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4 Aprile 2025
13:00

Il cielo di aprile: gli eventi astronomici da non perdere tra “microluna rosa” e congiunzioni

Questo mese ci saranno alcuni eventi astronomici spettacolari da non perdere. Diversi fenomeni celesti saranno visibili a occhio nudo tra cui la congiunzione tra Marte e la Luna del 5 aprile, la "microluna rosa" del 13 aprile, l'allineamento planetario del 17 aprile e lo sciame meteorico delle Liridi.

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Il cielo di aprile: gli eventi astronomici da non perdere tra “microluna rosa” e congiunzioni
cielo buio stelle
Credit: NASA

Il mese di aprile è pronto a “dare spettacolo” con almeno 6 eventi astronomici significativi per cui vale la pena volgere il nostro naso all'insù verso il cielo. Questi fenomeni del nostro Sistema Solare inizieranno il 5 aprile con la congiunzione tra la Luna al primo quarto e Marte, seguita dalla Luna piena del mese ribattezzata "microluna rosa" il 13 aprile. Si continua con l'allineamento planetario di Mercurio, Venere, Saturno e Nettuno al mattino del 17 aprile e con Mercurio alla massima elongazione il 21 aprile. Il mese termina col picco dello sciame meteorico delle Liridi il 22 aprile e con Venere alla massima luminosità apparente il 27 aprile. Tutti questi eventi astronomici saranno osservabili a occhio nudo in date e orari specifici, consentendo di apprezzare alcune delle bellezze del nostro Universo.

La congiunzione tra la Luna e Marte del 5 aprile

Il primo evento del mese è la spettacolare congiunzione tra la Luna al primo quarto e il pianeta Marte del 5 aprile. I due oggetti saranno in congiunzione, cioè alla minima distanza angolare l'uno dall'altro, tra le 21:00 e le 22:00 a meno di 2° in cielo, quando molto alti sull'orizzonte ovest-sudovest, accompagnati dalle stelle Castore e Polluce, i due astri più brillanti della costellazione dei Gemelli. L'evento sarà perfettamente visibile a occhio nudo, ma può essere una buona occasione per adoperare un telescopio o un binocolo e osservare in un solo colpo i crateri lunari e il colore rossastro del pianeta Marte.

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Rappresentazione della volta celeste alle 21:30 del 5 aprile 2025 dalle coordinate di Roma. Marte e la Luna saranno impegnati nel loro "bacio celeste" sull’orizzonte ovest–sudovest. Credit: Stellarium

La "microluna rosa" del 13 aprile

La notte tra il 12 e il 13 aprile la Luna raggiungerà la sua fase di Luna piena, accompagnata durante la notte dalla stella Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine. Questo mese, la Luna sarà piena quando si troverà nell'apogeo, cioè il punto della sua orbita ellittica più lontano dalla Terra. Questa è la situazione opposta alla "superluna", che invece avviene quando la Luna si trova al perigeo (punto più vicino alla Terra). Per questo, la Luna piena di questo mese è stata giornalisticamente denominata "microluna". Nella tradizione dei nativi americani, la Luna piena di aprile viene anche chiamata Luna rosa, poiché in questo mese si ha di solito la fioritura del Phlox selvatico, una pianta dal colore rosa. Insieme, questi due termini rendono la Luna piena del 13 aprile la "microluna rosa".

L'allineamento planetario del 17 aprile

Il 17 aprile avverrà un piccolo allineamento planetario che coinvolgerà i pianeti Mercurio, Venere, Saturno e Nettuno. Allineamento planetario non significa che gli oggetti saranno allineati su di una linea retta in cielo, ma semplicemente che essi saranno contemporaneamente visibili in cielo. Bisogna però essere mattinieri per apprezzare l'evento, dal momento che esso avviene poco prima del tramonto in direzione est. Tutti e quattro i pianeti, infatti, sono in questo mese angolarmente vicini al Sole. Mercurio, Venere e Saturno saranno visibili ad occhio nudo, sebbene con difficoltà dato il bagliore dell'alba, mentre Nettuno richiede un binocolo o un telescopio.

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Rappresentazione della volta celeste la mattina del 17 aprile durante l’allineamento planetario di Mercurio, Venere, Saturno e Nettuno. L’effetto dell’atmosfera è stato rimosso per mettere in evidenza le posizioni degli oggetti, tuttavia nella realtà il cielo sarà immerso nel bagliore dell’alba. Credit: Stellarium

Mercurio alla massima elongazione il 21 aprile

L'osservazione di Mercurio è sempre difficoltosa, dal momento che essendo il pianeta più vicino al Sole, esso ha una distanza angolare dalla nostra stella molto piccola in generale. Il 21 aprile, però, si avrà una ottima occasione di osservarlo poco prima dell'alba poiché il pianeta raggiungerà la massima elongazione ovest dal Sole, ovvero il punto di massima distanza angolare in cielo dalla nostra stella, pari a circa 27°, il valore più alto di tutto l'anno. Mercurio sorgerà sull'orizzonte est intorno alle 5:30, anticipato dalla brillante Venere e dal pianeta Saturno. La finestra di visibilità è comunque ridotta poiché il Sole sorgerà poco meno di un'ora dopo.

Lo sciame meteorico delle Liridi del 22 aprile

Lo sciame meteorico delle Liridi occorre ogni anno tra il 15 e il 29 aprile, raggiungendo il suo massimo intorno al 22 aprile, quando possono osservarsi dalle 5 alle 20 meteore all'ora. Il nome dello sciame deriva dal radiante da cui sembra provenire le meteore che è localizzato vicino la stella Vega, nei pressi della costellazione della Lira. La sorgente dello sciame meteorico è stata identificata nei resti della cometa di lungo periodo C/1861 G1 Thatcher: quando la Terra, nella sua orbita attorno al Sole, passa attraverso i resti ghiacciati di quest'oggetto, quest'ultimi bruciano in atmosfera ad una velocità di più di 100.000 km/h. L'evento è visibile a occhio nudo tutta la notte a partire dalle 22 circa, quando la costellazione della Lira sarà abbastanza in cielo in direzione nord-est.

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Rappresentazione della volta celeste del 22 aprile durante il picco delle Liridi. Il radiante da cui gli oggetti provengono è segnato in verde e si trova nei pressi della stella Vega, la più brillante della costellazione della Lira. Credits: Stellarium

Venere alla massima brillanza il 27 aprile

Chiudiamo gli eventi di aprile con la "stella del mattino", ovvero il pianeta Venere. Il 27 aprile, il vicino pianeta raggiungerà la massima luminosità apparente, brillando con una magnitudine pari a –4.8 nelle due ore che precedono l'alba in direzione est. Una luminosità eccezionale che non sarà raggiunta nuovamente dal pianeta prima di novembre 2026.

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