0 risultati
video suggerito
video suggerito
23 Novembre 2023
8:04

Cos’è la Nature Restoration Law, la legge europea per il ripristino degli ambienti naturali

La prima legge per il ripristino degli ambienti naturali a livello europeo è stata approvata in seguito all'accordo tra il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo. Scopriamo cos'è la Nature Restoration Law e la sua importanza per il nostro ambiente.

270 condivisioni
Cos’è la Nature Restoration Law, la legge europea per il ripristino degli ambienti naturali
Immagine

Il 9 novembre 2023 a Bruxelles è giunto alla fase conclusiva il processo di approvazione della Nature Restoration Law, la nuova legge concordata con gli Stati membri dell'Unione Europea che fissa l’ambizioso obiettivo di ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle aree terrestri e marine degradate in Europa, il 60% entro il 2040 e il 90% di queste entro il 2050. L'accordo deve ancora essere adottato definitivamente dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, dopodiché il nuovo Regolamento Comunitario sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore.

L'accordo, che deriva da una proposta della Commissione Europea, rientra nella strategia dell'Unione Europea per la biodiversità e avrà come risultato la prima legge di questo tipo a livello europeo. Gli obiettivi richiesti dalla Nature Restoration Law saranno vincolanti e rappresenteranno un asset strategico per ripristinare gli ambienti naturali degradati, specialmente quelli più in grado di immagazzinare carbonio. Questo aspetto in particolare renderà la legge utile anche per mantenere il riscaldamento globale sotto la soglia di sicurezza di +1,5 °C stabilita dall'IPCC. La legge aiuterà inoltre per prevenire le catastrofi naturali e migliorare la sicurezza alimentare nel nostro continente.

Vediamo nel dettaglio questa legge e perché sarà determinante per il nostro futuro.

L'origine della Nature Restoration Law

Il 22 giugno 2022 la Commissione Europea ha avviato l'iter legislativo con una proposta di legge sul ripristino della natura, per contribuire al recupero a lungo termine degli ambienti naturali deteriorati nelle aree terrestri e marine dell'UE. Questa legge, necessaria per raggiungere gli obiettivi comunitari  in materia di clima e biodiversità, trova i suoi fondamenti nel processo globale ormai avviato da oltre trent'anni con la prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull'ambiente, tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992 durante il Summit della Terra.

Si inserisce, inoltre, nel quadro normativo che si sta attualmente delineando in Europa nell'ambito della Strategia Europea per la Biodiversità e soprattutto del Green Deal europeo, l'ambiziosa strategia avviata nel 2019 per rendere l'Europa il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050, per rendere sostenibile l'economia, stimolare l'uso efficiente delle risorse, contrastare il cambiamento climatico antropico e mettere fine alla perdita di biodiversità.

Cosa prevede la Nature Restoration Law

Il Regolamento Nature Restoration Law fissa in particolare i seguenti obiettivi.

  • Il ripristino di una serie di tipi di habitat terrestri e marini degradati.
  • L'incremento degli spazi verdi urbani.
  • Il recupero della continuità naturale dei fiumi. Dovrà essere compilato un inventario degli sbarramenti lungo i corsi d'acqua (dighe e barriere) individuando poi quelli da rimuovere e quelli da modificare con opportuni adattamenti.
  • Misure idonee per  invertire il declino delle popolazioni di insetti impollinatori entro il 2030.
  • Una diversa gestione degli ecosistemi agricoli in modo tale da aumentare la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche a elevata diversità (presenza di siepi, alberature, filari ecc.).
  • Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.
  • Riumidificare alcune torbiere e zone umide che erano state drenate (bonificate) per uso agricolo, poiché hanno un ruolo chiave nello stoccaggio di CO2.
  • Migliorare la biodiversità delle foreste gestendole in modo sostenibile e piantando almeno tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030 a livello dell’UE.

Sulla base di questo Regolamento comunitario ogni Stato Membro dovrà elaborare dei piani nazionali per il ripristino degli ambienti naturali e per monitorare nel tempo i miglioramenti ottenuti dovranno essere applicati una serie di indicatori che utilizzano specie “sentinella” idonee a segnalare cambiamenti (farfalle, uccelli ecc.).

Immagine

Perché questa legge è necessaria

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono una minaccia enorme per l'Europa e per il mondo. Nonostante le iniziative internazionali ed europee, la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi proseguono a un ritmo allarmante, danneggiando le persone, l'economia e il clima. Inoltre, lo sfruttamento dei sistemi naturali ha determinato un aumento degli eventi meteorologici estremi. La carenza di risorse genera anche conseguenze sul piano geopolitico.

Nonostante l'Europa tenti di proteggere specie e habitat da decenni, i miglioramenti sono stati davvero esigui. Non è stato raggiunto l'obiettivo volontario di ripristinare almeno il 15% degli ecosistemi degradati. Le recenti stime indicano che l'80% degli habitat naturali sono in cattive condizioni, il 10% delle specie di api e farfalle rischiano l’estinzione, il 70% dei suoli sono in condizioni insalubri. Ecco perché era necessario e urgente  un provvedimento normativo più incisivo.

Immagine

L'utilità economica della Nature Restoration Law

Il quotidiano The Guardian ha definito quello avvenuto a Bruxelles un accordo storico per proteggere la natura in Europa. D'altra parte, i gruppi politici più rigorosi lo hanno valutato come una testo fortemente depotenziato rispetto alla stesura iniziale, da alcuni considerata troppo vincolante e penalizzante per agricoltori, pescatori e autorità locali di aree densamente popolate.

In effetti è oramai comprovato che il ripristino degli ecosistemi agricoli ha effetti positivi sulla produttività alimentare a lungo termine. Inoltre, il Word Economic Forum stima che più della metà del PIL globale dipende dalla natura, pertanto una sofferenza degli ambienti si ripercuote anche sulla nostra economia, oltre che sulla nostra salute. La Commissione Europea stima che ogni euro investito nel ripristino dei terreni offrirebbe un rendimento compreso tra 8 € e 38 €; ha calcolato inoltre che, nel complesso, i benefici derivanti dal ripristino di torbiere, paludi, foreste, praterie, fiumi, laghi e zone umide costiere possano essere stimati nell'ordine di 1860 miliardi di €.

Si stimano benefici significativi anche per gli ecosistemi marini e urbani, le foreste, gli agroecosistemi e per il ripristino degli impollinatori. Per esempio, il valore dell’impollinazione delle colture da parte degli insetti è stato stimato nell’ordine di 5 miliardi di euro  all’anno nell’UE.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views