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18 Marzo 2025
12:00

Israele rompe la tregua: bombardamenti e raid aerei sulla Striscia di Gaza, oltre 300 vittime

Israele ha rotto la tregua che durava dal 19 gennaio 2025, bombardando la Striscia di Gaza nelle prime ore del mattino. Più di 326 gazawi sono stati uccisi nell'attacco, come ha affermato nelle scorse ore il Ministero della Salute della Striscia. La versione ufficiale di Israele è di aver ordinato questa "azione di forza" contro Hamas, che avrebbe rifiutato le offerte dei mediatori durante i negoziati per il rilascio degli ostaggi.

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Israele rompe la tregua: bombardamenti e raid aerei sulla Striscia di Gaza, oltre 300 vittime

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Nelle prime ore del mattino del 18 marzo 2025, Israele ha interrotto la tregua in vigore da due mesi nella Striscia di Gaza lanciando una serie di bombardamenti aerei a sorpresa su diverse città, da Nord a Sud di Gaza. Secondo le prime stime ufficiali riportate dal Ministero della Salute della Striscia, gli attacchi hanno causato la morte di almeno 326 persone tra le città di Gaza City, Deir al-Balah, Khan Younis e Rafah, e la maggior parte sono bambini. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha giustificato l'attacco con il presunto rifiuto di Hamas di liberare altri ostaggi israeliani e di accettare le proposte di mediazione per un accordo di pace. Prima di procedere con i bombardamenti, il governo di Israele ha confermato di aver consultato la Casa Bianca, che ha sostenuto pienamente l'offensiva. A seguito di quanto accaduto, l'ufficio del primo ministro israeliano ha dichiarato in una nota che "Da ora in poi Israele attaccherà Hamas con maggiore forza", e ha affermato che il piano operativo per il "ritorno alla guerra" è stato presentato dall'esercito lo scorso fine settimana e approvato in parlamento, confermando di fatto che l'attacco era già stato pianificato da settimane.

Attenzione: la questione israelo-palestinese è estremamente complessa e delicata e siamo consapevoli che ogni tipo di sintesi rischia di omettere informazioni; pertanto questo articolo va visto nell’insieme dei contenuti che abbiamo proposto e che proporremo nei prossimi giorni. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Guerra Israele-Palestina del nostro sito. Sappiate che il nostro scopo è di far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.

In realtà, gli attacchi israeliani non erano terminati negli scorsi mesi, semplicemente si sono spostati in Cisgiordania, dove Israele ha avviato l'operazione "Muro di Ferro", dichiarando che l'obiettivo era quello di arrestare le attività di gruppi armati palestinesi dell'area. Nell'area sono state inviate numerose forze speciali, carri armati e bulldozer, e gli scontri violenti che vanno avanti da settimane hanno visto il ferimento e l'uccisione di un numero imprecisato di civili. In particolare, sono le operazioni dell'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin ad aver fatto preoccupare istituzioni, ONG e governi internazionali.

Nella Striscia, invece, gli attacchi sono stati più sporadici, e sono passati in sordina: l'ultimo noto risale allo scorso 15 marzo, quando almeno nove persone (di cui tre giornalisti) sono state uccise da un attacco aereo nel nord della Striscia, a Beit Lahiya. Le vittime si trovavano all'interno di un veicolo civile appartenente alla Al Jair Foundation, organizzazione umanitaria con sede nel Regno Unito che in seguito ha richiesto una condanna dell'attacco alla comunità internazionale. L'esercito israeliano ha poi confermato l'attacco, giustificandolo come "una minaccia per le forze di sicurezza".

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, – noto per le sue affermazioni contro i gazawi e per aver affermato che Ben Gurion nel 1948 non aveva finito il suo lavoro di pulizia nella Striscia – non ha nascosto l'entusiasmo per l'attacco delle ultime ore sul suo profilo social di X, affermando che i bombardamenti continueranno e si intensificheranno, e che questa è "l'unica via d'uscita". La Casa Bianca, intanto, sulla stessa linea di Smotrich ha difeso l'attacco: Karoline Leavitt, portavoce dell’amministrazione Donald Trump, ha dichiarato:

Tutti coloro che cercano di terrorizzare Israele e gli Stati Uniti pagheranno un prezzo elevato.

L'attacco a sorpresa di Israele è avvenuto in un momento di festa, il mese sacro musulmano del Ramadan, facendo ripiombare i palestinesi nella situazione vissuta per 17 mesi, dal 7 ottobre 2023 al 19 gennaio 2025, che ha visto la distruzione di quasi due terzi di Gaza e la morte di più di 48.000 palestinesi.

Diversi osservatori e ONG internazionali (tra cui Human Rights Watch e Amnesty International) hanno denunciato gli attacchi indiscriminati contro i civili a Gaza, chiedendo indagini approfondite e inchieste su bombardamenti e azioni di terra contro ospedali e zone di raccolta per i rifugiati che il governo di Tel Aviv ha giustificato come "operazioni militari contro i miliziani di Hamas". La condanna più forte, però, resta quella del governo Sudafricano, che lo scorso anno ha accusato formalmente Israele di genocidio nei confronti del popolo palestinese, presentando un atto di accusa alla Corte Internazionale di Giustizia e chiedendo misure urgenti per terminare gli attacchi.

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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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