Erano stati richiesti il 20 maggio 2024 dal procuratore Karim Khan e oggi la Camera Preliminare I della Corte penale internazionale (CPI) de L'Aia li ha emessi: parliamo dei mandati di cattura e arresto per crimini contro l'umanità e crimini di guerra contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu, l'ex Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri (noto come Deif). I mandati erano stati richiesti anche contro gli altri due principali leader di Hamas, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, ma sono entrambi rimasti uccisi nel corso della guerra in atto in Medio Oriente, con particolare riferimento alla Palestina e alla Striscia di Gaza. L'emissione ufficiale dei mandati ha scatenato la risposta indignata di alcune delle più alte cariche dello Stato di Israele, come il presidente Isaac Herzog e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir.
D'altra parte, come accaduto per il mandato di arresto emesso nel 2023 per il presidente russo Vladimir Putin, probabilmente l'iniziativa della Corte rimarrà solo simbolica perché moltissimi Paesi del mondo, compreso Israele, non riconoscono la CPI. A questo proposito, la Corte Penale Internazionale non è da confondere con la Corte Internazionale di Giustizia dell'ONU, sempre con sede a L'Aia: la prima non fa parte delle Nazioni Unite e, in breve, si occupa di giudicare persone fisiche, la seconda invece si esprime e giudica gli Stati. Nel frattempo, d'altro canto, un Comitato Speciale dell'ONU dedicato alla questione israelo-palestinese ha però confermato, tramite alcuni report, la compatibilità con il genocidio delle azioni di Israele a Gaza.
Attenzione: la questione israelo-palestinese è estremamente complessa e delicata e siamo consapevoli che ogni tipo di sintesi rischia di omettere informazioni; pertanto questo articolo va visto nell’insieme dei contenuti che abbiamo proposto e che proporremo prossimamente. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Guerra Israele-Palestina del nostro sito. Sappiate che il nostro scopo è di far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.
Inquadrata in sintesi la notizia, approfondiamo altrettanto in breve per quale motivo molto probabilmente i mandati di cattura e arresto della CPI rimarranno inefficaci, nonostante la presunta violazione da parte di Netanyahu, Gallant e Deif del diritto internazionale umanitario in caso di guerra. Anche se le iniziative della Corte Penale Internazionale hanno un loro peso politico e sono riprese da parte dei media di tutto il mondo, l'organizzazione non è riconosciuta dalle principali potenze mondiali (Stati Uniti, Cina, Russia, India ecc.) né dalla stessa Israele. In totale, più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi su cui la CPI non ha alcuna giurisdizione e quindi potere effettivo. A questo quadro si aggiunge che la Palestina attualmente non gode di uno status giuridico chiaro e definito nemmeno presso l'ONU.
Infine, al di là della questione più prettamente giuridica, concretamente la Corte non possiede alcun mezzo di coercizione per spingere i Paesi (anche quelli che ne riconoscono l'autorità) a cedere alle sue richieste e ai suoi mandati di cattura e arresto. In definitiva, quindi, tra interessi politici divergenti e limiti giuridici e d'azione, è molto difficile che i leader di Israele e Hamas verranno arrestati e processati dalla Corte Penale Internazionale, quantomeno in questo momento.