Bocca della Verità, con tanto di foto instagrammabile, è un must per qualsiasi turista che si rispetti. Parliamo di un grande mascherone in marmo bianco pavonazzetto del diametro di circa 1,8 metri e murato in una parete esterna della Basilica di Santa Maria in Cosmedin fin dal 1632. L’origine del grande disco di pietra è in realtà molto più antica: sembra infatti che fosse un tombino per il drenaggio dell’acqua in epoca monarchica. Riproduce il volto di una figura maschile, probabilmente una divinità fluviale, che posta in posizione orizzontale avrebbe quindi “inghiottito” le acque piovane dalla sua bocca spalancata.
Il nome Bocca della Verità ha origine però nel Medioevo, in seguito al proliferare di leggende secondo cui la bocca avrebbe avuto il potere di pronunciare oracoli o distinguere il vero dal falso. A questo proposito si diffuse la credenza, entrata oggi nell’immaginario collettivo, che la bocca spalancata della misteriosa figura potesse letteralmente mordere la mano di chi non avesse affermato il vero.
6. La città delle fontane
Roma è di gran lunga la città italiana con più fontane pubbliche. Chiunque abbia visitato la capitale si sarà certamente imbattuto nei nasoni, le celebri fontane in ghisa che con i loro cannelli ricurvi verso il basso ricordano, appunto, un grande naso.
Il nasone è nato nel 1874 per iniziativa dell’allora sindaco Luigi Pianciani, in modo da aumentare la disponibilità idrica e facilitare l’accesso all’acqua potabile ai cittadini di Roma.
Al tempo, il nasone aveva una forma differente da quella più diffusa oggi: era infatti composto da tre bocchette a forma di testa di drago e sormontava una grata attraverso cui l’acqua, in uscita dalle bocchette, precipitava direttamente nel condotto fognario sottostante. Benché in numero ridotto, questi primi modelli si possono ancora osservare ancora oggi in piazza della Rotonda, in via di San Teodoro e in via delle Tre Cannelle.
A Roma sono presenti circa 2 500 nasoni, a cui si aggiungono diverse altre fontane di tutte le forme e dimensioni, comprese le vere e proprio opere d’arte, come la Fontana della Barcaccia, a opera di Pietro e Gian Lorenzo Bernini, in piazza di Spagna e la ben nota Fontana di Trevi.
7. La Fontana di Trevi: una raccolta fondi milionaria
Restiamo in tema delle fontane per parlare della più rinomata tra queste: la Fontana di Trevi. La Fontana di Trevi, che così come la conosciamo oggi fu progettata dall’architetto italiano Nicola Salvi nella prima metà del Settecento, è sicuramente nell’olimpo delle attrazioni più visitate di Roma. È in grado di attirare così tanti turisti e visitatori che oggi è davvero quasi impossibile riuscire a fotografarla di giorno senza includere altre persone nell’inquadratura.
Altrettanto celebre è il rito del lancio della monetina nelle acque della fontana, per esprimere un desiderio oppure per avere la garanzia di un futuro ritorno tra le meraviglie della Città Eterna. I numeri di visitatori e, di conseguenza, di lanci di monete nella vasca della Fontana di Trevi sono così alti da stimare un accumulo annuo che oscilla tra i settecento mila e il milione e mezzo di euro. I soldi raccolti in questo modo sono destinati alla Caritas Roma per progetti di solidarietà sociale, per l’assistenza ai bisognosi e per lo sviluppo di iniziative per l’inclusione.
8. Il gioco di luce del Pantheon
Il Pantheon è un’altra celebre attrazione della città di Roma, nonché ennesima testimonianza della ricchissima eredità culturale della città.
Fu fatto edificare nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa in onore di tutte le divinità, e fatto restaurare dall’imperatore Adriano circa un secolo e mezzo più tardi.
Il tempio è caratterizzato da un pronao in colonne corinzie e da una struttura posteriore di forma circolare, sormontata da una cupola al cui apice si trova un’apertura, sempre circolare, detta oculo.
L’attento studio delle caratteristiche architettoniche dell’edificio consente ogni 21 aprile, data che corrisponde al Natale di Roma (secondo la leggenda, Roma sarebbe stata infatti fondata da Romolo il 21 aprile del 753 a.C.) il verificarsi di un effetto visivo davvero affascinante: a mezzogiorno un fascio di luce attraversa l’oculo illuminando il portone del tempio. In passato, a quell’ora esatta, l’imperatore faceva il suo ingresso nell’edificio in modo che tutta la sua figura fosse investita dalla luce.
9. I colli di Roma non sono (più) solo sette
I famosi sette colli di Roma, Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio, hanno condizionato fortemente i primi anni dell’espansione di Roma, dalla fusione dei villaggi latini alle prime fasi di ampliamento urbano. Oggi, Roma si configura come un’area metropolitana con estensione davvero importante e i colli sono stati completamente inglobati nel tessuto urbano. L’espansione della città, tuttavia, è tale che con il tempo altri colli e altre alture sono state assimilate nei confini. Per esempio il Gianicolo, il Pincio e il Vaticano, pur non appartenendo alla tradizione originaria, sono diventati parte integrante del paesaggio urbano.
10. A Roma c’è una piramide egizia
Che i Romani siano arrivati fino all’antico Egitto portandovi usi, costumi e infrastrutture dell’impero è un fatto ben noto, ma aggirandoci nei pressi di Porta San Paolo, una delle porte meridionali delle mura aureliane, potremmo invece imbatterci in uno scorcio di Egitto sul territorio italiano.
Parliamo della Piramide Cestia, una tomba romana edificata nel secondo decennio a.C. per Gaio Cestio Epulone, un politico che visse a cavallo tra la fine del periodo repubblicano e i primissimi anni dell’impero.
La piramide fu realizzata tra il 18 e il 12 a.C. riprendendo in pieno lo stile di quelle egizie: la grande tomba è in calcestruzzo ricoperto con lastre di marmo e presenta un’altezza di 36,40 metri su una base, quadrata, di circa 900 metri quadrati.
È certamente uno dei monumenti più singolari della città e la sua costruzione è dovuta, molto probabilmente, alla diffusione nella capitale delle mode e degli stili provenienti dalle diverse province imperiali.